In un mondo iperconnesso, i dispositivi IoT caratterizzano gran parte della nostra vita e lo faranno sempre più. General Electric prevede, nei prossimi 15 anni, investimenti nell’Industrial IoT per 60 miliardi di dollari mentre secondo Gartner, entro il 2020, saranno 20,4 miliardi gli oggetti connessi. A conferma della continua espansione delle tecnologie digitali anche la previsione di Boston Consulting Group che ipotizza, sempre per il 2020, una spesa di 267 miliardi di dollari in prodotti, servizi e tecnologie IoT.

Ma qual è il nostro rapporto con l’IoT? 

Ha provato a rispondere a questa domanda Dynatrace, che presenta i risultati di un’indagine globale commissionata e condotta da Opinium Research tramite sondaggio online su 10.000 utenti.
Dalla ricerca emerge che il 52% dei consumatori in tutto il mondo utilizza dispositivi IoT, ma il 64% di essi riscontra problemi prestazionali. In particolare, in media, le persone incontrano 1,5 problemi di prestazioni digitali ogni giorno; tra i Paesi che riscontrano maggiori problematiche, Brasile, USA e Germania.

IoT Consumer Confidence Report - Dynatrace - Frequenza quotidiana delle problematiche nelle performance digitali
IoT Consumer Confidence Report Dynatrace – Frequenza quotidiana delle problematiche nelle performance digitali

Nonostante la buona diffusione, ad oggi, dell’IoT, queste criticità intaccano la fiducia dei consumatori nello sviluppo di questa tecnologia: il 62% di loro, infatti, ritiene che il numero e la frequenza dei problemi possa aumentare mentre il 72% ipotizza anche possibili gravi danni come conseguenza del malfunzionamento dei software. Tra i dispositivi maggiormente utilizzati vi sono gli smartwatch, gli assistenti virtuali e gli smart meter. Le prime due tipologie di device, insieme alle auto connesse/intelligenti, rappresentano anche gli strumenti digitali in cui vengono riscontrati i maggiori problemi di performance.

IoT Consumer Confidence Report Dynatrace - User experience
IoT Consumer Confidence Report Dynatrace – User experience

“I consumatori stanno già segnalando problemi in diversi contesti, dalle applicazioni medicali, ai contatori intelligenti, dalle serrature per auto e assistenti personali virtuali, ai termostati e frigoriferi intelligenti – commenta Dave Anderson, esperto di prestazioni digitali -. La loro pazienza è ai minimi storici e non hanno più intenzione di sostenere un’esperienza di scarsa qualità. Inoltre, non abbiamo ancora visto l’IoT nel suo pieno potenziale: siamo solo all’inizio. L’imperativo è che le aziende trovino i modi per elaborare, analizzare e gestire la catena di delivery dell’IoT in maniera olistica e con insight approfonditi, in modo che sappiano esattamente cosa sta succedendo e dove si presentano i problemi in tempo reale. Questa non è una sfida semplice”.

Utenti prudenti su automotive, casa e salute  

Il settore automotive è tra quelli maggiormente condizionati dalle problematiche. La ricerca evidenzia infatti come l’84% degli utenti non utilizza ancora auto intelligenti per il timore di problemi software che potrebbero causare collisioni ad alta velocità (per l’85%) o lesioni gravi e incidenti mortali (per il 72%). Oltre al settore automobilistico anche la casa connessa è fonte di preoccupazione: l’83% dei consumatori, infatti, teme di perdere il controllo della propria abitazione per problemi delle prestazioni digitali.

IoT Consumer Confidence Report Dynatrace - Casa connessa
IoT Consumer Confidence Report Dynatrace – Casa connessa

I timori relativi alle prestazioni dell’IoT si evidenziano anche quando ai consumatori viene chiesto di parlare di salute, altra area in cui i problemi legati al software generano una significativa apprensione come mostrano i risultati dell’indagine nell’immagine sottostante:

IoT Consumer Confidence Report Dynatrace - Sanità
IoT Consumer Confidence Report Dynatrace – Sanità

In particolare, l’85% degli intervistati si è detto preoccupato che i dispositivi IoT possano compromettere i dati clinici a causa di problemi di prestazioni mentre altra criticità evidenziata dalla maggior parte degli utenti è il monitoraggio delle funzioni vitali, ad esempio la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna.

Intelligenza artificiale per superare le criticità

La crescente complessità del mondo IoT e la necessità di fornire ai propri clienti applicazioni e device preformanti devono spronare le aziende ad una continua innovazione e ad un costante monitoraggio dei propri prodotti e servizi.

Dave Anderson, esperto di prestazioni digitali
Dave Anderson, esperto di prestazioni digitali

“I vecchi modi di gestire IT e software non funzionano più contro questo ambiente IT estremamente complicato – spiega Dave Anderson -. L’IoT crea molti punti ciechi e un ulteriore livello di complessità. Ecco perché i primi ad aver utilizzato l’IoT con successo ritengono che l’intelligenza artificiale sia la risposta; per dare un senso alla complessità, mappare l’ambiente IT end-to-end, rilevare i problemi all’istante e con precisione e offrire risposte per una rapida risoluzione. Questo è l’unico modo per padroneggiare l’era dell’IoT. I consumatori vogliono esperienze IoT perfette. È necessario diventare padroni di questo nuovo universo IT o perderemo le opportunità che l’IoT offre” .

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