Sì sì siamo sempre qui, l’innovazione al centro dei pensieri. Ma le settimane appena trascorse, devo dire, hanno riportato il Digitale vivo nei dibattiti sia a Cernobbio – a quell’Ambrosetti Forum che ha visto sfilare sul lago profili internazionali e uomini di business – sia a Roma, nel testo (definitivo) del programma del neo governo (a pochi giorni dalla nascita del Ministero dell’Innovazione guidato da Paola Pisano). In entrambi i contesti si torna a parlare di Industria 4.0, con aspettative diffuse, a prescindere da coalizioni e parrocchie.

Al Forum Ambrosetti di Cernobbio Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, ribadisce l’urgenza di riportare in vita Industria 4.0 e di spingere sulla formazione dentro e fuori le fabbriche, facendo tesoro del lavoro fatto. A Roma, i 29 punti del programma di governo ripropongono l’impegno su Impresa 4.0 (assente nei 26 punti della prima bozza, virata giusto in tempo) accanto a incentivi per le Pmi, innovazione nella PA, eco-innovazione, economia circolare, AI e robotizzazione.
Insomma per chi sostiene che l’innovazione sia un volano per l’economia reale, è un ottimo punto per “ripartire“.

Strada tracciata, Impresa 4.0

Palazzo Chigi, Roma
Palazzo Chigi, Roma

Leggiamo velocemente i punti del programma concernenti il digitale, perché farà poi fede l’impegno nel mantenerli.
Punto 3: “Il sistema industriale del nostro Paese sconta problemi di bassa crescita e produttività, ma ha in sé grandi potenzialità per affrontare la sfida di una nuova stagione di sviluppo che faccia dell’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile il suo punto di forza. ….. La presenza di unità economiche di piccola e media dimensione (settori artigianali, design, manifattura) ci consentono flessibilità nei processi e adesione alle richieste del mercato. Oggi la sfida è quella dell’innovazione connessa a una convincente transizione in chiave ambientale del nostro sistema industriale, allo sviluppo verde per creare lavoro di qualità, alla piena attuazione dell’economia circolare, alla sfida della “quarta rivoluzione industriale”: digitalizzazione, robotizzazione, intelligenza artificiale. Il piano Impresa 4.0 è la strada tracciata da implementare e rafforzare. Il Governo intende inoltre potenziare gli interventi in favore delle piccole e medie imprese”.

Eco-innovazione

Ritorna il tema della eco-innovazione anche nella ricerca tecnologia per indirizzare il sistema produttivo italiano verso quell’economia circolare che favorisca la cultura del riciclo. Punto 7: “Occorre adottare misure che incentivino prassi socialmente responsabili da parte delle imprese; perseguire la piena attuazione della eco-innovazione; introdurre un apposito fondo che valga a orientare, anche su base pluriennale, le iniziative imprenditoriali in questa direzione. È necessario promuovere lo sviluppo tecnologico e le ricerche più innovative in modo da rendere quanto più efficace la “transizione ecologica” e indirizzare l’intero sistema produttivo verso un’economia circolare, che favorisca la cultura del riciclo e dismetta definitivamente la cultura del rifiuto”.

PA, cittadini digitali, Web Tax

Ritorna il tema della cittadinanza digitale. Punto 23: “Per favorire l’accesso alla piena partecipazione democratica e all’informazione e la trasformazione tecnologica, la cittadinanza digitale va riconosciuta a ogni cittadino italiano sin dalla nascita, riconoscendo – tra i diritti della persona – anche il diritto di accesso alla rete”.

Il progetto di innovazione e digitalizzazione della PA guarda non solo al fine (lo sviluppo e alla crescita economica e culturale del Paese) ma anche al mezzo, elencando le tecnologie necessarie. Punto 24: “Il Governo ritiene che un grande Paese industriale come l’Italia debba porsi come obiettivo l’innovazione tecnologica quale vettore di crescita economica, favorendo l’aumento degli investimenti privati, ancora troppo lontani dalla media europea, in startup e Pmi innovative. Nella consapevolezza che l’intero “sistema-Paese” necessiti di rinnovate competenze digitali, anche il progetto di innovazione e digitalizzazione della PA costituisce una misura particolarmente efficace per contribuire allo sviluppo e alla crescita economica e culturale del Paese. A tal fine, sarà promossa l’integrazione delle tecnologie digitali nei processi decisionali, attraverso una sempre maggiore interoperabilità delle soluzioni tecnologiche, un migliore utilizzo dei dati pubblici, una crescente diffusione di standard comuni”.

Ritorna il tema della Web Tax, punto dolente per molte aziende del nostro settore. Punto 25: “Nell’ambito della governance della società digitale, sarà decisivo concentrarsi sull’equità fiscale, la portabilità dei dati, i diritti dei lavoratori digitali (cosiddetti riders), i modelli redistributivi che incidono sul commercio elettronico, sulla logistica, sulla finanza, sul turismo, sull’industria e sull’agricoltura. Occorre introdurre la Web Tax per le multinazionali del settore che spostano i profitti e le informazioni in Paesi differenti da quelli in cui vendono i loro prodotti”.

Post di Paola Pisano, ministro dell'Innovazione Tecnologica e Digitalizzazione
Post di Paola Pisano, ministro dell’Innovazione Tecnologica e Digitalizzazione

Ministero al lavoro

I primi commenti sono positivi. La stessa Anitec-Assinform (Associazione italiana delle imprese dell’ICT aderente a Confindustria) ha richiamato più volte l’attenzione sul ruolo dell’innovazione. “È importante adesso accelerare sull’attuazione delle misure e degli strumenti per l’innovazione – commenta Marco Gay, presidente dell’associazione – fin dalla prossima legge di bilancio, avendo come priorità il mantenimento e potenziamento del Piano Impresa 4.0, la formazione digitale e la finanza per l’innovazione, valorizzando le aziende che investono in ricerca – con particolare attenzione alle pmi e alle startup innovative – e potenziando il modello dell’open innovation. Accanto a ciò la digitalizzazione della PA è cruciale per rilanciare l’efficienza della macchina pubblica e contribuire a ridurre la burocrazia. Per questo è una scelta strategica ed importante l’istituzione del Ministero all’Innovazione e come Associazione siamo fin da subito pronti a collaborare con il Ministro Paola Pisano per contribuire alla realizzazione di una Italia pienamente digitale” .

Il lavoro del Ministero è partito, lo spirito di squadra c’è. Si coglie la determinazione nel post del Ministro Pisano dopo la prima riunione strategica e di visione con il team del Ministero dell’Innovazione. “Ci sono tutte le condizioni per innovare e se non riusciremo ad attrarre e utilizzare correttamente le nuove tecnologie sarà una nostra responsabilità. Lavoreremo per obiettivi, monitoreremo i nostri risultati, ma saremo creativi nelle soluzioni. Questo è il momento di osare: pensiamo in modo dirompente, tecnologico, etico, sociale e ambientale; creiamo nuove opportunità, grazie alle innovazioni di frontiera, semplifichiamo la vita ai cittadini e agli stakeholder grazie alla digitalizzazione. Le imprese e la PA ne sono un esempio. Siamo un team pronto a continuare il lavoro per un paese, che sono certa, cambierà sempre in meglio”.
Saremo qui a seguire i lavori, concentrandoci sull’impegno preso da più parti, pur sapendo che esistono già dei limiti a cui fare fronte: il Ministero dell’Innovazione nasce senza portafoglio e questo sarà il primo intoppo da superare. Ma si parte. 

Marco Argenti, VP Technologiy, Amazon Web Services
Marco Argenti, VP Technologiy, Amazon Web Services

Post Scriptum: Una nomina della settimana, che in tema di innovazione fa piacere riportare. Un italiano guiderà la trasformazione digitale della potente banca Goldman Sachs. Marco Argenti, da noi più volte incontrato perché VP Technology di Amazon Web Services dal 2013, è il nuovo co-chief information officer di Goldman Sachs. Le aziende utenti potenti si portano a bordo chi di tecnologia davvero capisce. Chapeau. 

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