Una commistione di cultura, business e tecnologia a sostegno dello sviluppo del mercato italiano della birra, oggi in forte espansione e in continua evoluzione. E’ il progetto che vede protagoniste tre realtà – Università della Birra, Heineken Italia e Acer – affiancate con l’obiettivo comune di condividere esperienze e divulgare cultura e competenze in modo innovativo agli operatori del settore, creando opportunità per tutta la filiera.

Un progetto avviato lo scorso anno con la formazione di 960 persone, che si prepara a dare un apporto ancora più incisivo nel 2019, con 1.800 partecipanti attesi e 120 giornate di formazione in aula

A raccontare l’iniziativa è Massimo Furlan, direttore dell’Università della Birra, nella sede milanese dell’ateneo, un hub sperimentale promosso da Heineken Italia che si sviluppa su una superficie di 1.000 metri quadri sulla quale convivono aule attrezzate e spazi per la didattica, ma anche aree per favorire la condivisione di idee ed esperienze. 

Massimo Furlan, direttore dell’Università della Birra - Acer
Massimo Furlan, direttore dell’Università della Birra

“Il mondo è diventato digitale a nostra insaputa e la tecnologia è talmente integrata nel nostro quotidiano che ormai non ce ne accorgiamo – dichiara Furlan -; in questo contesto bisogna avere la capacità di fare un salto innovativo e fornire formazione in modo diverso, con tecnologie e idee all’avanguardia”. 

“Quello della birra – prosegue Furlan – è un mercato in forte crescita che evidenzia la necessità di competenze crescenti che portino valore ai piccoli operatori commerciali – bar, ristoranti, pizzerie -, così come a chi opera nella grande rete di distribuzione, un mondo che ha bisogno oggi di approfondire la varietà dei prodotti oltre che di formazione interna, con strumenti pratici”. Ad usufruirne, non solo agli operatori del canale Ho.Re.Ca. e i buyer ma anche i dipendenti del gruppo birraio, al fine di ampliare il proprio know-how. 

A fattor comune il patrimonio di conoscenze acquisito da Heineken Italia nel corso della propria esperienza sulla formazione interna sulla forza vendita, attraverso un corpo docenti che comprende sia professionisti dell’azienda sia esperti coinvolti nel progetto in qualità di visiting professor. Nei piani didattici, la collaborazione con l’università LIUC di Castellanza gioca un ruolo chiave, a supporto delle competenze commerciali e di una maggiore dimestichezza con un sistema di vendita professionale in trasformazione.  

“Il prodotto viene raccontato da chi ha competenze altissime, un corpo docente non cattedratico ma didattico e pratico – spiega Furlan -. I corsi, tendenzialmente di una giornata, si svolgono in aula ma anche attraverso l’utilizzo della piattaforma online, come video in pillole con fruizione personalizzata”.

La partnership con Acer va in questa direzione, completando l’esperienza concreta e innovativa sulla quale è strutturato il percorso didattico dell’Università della Birra.

“La nostra mission è rompere le barriere tra le persone con tecnologie fruibili e alla portata di tutti. Nell’ambito della collaborazione, Acer si propone di portare avanti il progetto con software specifici di virtual reality ed extended learning experience per raccontare il mondo della birra”, commenta Tiziana Ena, Pbu & marketing manager di Acer Italy –La nostra azienda dedica da sempre molte risorse alla ricerca e alla progettazione, a supporto di prodotti e soluzioni in grado di annullare le barriere tra le persone. E da sempre spinge sull’educazione”. Ne sono esempi le iniziative come Acer for Education o il Laboratorio Design Studio, team di ricerca interna che racchiude le “menti pensanti” dell’azienda, come sviluppatori che studiano tecnologie orientate ai servizi, all’Iot, al gaming, alla virtual reality. 

Tiziana Ena, PBU & marketing manager di Acer Italy
Tiziana Ena, PBU & marketing manager di Acer Italy

Il 43% delle aziende produttrici investirà in VR nei prossimi 3 anni e l’82% di quelle che hanno implementato sistemi AR e VR dichiarano benefici ampiamente superiori rispetto alle aspettative, dice una ricerca di Capgemini. Abbiamo deciso di collaborare con l’Università della Birra perchè attraverso una tecnologia innovativa è possibile far vivere un’esperienza formativa di primissimo livello”, dichiara Tiziana Ena. 

Progetto immersivo con Acer

Acer contribuisce ai percorsi didattici mettendo in aula esperienze immersive nel mondo della birra grazie alla realtà virtuale e mixed reality. 

L’uso di notebook Predator Triton 500 abbinati a visori Acer OJO 500 e Windows Mixed Reality, consente infatti agli utenti di vivere esperienze immersive. Attraverso l’applicazione “Dall’orzo al bicchiere”, l’utente, dopo aver seguito la parte teorica, partecipa in prima persona a tutta la fase produttiva. 

Heineken può in questo modo rendere concreti alcuni concetti astratti, con un’esperienza esplorativa dove la componente digitale assume un ruolo essenziale. L’applicazione illustra infatti il ciclo produttivo di cinque diversi stili birrari, mettendo differenziando le materie prime e le varie fasi di produzione (maltazione, ammostamento, luppolatura, fermentazione, filtrazione e confezionamento). Dopo le lezioni in aula si passa all’approccio gaming: attraverso una serie di domande mirate che fanno da “ripasso a quanto appreso in aula”, l’utente vive l’esperienza immersiva che lo rende protagonista di tutti i processi di produzione, dalla scelta delle materie prime fino alla spillatura.

Acer OJO 500 nei processi didattici dell'Università della Birra e Heineken
Acer OJO 500 e l’applicazione “Dall’orzo al bicchiere” per favorire i processi didattici

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi l'articolo: