L’introduzione delle nuove tecnologie che abilitano la trasformazione digitale da una parte ha esteso la superficie degli attacchi, da un’altra ha reso più complesso per le aziende approntare un modello di difesa.

La prova è il crescente numero di violazioni di dati e di violazioni informatiche, a livello globale, attacchi spesso utilizzati anche dalle nazioni (in uno scenario  cyberwarfare). Con lo sviluppo del cloud e delle piattaforme accessibili online (non solo di e-commerce) e l’utilizzo crescente di tecnologie AI e in futuro 5G con IoT sui dispositivi connessi alla rete, si parla necessariamente di un trend in crescita esponenziale.
Secondo uno studio PreciseSecurity, l’evoluzione delineata porterà a una crescita significativa delle spese software per la cybersecurity, che già quest’anno potrebbe raggiungere i 25,1 miliardi di dollari, per continuare a crescere quasi del 5% su base annua. Per questo il comparto di mercato, secondo le stime, raggiungerà un valore complessivo di 27 miliardi di dollari da qui al 2023.

La crescita della spesa globale per il software di Cybersecurity
La crescita della spesa software globale per la cybersecurity secondo PreciseSecurity.com 

Fanno parte del comparto non solo le soluzioni di sicurezza informatica che mirano a proteggere i singoli device ma anche quelle per la protezione  delle reti, e di qualsiasi dispositivo abilitato al calcolo. Parliamo quindi di soluzioni antivirus, di quelle per la gestione degli accessi, per la protezione dei dati, la gestione delle password e della sicurezza contro le intrusioni, per proteggersi da qualsiasi altro rischio, sia a livello locale sia in cloud.

Questa fotografia, in un veloce confronto con quella del passato, è uno scatto a tinte forti. Nel 2012 infatti il mercato globale del software per la sicurezza valeva “appena” 17,5 miliardi di dollari, e ne sette anni successivi è cresciuto del 40%, per raggiungere i 23,9 miliardi di dollari lo scorso anno.

Spesa software per la sicurezza
Spesa software per la cybersecurity: i cinque mercati più importanti secondo i dati PreciseSecurity.com

Sono gli Stati Uniti a spendere di più in assoluto per la sicurezza informatica. Il mercato Usa vale infatti, da solo, circa 10 miliardi di dollari. Quello del Regno Unito, in un veloce confronto è di circa 6,5 volte inferiore, ma è comunque il secondo mercato per importanza al mondo. La Germania spende circa 1,1 miliardi di dollari all’anno, seguita da Francia e Canada.
Interessanti anche i dati relativi al Medio Oriente in cui il mercato della dovrebbe crescere ad un tasso di crescita annuale composto del 22,5 per cento nel periodo 2018-24 (fonte: Honeywell).

Complessivamente invece il mercato della sicurezza entro il 2021 supererà il valore di mille miliardi di dollari, una cifra impressionante, alimentata dalla spesa in crescita da parte di tutte le aziende Fortune 500. Un valore indicativo dietro cui però si celano, a voler giocare con le parole, “insicurezze” strategiche importanti. Per esempio parliamo di quelle che emergono in occasione delle operazioni di M&A

Secondo Gartner, per esempio, già oggi il 60% delle organizzazioni impegnate in attività di fusione e acquisizione valuta con attenzione il posizionamento e la strategia di cybersicurezza aziendale come un fattore chiave. In parole più semplici, una società già violata, certo a seconda della violazione subita, sarà un obiettivo di acquisizione meno interessante.

La sicurezza, tout court, è terreno di battaglia critico. La perdita di credibilità in questo ambito mette immediatamente in difficoltà il business, la credibilità nei confronti dei clienti, ma anche degli investitori, per non parlare dell’esposizione per quanto riguarda la violazione delle nuove regolamentazioni.  

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