Chiesi Farmaceutici nasce a Parma nel 1935 quando Giacomo Chiesi, un farmacista con il sogno della ricerca, dà origine alla sua avventura imprenditoriale. Oggi è un gruppo in mano alla terza generazione dei figli, con 6.000 dipendenti, un fatturato di 1,8 miliardi di euro (85% del quale raccolto all’estero) e un piano di trasformazione digitale avviato nel 2016, coordinato da Umberto Stefani, Cio di Chiesi Farmaceutici, in accordo con il management aziendale.

Un piano gestito da un gruppo di lavoro eterogeneo, che periodicamente raccoglie attorno a un tavolo “digital innovator” da diversi profili. Perché l’innovazione tecnologia non è più una questione solo IT (ormai è assodato) ma riguarda marketing, vendite, relazione con il cliente. “Il team eterogeneo raccoglie i tecnologi dei sistemi informativi, gli esperti di ricerca e sviluppo, i profili del marketing – esordisce Stefani, incontrato al Sap Executive Summit di Cernobbio per la rubrica Cio Café -. Un team allargato con un approccio analitico e strutturato, pratico: siamo partiti dall’analizzare i bisogni da sanare e abbiamo ragionato attorno a tre macro aree”.

Così riassunte: i bisogni interni all’azienda che riguardano l’implementazione delle soluzioni tradizionali. I desiderata verso l’esterno, che nel caso di Chiesi sono definiti dalle interfacce con sui si dialoga, stakeholder, medici, pazienti. I pain relativi al tema complesso della trasformazione digitale, che riguardano invece nuovi servizi da abbinare al farmaco. “Siamo azienda di farmaceutica con una proposta che riguarda solo i farmaci prescrivibili da ricetta medica, definiti farmaci etici, deontologicamente prescritti. In questo scenario, l’obiettivo della customer experience è diventato cruciale, perché dobbiamo avvicinarci al paziente, che storicamente non conosciamo, perché è intermediato dal medico. Dobbiamo così pensare a nuovi servizi. Il paziente oggi si informa in modo autonomo e noi abbiamo il dovere di conoscerlo meglio per trovare il modo migliore con cui ingaggiarlo, tramite il medico”.

Umberto Stefani, Cio di Chiesi Farmaceutici
Umberto Stefani, Cio di Chiesi Farmaceutici

Trasformazione graduale

La trasformazione digitale non è stata un cambiamento disruptive, ma un processo intrapreso dal 2016, che ha coinvolto diverse aree aziendali: finance, manufacturing, R&S, gestione del personale, marketing. “In questi due anni abbiamo realizzato programmi complementari nelle diverse aree e abbiamo portato a termine la prima ondata, pronti a lanciare la seconda”.
La prima parte del progetto prevedeva che le persone dei sistemi informativi si avvicinassero al business, per capire meglio i processi. La seconda ondata, che Chiesi sta vivendo oggi, prevede che si lavori per avvicinare il business alla tecnologia. Il processo inverso. “Per dare concretezza a questo passaggio dobbiamo agire sul fronte culturale dell’azienda, accrescere le competenze IT del business. Solo in questo modo nascono iniziative che si rivelano delle opportunità”. Un tassello della strategia aziendale dove imprenditorialità e innovazione vanno di pari passo:Imprenditorialità intesa come assunzione responsabile di rischio nel cogliere le opportunità coerenti con i principi e l’attivazione consapevole delle nostre competenze e delle nostre risorse. Innovazione intesa come capacità di cambiare concretamente le cose attraverso un processo costante di valorizzazione delle intuizioni e delle idee della nostra comunità professionale”.

Problematiche da sanare

Le questioni da sanare, con i progetti digitali, sono diversi, precisa Stefani. Si inizia con il completamento della mappa applicativa a supporto del business (“tenendo conto che avevamo coperture non adeguate con soluzioni vecchie e obsoleti”), per passare alla gestione dei dati raccolti, un tema che alza molte criticità. “Tra marketing e vendite c’è una disomogenità nella gestione dei clienti e dei dati raccolti da diversi canali, campagne, medici, congressi che non vengono messi a fattore comune. Questa disomogeneità deve essere gestita” precisa. Oltre alla gestione dell’esistente, è sempre più forte la necessità di aggiungere servizi digitali alla farmaceutica, in un processo di trasformazione digitale del business, che permetta ad esempio di tracciare l’uso del farmaco per capire se c’è aderenza alla terapia prescritta dal medico senza che si crei un gap tra trattamento e farmaco effettivo. “La tecnologia a supporto di nuovi servizi è la svolta verso la quale siamo indirizzati” precisa Stefani. Ma tra i problemi più sentiti c’è l’aspetto culturale: “bisogna agire su tutta la popolazione aziendale per farla crescere sulla consapevolezza tecnologica perché siamo un’azienda che ha saputo nei decenni rinnovarsi ed ora è il momento del digitale nei processi”.

Due progetti in corso

Su due amibiti il team digitale di Chiesi sta lavorando: l’estensione della collaboration e la formazione sulle nuove tecnologie. “Stiamo allargando il mondo della collaboration di Office 365 con strumenti quali Teams, One Drive, Skype for Business e ci affidiamo per questo obiettivo a un panel di dipendenti ambassador che hanno il compito di semina anche sulle nuove tecnologie”.

A partire dagli ultimi mesi del 2018, gli ambassador propongono formazione dedicata con visite a centri di innovazione con percorsi su tecnologie innovative. “Sono in programma a maggio cicli di workshop e seminari su temi tecnologici di interesse a fronte di tecnologie innovative come l’intelligenza artificiale, un percorso di acculturamento dove ci aspettiamo un interessante ritorno nel mondo farmaceutico – precisa Stefani -. Chiediamo alle aziende del tech di dedicarci dei workshop tematici che alzino la visione sulle tecnologie del futuro”. Già collaborazioni in essere con Accenture e con Google.

Oggi Sap è il fornitore tradizionale per la parte di Erp, tesoreria e gestione risorse umane (Sap SuccessFactors) grazie all’approccio che mette il dipendente al centro. “Da sempre adottato in modalità on premises, ora è parte di un nuovo progetto di apertura dei processi che ci porta alla pianificazione delle vendite e della produzione grazie a Sap Integrated Business Planning”. In questo modo la pianificazione aziendale integrata in cloud in tempo reale, grazie alla tecnologia in-memory all’interno di Sap Hana, permette di gestire operation, vendite, marketing, inventario oltre ad essere uno strumento in grado di simulare scenari e analisi predittive.

Piani prossimi

Tra i progetti futuri anche l’eliminazione della carta, legata al tema della sostenibilità che porta benefit all’intero gruppo. “Sono al via una decina di progetti per digitalizzare tutti i processi, a partire dai sistemi documentali tra cui le note spese. Inoltre, un piccolo pilot sull’intelligenza artificiale ci consente di fare esperienze nel mondo della Robotic Process Automation per processi ripetitivi in ambito contabilità e acquisti. Inoltre stiamo conducendo un pilot per capire i colli di bottiglia nei processi aziendali.

“Strategico per noi è gestire il filone dei dati fino ad oggi affrontati per silos ma in futuro l’approccio ai dati sarà completamente diverso. Abbiamo iniziato a disegnare un’architettura che ci permetta di passare dalla Business Intelligence all’Enterprise Intelligence, un tema complicato perché i dati raccolti provengono da diverse fonti. Disegniamo l’architettura e vogliamo procedere costruendo dei mattoncini che ci permettano di migliorare il nostro business” conclude Stefani ribadendo anche la necessità di migliorare l’engagement presso i clienti e di integrare tutti canali di raccolta dati in un sistema globale che gestisca tutte le attività dell’azienda, fino al marketing e alle vendite. “Vogliamo essere riconosciuti da tutti i nostri interlocutori come un’impresa che promuove e adotta a tutti i livelli comportamenti trasparenti e coerenti con le norme, le regole e che si ispira ai principi della responsabilità sociale“.

Chiesi ha recentemente ricevuto il premio “Imprese per innovazione” (durante l’evento Connext di febbraio) organizzato da Confindustria in collaborazione con APQI (Associazione Italiana del Premio Qualità) per aver adottato i parametri della Fondazione europea per la gestione della qualità, oltre ottenere la menzione speciale per la sostenibilità nell’ambito di Industry 4.0.

 

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