Le aziende sono sotto pressione. Da una parte perché devono sforzarsi di cercare efficienza nei processi  e questo significa anche saper scegliere la giusta tecnologia, per rispondere in tempi rapidi agli obiettivi richiesti dal management. Dall’altra perché, proprio la risposta in tempi rapidi, richiede capacità di sviluppare applicazioni e mettere a terra i progetti in modo più veloce rispetto al passato, chiamando in causa i Cio in prima persona e la loro capacità di trattenere in azienda le competenze.
E’ una sfida che per le grandi realtà si rivela ancora più critica considerata la loro complessità e le evidenti problematiche di sicurezza.

In questo senso, negli ultimi anni si è assistito ad una sorta di spostamento del baricentro. Con le piattaforme di sviluppo low-code che iniziano a mostrare evidenti vantaggi rispetto al semplice coding.

Con uno studio dedicato, Forrester risponde alla domanda più diretta, conseguenza di uno spostamento già in atto: un approccio low-code può soddisfare effettivamente le esigenze delle grandi aziende e aiutarle sfruttare i benefici di questo modello anche per le applicazioni critiche o top?

Low-code, vantaggi e aspettative

Lo studio coinvolge 254 responsabili IT e i business decision maker Usa, Uk, canadesi e australiani, e indaga aspettative ed esperienze relative all’utilizzo delle piattaforme di sviluppo low-code proprio in ambito enterprise.

Se da un lato la trasformazione digitale si misura a partire dalla capacità di automatizzare i processi end-to-end, essa dipende dalla capacità di gestire e orchestrare le risorse e le competenze umane interne all’azienda.

Ecco che in questi ambiti le piattaforme low-code che sfruttano tecniche di visualizzazione semplificate invece che di “pura programmazione con il codice”, per accelerare lo sviluppo, si rivelano funzionali anche per ridurre la pressione sulle risorse IT.

I numeri dicono che l’84% delle realtà enterprise già adotta una piattaforma o almeno uno strumento di sviluppo low-code, pur in un contesto in cui un terzo del campione si mostra riluttante ad utilizzare tecnologie low-code per applicazioni prioritarie (non avendolo però ancora sperimentato), mentre chi già le utilizza evidenzia progressi proprio in ambiti critici. Entriamo nei dettagli. 

Forrester – I benefici dello sviluppo low-code in ambito enterprise

I benefici delle piattaforme low-code, evidenzia Forrester, sono strategici proprio in relazione agli aspetti più a cuore delle grandi imprese: downtime coerenti con le esigenze di business, minima perdita dei dati (o comunque in linea con gli obiettivi), scalabilità, sicurezza, capacità di supportare le più recenti tecnologie, audit.

La ricerca evidenzia come per alcune aziende il massimo della tolleranza di downtime sia di gran lunga inferiore all’ora, sulle applicazioni “top” e, a seconda della tipologia di azienda questo intervallo sia tendente a zero, associato ad esigenze di auditing continuo per il 30% di esse.

Le aziende più prudenti nell’84% dei casi richiedono poi i più alti livelli di certificazione indipendente per quanto riguarda la sicurezza, percentuali che scendono in relazione alla natura dell’enterprise, mentre l’esigenza di tempi rapidi di messa a terra dei progetti, allineamento tecnologico e scalabilità, accomunano trasversalmente il campione.

Tra i diversi profili aziendali proprio quelli più esigenti e prudenti sono i più favorevoli all’utilizzo dell’approccio low-code per le top application. E sul mercato oggi esistono già piattaforme low-code adatte anche a soddisfare i requisiti più stringenti.

Non solo, l’approccio PaaS low-code permette di fornire applicazioni critiche in modo più rapido, con una maggiore comprensione sui risultati di business. Infine, lo studio evidenzia come l’estensione alle applicazioni top del modello low-code estenda effettivamente la flessibilità e la possibilità di automatizzare i processi in modo rapido.

Addirittura il 64% delle aziende che sfrutta il low-code per le applicazioni critiche dichiara di aver abbracciato il modello come opzione in grado di offrire la maggiore flessibilità.

Quasi per un’azienda su due addirittura si tratta della migliore possibilità di automazione dei processi, e di un allineamento ai bisogni legati all’agenda di trasformazione digitale, con una soddisfazione per la scelta di piattaforma del 95%.
In un contesto di crescente complessità applicativa per il futuro, poi cresce anche il parere favorevole allo shifting verso questa tipologia di piattaforma.

Forrester – Più alte le aspettative, maggiori i benefici dati da un approccio Paas low-code

In sintesi, la ricerca Forrester fotografa il parere favorevole allo spostamento verso lo sviluppo attraverso le piattaforme low-code, pur in un contesto di mercato in cui non tutte le piattaforme sono uguali.

Il confronto in relazione ai sei punti chiave di valutazione resta un faro nella scelta, così come la capacità di intravvedere i benefici in un’ottica di sostenibilità delle stesse applicazioni per il futuro, e di accelerazione nello sviluppo. I benefici si rifletteranno su una serie di aspetti legati al business: la possibilità di realizzare progetti innovativi in minor tempo, con una più ampia visibilità sul valore.

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