In concomitanza con l’evento Netapp Insight 2019 a Las Vegas, qui in Italia, a Bologna, Netapp raduna analisti e stampa Emea per l’appuntamento Data Days, occasione per fare il punto sull’evoluzione dell’offerta che vede Netapp proseguire il suo percorso per offrire la medesima esperienza possibile su qualsiasi cloud, anche on premise.

Introduce l’analisi Alexander Wallner, senior vice president & general manager Emea di NetApp: “In uno scenario sempre più ibrido, leggiamo alcuni trend oramai consolidati, altri emergenti e altri ancora da indirizzare. Tra i primi ovviamente il cloud e la data analytics, tra quelli emergenti l’AI e tra gli ultimi quelli legati ai veicoli a guida autonoma e i cosiddetti mobility grids (reti smart e di mobilità smart)”.

Alexander Wallner, senior vice president & general manager Emea di NetApp

Wallner prosegue e inquadra meglio il tema: “Si tratta di evoluzioni in accelerazione, con tempi di maturazione molto inferiori rispetto ai cambiamenti di passo del passato, ma con il tratto comune di mettere sotto pressione i Cio, che a fronte anche di una riduzione dei budget sono chiamati ad offrire più servizi al business che per evolvere è chiamato a reinterpretare anche il rapporto con il cliente finale, lavorando su nuovi modelli di customer experience“.

La trasformazione digitale quindi, pur non esaurendosi nell’innovazione tecnologia non può fare a meno di comprenderla: la velocità è un parametro essenziale, hybrid cloud e multicloud diventano infrastruttura standard de facto e per Netapp alla base di una trasformazione virtuosa resta la Data Fabric. “Oltre al supporto ai Cio, prosegue Wallner, i clienti però chiedono come fare per diventare technology company, e questo indipendentemente dalla natura del business e dalla sua dimensione. Un punto positivo perché è reale la percezione che solo trasformandosi è possibile continuare a competere, ma anche un obiettivo con non poche difficoltà da sostenere.

Chiude Wallner: “Il 99% delle realtà non è nato in cloud, utilizza già infrastrutture storage ma di fatto sta imparando ora a muoversi nel nuovo scenario e chiede ai vendor di essere accompagnato. Netapp ha trasformato per questo la propria proposta, si qualifica come riferimento nello scenario hybrid cloud e si focalizza sull’execution seguendo le richieste dei suoi clienti, anche attraverso le partnership con Microsoft (per Azure), Google (per Google Cloud) e Amazon (Aws)”.

Lo fa per consentire di trasformare infrastrutture e ambienti legacy sfruttando l’elasticità del cloud (Ducati è un esempio tra questi, ma anche Borsa di Stoccarda), con la consapevolezza che il cloud non è un abilitatore tecnologico risolutivo, ma certo è irrinunciabile nelle sue diverse forme ed è richiesto con la possibilità di “connettersi” agli altri cloud, come con le risorse onpremise, con focus su sicurezza e data privacy. 

John Rollason
John Rollason, senior director marketing Emea

Ci pensa John Rollason, senior director marketing Netapp Emea, a specificare il percorso tecnologico abilitante: “Negli ultimi 15 anni, a tappe, si è virtualizzato lo storage, poi i sistemi e dal 2014 si stanno ‘virtualizzando i cloud’. Al centro oggi c’è il controllo sul dato abbinato alla scelta del cloud preferibile (tra l’offerta dei cloud service provider, una scelta di private cloud, e quella degli hyperscaler). Questo però in uno scenario più complesso in cui anche le tecnologie 5G giocano un ruolo importante. Uno scenario che vede ogni device o sensore all’edge entrare a far parte dell’architettura, produrre dati che transitano al core e nei data center, devono essere comunque memorizzati sulla risorsa più funzionale, ma anche essere lavorati in cloud. La Data Fabric oggi deve perciò assicurare la migliore gestione fluida a 360 gradi”.

Scelte libere guidate

Netapp propone Keystone non come nuova tecnologia (non lo è) quanto piuttosto come  percorso di scelte libere di approccio al cloud e un servizio per trasformare l’IT aziendale e poter operare come si fa sulla nuvola, anche con le risorse on premise, e quindi con il vantaggio di poter disporre dei dati anche in casa, mentre si mantiene il controllo su come modellare i workload nello stesso modo utilizzato in cloud.

Già oggi è possibile scegliere i servizi data e storage Netapp nativi in cloud, direttamente dal vendor. Per esempio, su cloud pubblico, oggi Netapp è presente con Cvo (Cloud Volume Ontap) che gira su macchine virtuali all’interno di Aws e Azure, acquistabile direttamente da Netapp o sul marketplace dell’hyperscaler. Cvo offre servizi Ontap virtuali all’interno del data center. Nel caso di Cloud Volume Services (Cvs), invece, si tratta di macchine fisiche nel DC Azure, Google o Aws che erogano servizi Ontap in modo nativo.   

NetApp Keystone
NetApp Keystone

Ora le aziende possono avere la medesima esperienza con l’infrastruttura storage Netapp on premise, anche senza acquistarla, selezionando i bisogni di performance (tier), quali servizi dati e la gestione. In questo modo il vendor riesce a introdurre modelli di consumo flessibili senza rinunciare ai servizi di automazione.

Marco Pozzoni
Marco Pozzoni, country sales director di Netapp Italia

Keystone quindi permette di implementare i servizi di Netapp on premise, sul cloud e in modalità ibrida, scegliendo a chi affidare la gestione (Netapp, partner o internamente), combinando acquisti e metodi di pagamento come abbonamenti. Il committment sulle macchine introdotte in azienda con questa modalità è appena di un anno. 

Lo sguardo italiano

Parliamo dei riflessi dell’annuncio con Marco Pozzoni, country sales director di Netapp Italia: “La proposta è proprio per quei clienti che per una serie di ragioni preferiscono l’esperienza cloud, ma la vogliono on premise, magari lasciandola gestire a Netapp o al partner cui già si affidano, ma con una modalità di erogazione delle prestazioni a consumo, pagando per i picchi prestazionali solo quando vengono consumati. I numeri di Netapp maturano al 90% grazie al canale; questa è una proposta che favorisce il loro lavoro, che per noi è fondamentale. Con questo modello infatti essi guadagnano un’opportunità in più, proprio per la granularità del modello. Con il vantaggio di un unico anno di committment.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi l'articolo: