In Dallara l’innovazione è di casa. E lo si capisce già intravedendo la Dallara Accademy, il nuovo edificio che a Varano de’ Melegari, alle porte Parma, ci accoglie raccogliendo in sé aree di laboratori didattici, formazione universitaria e una zona espositiva dove toccare con mano la storia dell’azienda, dalla Lamborghini Miura alla nuova Dallara Stradale.
L’azienda nasce dall’iniziativa di Giampaolo Dallara, il progettista che dopo aver collaborato con Ferrari, Maserati, Lamborghini e De Tomaso, nel 1972 realizza il sogno di creare una sua casa automobilistica.
Da allora, Dallara progetta e produce vetture da competizione, con una presenza in diversi tipi di corsa, dalla F1 all’Indycar, alla GP2, alla Formula 3, ma è impegnata anche nella produzione di componenti per mercati di contesti diversi come quello aerospaziale (SpaceX), o dei treni ad alta velocità; un business che porta oggi l’azienda a ottenere ricavi per 60 milioni di dollari e a contare oltre 180 dipendenti.

Dallara si dichiara da sempre proiettata verso la fabbrica 4.0 e impegnata nella ricerca di elevati standard in termini di innovatività, performance e sicurezza per supportare il cliente e offrire consulenze a grandi costruttori (tra questi, Alfa Romeo, Audi, Bugatti, Ferrari, KTM, Lamborghini, Maserati, Porsche), strategia che realizza grazie alla rete dei partner, molti dei quali presenti sul territorio della cosiddetta motor valley, in Val di Ceno.
Tra i partner, un ruolo importante lo gioca PTC. Il gruppo dal 1993 mette infatti a fattor comune strumenti di progettazione e nel 1998 ha siglato con Dallara un accordo di partnership tecnica per la modellazione 3D e la gestione del ciclo di sviluppo del prodotto.

La sede di Dallara Accademy
La sede di Dallara Accademy a Varano de’ Melegari   

Progettazione, aerodinamica, simulazione

La partnership vede oggi PTC contribuire al più nuovo progetto del gruppo automobilistico, la Dallara Stradale, una biposto con telaio in fibra di carbonio molto vicina ad un’auto da competizione, e prima vettura omologata per la strada (tra le sue caratteristiche tecniche, un motore 2300cc con 4 cilindri Turbo, peso di 855 kg, velocità massima di 280 km all’ora). Nel 2018 sono stati prodotti 70 esemplari che diventeranno 120 nel 2019.

A sostenere le strategie innovative per lo sviluppo della factory parmense ed il progetto Dallara Stradale in particolare è Andrea Pontremoli, Ceo & General Manager di Dallara Automobili, da 11 anni nell’azienda e con un passato di 27 anni in IBM, che spiega: “La simulazione ha un valore altamente strategico per la nostra azienda, perché offre la possibilità di commettere errori a basso costo; avere la capacità di prototipare consente infatti di dimostrare al cliente che quello che hai studiato funziona nel concreto, con efficacia ed efficienza, prima ancora di realizzare il prodotto. Oggi il costo per la realizzazione di un’auto deriva in gran parte da componenti informatiche ed elettronichecontinua Pontremoli -,  ecco perché in Dallara continuiamo a innovare, non solo da un punto di vista meccanico ma anche digitale. Sulla nuova Dallara Stradale ci sono più di cento sensori e una centralina di acquisizione dati con una capacità di calcolo un milione di volte superiore rispetto ai nostri primi modelli”.

Andra Pontemoli, CEO & General Manager di Dallara Automobili
Andra Pontemoli, CEO & General Manager di Dallara Automobili

Sono quindi tre gli elementi strategici della specializzazione di Dallara identificati da Pontremoli: la progettazione di componenti meccaniche con materiali compositi in fibra di carbonio, l’aerodinamica, su cui Dallara investe molto con il grande vantaggio di poter sfruttare tutti i tipi di corsa per capire meglio i modelli matematici testati, anche mediante l’uso della Galleria del vento e della CFD – Computational Fluid Dynamics; la simulazione e lo studio della dinamica del veicolo attraverso strumenti IT come il simulatore di guida, dove si testano i modelli matematici prima ancora di creare l’auto. Il simulatore offre agli ingegneri, alle squadre e ai piloti la possibilità di provare e sviluppare tutto il setup della vettura e i sistemi di analisi dati, di ottimizzare la tecnica di guida e di apprendere nuove piste.

“Incorporare le informazioni che arrivano dal mondo fisico nel virtuale e viceversa utilizzando strumenti nuovi per fare le cose più velocemente e meglio – è la ricetta di Fabrizio Ferro, Direttore Tecnico PTC, da oltre 20 anni in azienda -. Dallara Stradale rappresenta per PTC un esercizio sui tre elementi fondamentali dell’azienda di cui si è parlato, e dove la nuova frontiera è rappresentata da stampa 3D, smart manufacturing, IoT, analytics, VR e AR, manifattura additiva e software di simulazione“, strumenti utilizzati grazie alle soluzioni PTC nella fase di progettazione dell’automobile. “Augmented reality, come proiezione digitale in realtà virtuale, un fenomeno emergente che aiuterà in futuro, e Virtual reality come concetto non ludico ma portatore di valore aggiunto”.

Creo, Creo View e Windchill 

La produzione di Dallara Stradale vede l’utilizzo di tre diverse soluzioni di PTC (un progetto che nel suo coplesso conta 80-100 licenze in utilizzo in Dallara) utilizzate per la progettazione:

Dallara Automobili - utilizzo della soluzione Creo View di PTC
Dallara Automobili – utilizzo della soluzione Creo View di PTC

Creo, utilizzata per creare modelli digitali in 3D e prototipi grazie alla stampa additiva e per verificare le possibili integrazioni con componenti realizzate da fornitori esterni come quelle in fibra in carbonio.
Creo View, che consente di visualizzare forme e funzionalità del progetto, anche da parte di personale non specializzato nel CAD; la soluzione permette verifiche di configurazione e rappresenta lo strumento più utilizzato soprattutto per il design review per interagire sull’oggetto in scala reale (un esperimento in diretta permette di capire come attraverso un tablet, si possa “guardare” una macchina “ghost”, una vettura con le caratteristiche estetiche scelte per valutarne parametri di performance e prestazioni).
In quest’ambito, PTC ha già svilluppato progetti di Digital Twin in partnership con Ansys per l’utilizzo di soluzioni di Discovery dentro piattaforme Creo per connettere mondo fisico e digitale grazie all’analisi fluidodinamica.
Windchill offre funzionalità per il controllo di gestione, delle deadline, l’accesso e la condivisione delle informazioni relative ai prodotti in modo sicuro all’interno dell’azienda in tutti i reparti, dalla progettazione, alla produzione, agli acquisti, all’amministrazione.

Fabrizio Ferro, Direttore Tecnico PTC,
Fabrizio Ferro, Direttore Tecnico PTC – esperimento di visualizzazione attraverso un tablet di una macchina “ghost”

Essere “ispiratori” del cliente

“Oggi si nota un disorientamento delle aziende verso le nuove dinamiche e anche il Piano Industria 4.0 ha visto l’Italia partire in ritardo su altri stati come la Germania, rispetto alla quale siamo indietro di quattro anni. E la difficoltà di trovare competenze è un tema costante”, dichiara Ferro. 
Per andare oltre – aggiunge Pontremoli -, bisogna adottare un atteggiamento proattivo per far capire al cliente le potenzialità dei progetti. ‘Siate fonte di ispirazione’ è il mio motto, perché paradossalmente la tecnologia è più lenta della fantasia: bisoga capire cosa si vuole e attendere che la tecnologia arrivi”.
La ricetta quindi: agire in una logica di ecosistema sfruttando le competenze che vengono dal territorio, ma aprirsi anche a nuove aree geografiche anche internazionali per aumentare il livello di applicazione. Grande attenzione alle competenze e ai giovani (in Dallara l’età media è 34 anni e la società collabora con le Università del Muner per la formazione degli ingegneri del domani) e priorità alla sicurezza; “nella nostra vettura  stradale – aggiunge Pontremoli – l’investimento più importante è stato fatto nello sviluppo del software per la sicurezza attiva e passiva”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi l'articolo: