La quarta rivoluzione industriale porta con sé una sfida avvincente. Quella che riguarda l’integrazione dei sistemi. Poiché la digitalizzazione non avviene per tutte le realtà nello stesso intervallo di tempo, e sistemi e architetture cambiano in modo eterogeneo, è indispensabile mantenere la possibilità di collegare fra loro le soluzioni e i processi.

Qui si colloca la proposta di Tibco, in grado di far dialogare dati, informazioni, architetture eterogenee. E’ un nome, quello di Tibco, che al suo interno svela in un certo senso già gli obiettivi. Tibco infatti sta per “The Information Bus Company”.

Ne parliamo con Maurizio Canton, Cto per l’area Emea di Tibco software. Canton cura la parte prodotto sia per la parte di enhancement sia per la parte strategica, lavora affianco dei clienti (Cto e C-level) e segue l’attività di marketing, ma ama anche parlare di tecnologia e scrive per questo su diversi blog, oltre a far parte del Technology Council di Forbes. Così esordisce: “Quando richiamiamo le origini del nome di Tibco – The Information Bus Company – torniamo a pensare al significato di Information Bus legato ai computer. L’idea, ripresa dal mondo pc, è quella di avere a disposizione, anche per la trasformazione digitale, una piattaforma (allora era la motherboard) con la possibilità di inserire differenti moduli (allora erano scheda grafica, componenti audio, memoria) che dialogano però tra loro”.

La valorizzazione dei dati

Tibco è cresciuta proprio sul modello plug&play. Ha sviluppato quindi l’idea di un messaging in grado di connettere le diverse applicazioni per lasciare poi la libertà di innestare i diversi moduli di cui si ha bisogno. Prosegue Canton: “La distribuzione dei dati sicura, affidabile e in tempo reale è alla base delle infrastrutture digitali. Parliamo di collegamento con la piattaforma Sap per esempio, come con Oracle, e della parte di Business Process Management (Bpm), come di rule engine. Alla base c’è sempre la possibilità di inserire prodotti di terze parti nella piattaforma e di fare in modo che i dati non restino isolati ma disponibili”.

Maurizio Canton, Cto Tibco per Emea
Maurizio Canton, Cto Tibco per Emea

Obiettivo: ridurre le difficoltà e favorire l’esperienza.
Tibco a partire da questo modello ha digitalizzato realtà come Wall Street (il progetto per il Nasdaq resta un prestigioso biglietto da visita per l’azienda e non l’unico). Nelle sale dei trader, con migliaia di terminali differenti – e quindi con gli operatori costretti a switchare da un’applicazione ad un’altra –  Tibco ha permesso di consolidare tutte le informazioni pur provenienti da differenti applicazioni. Oggi Tibco Messaging costituisce a tutti gli effetti la fondazione della Connected Intelligence Platform per capitalizzare il valore dei dati real-time, ovunque siano.

E’ questo uno degli ambiti su cui Tibco riesce ad abilitare la trasformazione digitale per le aziende. Canton: “La differenza sostanziale tra un’azienda che può ambire alla leadership nel suo settore, da quella che è destinata a non sopravvivere, sta nella capacità di focalizzarsi effettivamente sul cliente, sulle sue aspettative. Ma concorrono altri due fattori chiave: la capacità di innovare, fornire nuovi servizi in modo veloce e agile, e la capacità di mantenere il controllo sui costi e scalare a seconda delle necessità”.

Per farlo certo serve prontezza e competenza in alcuni ambiti chiave: nella capacità di adozione del cloud, nello sviluppo di microservizi (invece di applicazioni monolitiche), nella gestione delle Api. Prosegue Canton: “E’ una serie di pattern tecnologici su cui bisogna saper affiancare il cliente da un’altra prospettiva, rispetto al passato: una volta si proponeva una tecnologia, mostrando cosa si potesse fare con essa, oggi invece il cliente si focalizza sull’esigenza consumer per chiedere gli strumenti con cui soddisfarla e bisogna arrivare con la soluzione richiesta”.

Interconnessione e valorizzazione dei dati

Tibco ha costruito la propria piattaforma proprio per offrire una consumer experience all’altezza, innovazione, riduzione dei costi e scalabilità. La piattaforma è costituita da due gruppi di soluzioni: una parte di interconnessione e una parte per la valorizzazione del dato.

Del primo gruppo fanno parte prodotti e tool, collegati seamless, tra cui tutti i connettori per le diverse applicazioni, oltre alla parte di Api esposte e alla parte di deployment su qualsiasi piattaforma on-premise, come su container (tutte le tipologie), o in public cloud. L’idea di base è rendere disponibili le informazioni “anywhere, everywhere”, con tutte le applicazioni integrate. Quello che si costruisce per un ambiente on-premise sarà distribuibile senza riscrivere codice su Docker, Kubernetes, OpenShift, Aws, dove si vuole.

La parte che riguarda la valorizzazione del dato comprende la parte di analitica che va dalla visualizzazione allo streaming, fino alla parte di data science inclusiva di AI e machine learning e alle regole per suggerire effettivamente le azioni di business.

Canton: “In questo senso Tibco copre tutto il processo. Permette di connettere tutti i dati, ma anche di costruire modelli di riferimento sulle cose accadute nel passato, come su quelle che stanno accadendo in tempo reale. E tramite gli insights offrire suggerimenti al business per agire. A seconda di dove si decide di applicare l’intelligenza si avranno le risposte del caso, quindi al servizio della predictive maintenance, come per modellare il sentiment in ambito customer care, per migliorare il flusso passeggeri nei trasporti, etc.”.

Dagli esempi emerge anche la trasversalità applicativa per le diverse industry. Pur avendo esordito nel mercato financial e telco, oggi Tibco, vanta clienti in ogni settore: trasporti (quasi tutte le compagnie aeree), sanità (per la parte health and care analitica e la gestione intelligente dei posti letto), ma anche nel manufacturing.

In Emea, Tibco cuba circa il 40% del proprio fatturato complessivo, superiore al miliardo di dollari (50% negli Usa e il 10% in Asia). Nel 2018 ha acquisito cinque nuove realtà tra cui Orchestra Network per la parte di Mdm e data governance.

In Italia, Tibco (con uffici a Milano e Roma e circa 60 persone) conta più di 130 clienti tra cui IntesaSanPaolo, Unicredit, Telecom Italia, WindTre, AlitaliaPirelli. Soprattutto ha aggiunto tra i venti e i trenta nuovi loghi in Italia, solo nell’ultimo anno. 

L’Italia si muove bene

Positivo il punto di vista di Canton, per quanto riguarda il nostro Paese: “In Italia ci si sta muovendo bene. Non sono poche le aziende importanti che stanno abbracciando in modo intelligente il cloud computing, per esempio Enel, e comunque è diffusa la tendenza a voler applicare le tecnologie nella giusta direzione. Alcune aziende e settori sono più avanti di altri ed utilizzano Api in modo più massiccio rispetto ad altri, ma nonostante tutto quello che si legge, l’Italia si sta muovendo bene. Dal punto di vista dell’innovazione non dobbiamo invidiare di sicuro Paesi come la Germania, mentre è vero che i Paesi del nord Europa procedono ad un’altra velocità”. Tibco approccia il mercato attraverso partnership locali con gran parte del business assorbita da system integrator strategici come Accenture.

“Dati, insights e intelligenza per approdare all’azione. Il succo alla fine è tutto qui” questo il mantra del pensiero di Canton. Parlare di Big Data, disporre di data lake perdendo di vista la possibilità di cavarne valore, è troppo poco. Mercedes, in Formula Uno, applica già la lezione. Utilizza il software Tibco per sfruttare i dati raccolti e migliorare l’auto in continuazione. Mercedes sfrutta Tibco Spotfire, utilizza il software Tibco intensamente nella parte di simulazione, raccoglie dati per esempio sul cambio, sui tempi di frenata, e altri parametri relative alle traiettorie. Sono informazioni che poi devono servire al pilota per fare meglio, in pista.

La differenza della proposta Tibco rispetto ai competitor più che nelle singole caratteristiche, è da rilevare nello spettro delle funzionalità della piattaforma nel complesso. Non si tratta di proporre “visualization”, ma “data science, machine learning e streaming”, dove per soddisfare tutte queste esigenze generalmente si devono adottare diverse soluzioni e magari di vendor diversi.

Tibco ha arricchito la propria proposta di valorizzazione del dato, in ambito machine learning, con le acquisizioni: le soluzioni di Statistica e Alpine Data ora sono integrate in Spotfire Data Science. E a dimostrare le doti di adattabilità non mancano gli esempi. Per esempio quello di Data Shak in Sud Africa che ha utilizzato la soluzione in funzione anti bracconaggio, contro i cacciatori di rinoceronti. L’aspetto interessante è che la soluzione utilizzata da Data Shak è frutto di un ulteriore sviluppo di una soluzione della De Beers (diamanti), tutt’altra industry.

Tibco e IoT

In ambito IoT, la proposta Tibco sembra per alcuni aspetti aver anticipato i tempi. Il proliferare dei sensori ha portato da tempo l’azienda a riflettere sul fatto che non tutti i dati è necessario arrivino in cloud, al data center. In un’ottica di risparmio di risorse, di certo non dovrebbero farlo quelli che non portano caratteristiche di salienza. Non solo, al bordo le risorse computazionali sono sempre più limitate rispetto al core. Tibco si è differenziata proponendo un engine innovativo basato sul linguaggio di programmazione Go.

Go non ha bisogno di un framework dedicato per girare e quindi permette la costruzione di processi leggeri, ma potenti, di controllo della sensoristica con un utilizzo di memoria basso, senza necessità di collegamento ad un sistema centrale.

Una schermata di Tibco Project Flogo Enterprise

Si tratta di un vero “engine” che una volta definito il processo, il flusso – e compilato – è pronto per il deployment sul device. Il progetto si chiama Flogo, disponibile anche open source. Tibco mette a disposizione la parte di integrazione, di rule engine, e con Project Flogo Enterprise permette di deployare la parte di algoritmi Tensorflow per fare edge computing anche quando non si è collegati.

E’ la parte tra le più innovative dei progetti in corso. Flogo tra l’altro offre la possibilità di deployment in ambienti serverless (Lambda di Aws). Lo spettro di integrazione è molto ampio, da on-premise, all’edge computing, fino agli ambienti serverless e Function as a Service.

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