Da alcuni anni, sono in atto una serie di cambiamenti tecnologici e di costume concomitanti che stanno provocando una vera rivoluzione nella società, tanto che si parla di Società 4.0:

  • l’innovazione è alla portata di tutti poiché i costi delle tecnologie si sono abbassati enormemente, e questo ne facilita l’adozione diffusa e pervasiva (digital life style, digital work style) e la rapidissima crescita di nuove aziende innovative basate prevalentemente su asset
  • le figure dell’IT assumono ruolo strategico: negli ultimi 40 anni gli addetti all’IT dovevano semplicemente fare funzionare l’azienda, mentre oggi dal digitale dipende il futuro dell’impresa, la sua trasformazione e la sua competitività. Pertanto, le competenze di chi si occupa di digitalizzazione dei processi aziendali in generale e di ICT in particolare diventano fortemente rilevanti poiché devono guidare la rivoluzione digitale.
  • la rivoluzione digitale si trasforma da “visibile” a “invisibile”, perché strettamente legata ai progressi nell’ambito dell’intelligenza artificiale: i dispositivi (smartphone, PC, etc), i veicoli (AGV, droni, etc) e i macchinari (robot, cobot, etc) non cambiano forma, ma diventano sempre più autonomi, intelligenti, collaborativi e “sociali”.
Giancarlo Magnaghi, Titolare Studio Magnaghi e Direttore Tecnico Cherry Consulting by Studio Magnaghi
Giancarlo Magnaghi, Titolare Studio Magnaghi e Direttore Tecnico Cherry Consulting

Le trasformazioni della Società 4.0 relative alle relazioni sempre più strette tra sistemi fisici e digitali, alla grande diffusione dei Big Data e all’aumento dei sistemi intelligenti, richiedono iniziative e risorse per lo sviluppo di skill digitali evoluti e di competenze legate al rapido mutamento dei sistemi di produzione e delle attività umane, anche per dare risposte al problema dell’occupazione in generale e dell’occupabilità giovanile in particolare.

La legge di bilancio 2018

La Legge di Bilancio 2018 prosegue sulla strada degli incentivi per stimolare gli investimenti nella digitalizzazione 4.0 delle imprese, prorogando le misure introdotte nel 2017 (super-ammortamento, iper-ammortamento e nuova Sabatini) con alcune variazioni, e allarga gli incentivi fiscali anche alla formazione digitale, con un credito d’imposta del 40% per le imprese che investono nella formazione dei dipendenti relativa alle tecnologie digitali. Mentre il piano Industria 4.0 del 2017 era largamente incentrato sulla sostituzione e la modernizzazione delle macchine utensili e degli impianti dell’industria manifatturiera, il piano Impresa 4.0 del 2018 allarga i benefici anche alle aziende del terziario e incentiva la formazione necessaria per utilizzare con profitto le tecnologie digitali.
Ma vediamo i principali punti.

Proroga incentivi 2017

Sono prorogati per il 2018 super-ammortamento e iper-ammortamento e nuova Sabatini, con alcune modifiche rispetto al 2017.

Il super-ammortamento viene confermato per un altro anno (31/12/2018), ma con percentuali ridotte dal 140% al 130% e sono esclusi gli autoveicoli. Per le consegne c’è tempo fino al 30 giugno 2019, se l’ordine viene confermato entro il 31 dicembre 2018 con un acconto pari almeno al 20% del totale.

Anche l’iper-ammortamento è stato confermato fino al 31/12/2018, con consegne fino al 31/12/2019 se viene versato nel 2018 un acconto pari ad almeno il 20% dell’ordine. E’ stata introdotta la possibilità di sostituire durante il periodo di ammortamento i beni che fruiscono dell’iper-ammortamento con altri beni aventi caratteristiche non inferiori. E’ confermata la maggiorazione al 140% per i beni immateriali elencati nell’allegato B, a cui si aggiungono tre nuove voci relative ai software per e-commerce, realtà immersiva in ambiente commerciale, e automazione della logistica.

Sistemi di gestione della supply chain finalizzata al drop shipping nell’e-commerce. Il drop shipping è un modello di vendita che semplifica la catena di fornitura permettendo a un venditore di vendere un bene al cliente senza possederlo materialmente. Dopo avere acquisito l’ordine, il venditore lo inoltra al fornitore (dropshipper) che invia il prodotto direttamente al cliente. Questi sistemi appartengono alla famiglia dei software di gestione SCM (Supply Chain Management).

Software e servizi digitali per la fruizione immersiva, interattiva e partecipativa, ricostruzioni 3D, realtà aumentata, che possono essere impiegate per illustrare ai clienti prodotti o servizi in modo virtuale, utilizzando visori o cabine multimediali. La realtà virtuale era già presente nel 2017 nell’Allegato B con le voci: “software, sistemi, piattaforme e applicazioni di realtà virtuale per lo studio realistico di componenti e operazioni (ad esempio di assemblaggio), sia in contesti immersivi o solo visuali” e “software, sistemi, piattaforme e applicazioni di reverse modeling and engineering per la ricostruzione virtuale di contesti reali riferite all’uso di queste tecnologie negli ambienti produttivi”. Nel 2018, possono usufruire di queste tecnologie anche imprese del terziario come GDO, agenzie immobiliari e turistiche, imprese edili, negozi di arredamento, abbigliamento, etc.

Sistemi per la gestione delle attività logistiche integrate, con particolare riferimento alle soluzioni per l’integrazione dei dispositivi mobili di campo. Software, piattaforme e applicazioni per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio (comunicazione intra-fabbrica, fabbrica-campo con integrazione telematica dei dispositivi on-field e dei dispositivi mobili, rilevazione telematica di prestazioni e guasti dei dispositivi on-field). Questi sistemi sono utilizzabili per il controllo di flotte aziendali, macchine operatrici, droni e applicazioni FFA (Field Force Automation) e SFA (Sales Force Automation), fino ad arrivare alle “Control Tower”, dotate di potenti funzionalità di intelligenza artificiale, che controllano le Supply Chain 4.0 e aiutano a orchestrare i processi logistici e produttivi di intere reti di imprese.

Sabatini

La “Nuova Sabatini”, che prevede finanziamenti agevolati per gli investimenti in nuovi macchinari delle PMI viene rifinanziata con 330 milioni di euro e durerà fino a esaurimento delle risorse disponibili.

Formazione 4.0 e Competenze 4.0

La trasformazione digitale sta cambiando velocemente le competenze necessarie per restare al passo con la globalizzazione, ma il sistema della formazione scolastica e universitaria non è attualmente capace di stare al passo con le professionalità richieste, e di creare le competenze digitali che sono l’asset strategico per abilitare tutte le potenzialità della trasformazione digitale. Di qui la necessità per le imprese di provvedere autonomamente alla creazione delle competenze digitali del loro personale.

Le nuove professioni emergenti, come change manager, agile coach, technology innovation manager, chief digital officer, It process & tools architect, big data scientist, Chief Information Security Officer (CISO) sono costituite da un mix articolato di competenze, per governare strategicamente i cambiamenti nelle aree Big Data, cloud, mobile, social, IoT e security, e richiedono competenze tecnologiche, manageriali e soft skill come leadership, intelligenza emotiva, pensiero creativo e capacità di gestione del cambiamento. Per preparare queste professionalità, sono necessari anche nuovi percorsi formativi interdisciplinari, in parte ancora tutti da inventare.

Qualcosa ha iniziato a muoversi nel campo istituzionale. Per esempio, nel luglio 2017, il MIUR ha firmato un accordo con il MISE per il rilancio del Piano Nazionale Scuola Digitale che riguarda alcuni aspetti essenziali della formazione alle competenze digitali: diffusione della fibra ottica nelle le scuole; realizzazione di laboratori e Fab Lab; potenziamento della formazione alle competenze digitali e al coding per preparare ai lavori del futuro. Confindustria Digitale e MIUR hanno firmato un accordo sulla formazione relativa alle competenze per l’occupabilità giovanile, che prevede di lavorare sulle competenze di relazione, trasversali e trasformazionali in un’ottica di apprendimento continuo (soft skill), e sulla verticalizzazione delle competenze digitali, tipicamente Big Data, IoT, cybersecurity, robotica e intelligenza artificiale.

Anche il piano Impresa 4.0 entra finalmente nel 2018 nella seconda fase, la più delicata, relativa alla formazione. Dopo il piano di incentivi per l’acquisto di macchinari e beni digitali che hanno rilanciato gli investimenti nel 2017, nel 2018 parte la seconda fase del piano del Governo per accompagnare le imprese nella quarta rivoluzione industriale:  manager, quadri e operai potranno formarsi e aggiornarsi sulla manifattura 4.0 grazie agli incentivi fiscali sulla formazione.

Un’attenzione particolare è rivolta alla formazione specifica relativa alle tecnologie digitali, per aiutare a risolvere il problema del gap di conoscenze che, soprattutto nelle PMI, impedisce di sfruttare con profitto le tecnologie digitali.

Infatti, le direttrici strategiche del Piano Impresa 4.0 interessano anche lo sviluppo di competenze innovative grazie alla scuola digitale e all’alternanza scuola lavoro, a percorsi universitari e Istituti Tecnici superiori dedicati, a cluster e a dottorati specialistici; alla creazione di Competence Center e Digital Innovation Hub (DIH). I Competence Center sono situati nei politecnici e nelle università per garantire la formazione dei giovani e i rapporti tra università ed imprese, mentre i DIH rappresentano una rete trasversale grazie alla quale la cultura 4.0 dovrebbe toccare territori e istituzioni. Sia i Competence Center che i DIH inizieranno la formazione nel 2018 per consolidare le competenze relative all’applicazione dell’intelligenza artificiale, della robotica e dell’IoT negli ambiti del lavoro e del contesto aziendale.

L’ultima legge di bilancio ha introdotto un’agevolazione fiscale per le aziende che vogliono formare il loro personale sulle tecnologie 4.0, che consiste in un credito d’imposta (con un importo massimo annuale di 300mila euro per azienda ) pari al 40%, dei soli costi aziendali del personale dipendente (retribuzione e contributi a carico del datore), relativi al periodo in cui i dipendenti saranno occupati in attività di formazione 4.0, escludendo i costi relativi alla partecipazioni ai corsi e/o ai docenti. Le materie dei corsi sono limitate alle tre categorie di tecnologie (“vendita e marketing”, “informatica” e “tecniche e tecnologie di produzione”) previste dal Piano nazionale Impresa 4.0, che comprendono: big data e analisi dei dati, cloud e fog computing, cyber security, sistemi cyber-fisici, prototipazione rapida, sistemi di visualizzazione e realtà aumentata, robotica avanzata e collaborativa, interfaccia uomo macchina, manifattura additiva, internet delle cose e delle macchine e integrazione digitale dei processi aziendali.

Le spese di formazione sono incentivate solo se pattuite attraverso contratti collettivi aziendali o territoriali, e sono previsti specifici obblighi di certificazione.
L’incentivo si applica al periodo d’imposta 2018 e riguarda tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica e dal settore economico.

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