La ricerca Digital Transformation Index è un report annuale realizzato sulla base dei dati quantitativi di Vanson Bourne da Dell Technologies, in collaborazione con Intel. E’ arrivata alla seconda edizione e fotografa il livello di maturità digitale delle grandi e medie aziende a livello globale per tracciare un quadro complessivo dei diversi Paesi sul cammino verso la trasformazione digitale. 

La ricerca prende in considerazione, strategie IT, sforzi e iniziative per digitalizzare la forza lavoro. E quest’anno riserva una sorpresa positiva proprio quando fotografa il nostro Paese.

Le aziende italiane sanno cambiare

I segnali sono incoraggianti. In Italia il 52% delle medie imprese e delle aziende enterprise ha in programma investimenti sull’intelligenza artificiale nel corso dei prossimi tre anni, e particolare attenzione viene prestata alle problematiche di cybersecurity (71% vuole impegnare budget e risorse) considerato focus prioritario.

La maturità digitale delle nostre aziende colloca l’Italia al 12esimo posto per maturità digitale, davanti al Regno Unito ma anche a Francia, Germania e Olanda, dopo però rispetto alle nazioni emergenti che occupano le prime tre posizioni di questa speciale classifica che sono India, Brasile e Tailandia. Fanalino di coda invece Giappone, Danimarca e Corea del Sud.

I digital leader sono pochi

A livello globale lo scenario non offre più di tanto motivi di ottimismo. Poco più della metà delle imprese (51%) teme, in fase di trasformazione, di incontrare difficoltà a soddisfare le domande dei clienti, anche se oltre il 33% allo stesso tempo ha paura di non riuscire a tenere il passo con i processi di innovazione nel corso dei prossimi cinque anni.

Ricerca Dell Vanson Bourne - I Digital leader non sono cresciuti tra il 2018 e il 2016
Ricerca Dell Vanson Bourne – I Digital leader non sono cresciuti tra il 2018 e il 2016

Cambiare in corsa quindi è ritenuta un’impresa rischiosa e difficile. Le aziende pensano che sia importante cambiare (78%) ma quasi nove su dieci trovano ostacoli importanti.

A questo proposito è interessante e critico un dato sugli altri: i processi di trasformazione digitale a livello globale fanno paura. Al punto che tra il 2016 e il 2018 la percentuale di aziende che possono essere considerate digital leader è rimasta ferma al 5%.

Le criticità che bloccano il cambiamento

Ecco le criticità: in primis a frenare sono le problematiche legate alla privacy e alla sicurezza, mancano soldi e risorse, mancano soprattutto competenze interne, con il management che teme i cambiamenti di leggi e regolamenti – basterebbe pensare all’impegno richiesto alle aziende negli ultimi anni qui in Italia per Gdpr e fatturazione elettronica – infine, è difficile poter pensare di trovare il personale pronto ad accogliere i cambiamenti. 

L'Italia vanta una percentuale di aziende Digital leaders doppia rispetto alla fotografia del panorama globale
Ricerca Dell Vanson Bourne – L’Italia vanta una percentuale di aziende Digital leaders doppia rispetto alla fotografia del panorama globale

L’Italia però in questo dettaglio di classifica si comporta meglio di diversi Paesi, con il 10% di aziende riconosciute come digital leader. E il 54% delle realtà è già entrato almeno nella fase di valutazione dei progetti.

Ricerca Dell Vanson Bourne – Le aree di investimento

Le aziende che cambiano si aspettano di incrementare ricavi, margini, incrementare la fedeltà dei propri clienti e un rapido ritorno degli investimenti. Non solo.
Sono proprio le aziende pronte a cambiare quelle a puntare con più decisione sulla forza lavoro per accelerare.

Il 46% nel 2018, rispetto al 27% del 2016, lo fa sviluppando internamente talenti digitali puntando sulla formazione dei propri dipendenti abilitati allo sviluppo. Il 44%, rispetto al 19% del 2016, lo fa puntando sulla condivisione della conoscenza fornendo agli IT leader competenze di business, e ai business leader competenze IT. Vale la regola che non c’è trasformazione digitale, senza trasformazione delle persone.   

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