In linea con una visione sempre più informatizzata dei rapporti interpersonali, di lavoro ed economici, la vita dei cittadini ha dovuto virare verso una sempre maggiore digitalizzazione e la creazione di sistemi di accesso ai servizi pubblici e di autenticazione elettronica sempre più avanzati. Su questi presupposti è nato il c.d. Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale) che consente ai cittadini l’accesso sicuro e protetto ai servizi online della Pubblica Amministrazione e dei privati con un’unica Identità Digitale.

Su questa scia, è conseguita la necessità di creare un sistema di documentazione sicura e digitalizzata al quale possano accedere gli utenti. E’ per questo che, a seguito della consultazione pubblica intercorsa nei mesi di novembre e dicembre del 2019, è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 4 aprile la determinazione n. 157/2020 del 23 marzo 2020 con la quale l’AgID (l’Agenzia per l’Italia Digitale) ha emanato le Linee Guida per la sottoscrizione elettronica di documenti (LG) che forniscono le indicazioni tecniche per firmare documenti e contratti digitali con Spid.

Spid, nuova firma digitale

L’obiettivo delle LG è quello di implementare il processo di digitalizzazione dei documenti. Infatti, grazie all’entrata in vigore delle suddette LG, si aggiungerà, alle già esistenti firme elettroniche – semplice, avanzata, qualificata e digitale – la firma con Spid, avente medesimo valore giuridico della firma autografa al fine di garantire il requisito della forma scritta e di produrre efficacia fino a querela di falso previsti dall’art. 2702 c.c.

Questa novità rappresenta una nuova tipologia di firma digitale che, attraverso la previa identificazione elettronica del firmatario, consentirà ai cittadini di sottoscrivere documenti digitali, proposti da un Service Provider (fornitore di servizi) in modalità dematerializzata attraverso l’autenticazione online presso l’Identity Provider (gestore di identità digitale) scelto. All’autore della firma digitale saranno garantite la sicurezza, l’integrità e l’immodificabilità del documento stesso, nonché la riconducibilità univoca della firma allo stesso così come espressamente previsto all’art. 2 delle Linee Guida.

I destinatari di tali LG sono i fornitori di servizi e i gestori di identità digitale che intenderanno porre in essere documenti informatici così come previsti dall’art. 20, comma 1-bis, CAD e agli utenti nella loro qualità di fruitori di servizi intendendosi tali esclusivamente le persone fisiche e le identità digitali per uso professionale.

Procedura di sottoscrizione

Per quanto attiene alla procedura di sottoscrizione elettronica, essa si articolerà in un totale di 14 fasi da suddividere in due parti distinte: quella attinente alla predisposizione della sottoscrizione presso il fornitore del servizio e quella della prestazione del consenso alla sottoscrizione da parte dell’utente al fornitore di identità digitale. Al termine di tale procedura, l’Identity Provider rimuoverà in modo sicuro il documento sottoscritto in conformità con il Gdpr, a meno che l’utente non scelga servizi aggiuntivi di conservazione del documento elettronico al quale si potrà accedere attraverso specifiche modalità.

Per quanto attiene alla gratuità o meno del servizio generico di sottoscrizione con Spid, attualmente non si hanno dati certi ma si può presumibilmente pensare che esso avrà dei costi per chi vorrà avvalersene a causa dei costi di realizzazione e gestione della struttura informatica.

Effetti pratici

A questo punto, dopo aver brevemente esposto di cosa tratta la più recente novità in tema di firme digitali, appare opportuno fare qualche riflessione per cercare di capire quali effetti pratici avrà questa interessante innovazione.

Il sistema Spid è stato ideato con la finalità di divenire uno strumento di utilizzo quotidiano per la maggioranza degli italiani. Ad oggi, l’AgID riporta che il sistema Spid è utilizzato da circa 6 milioni e mezzo di persone, un numero molto inferiore rispetto a quanto ci si aspettava al momento della sua realizzazione. Da una parte, il meccanismo culturale italiano fatica sempre ad aprirsi alle novità e soprattutto al digitale ma è anche vero che la modalità di utilizzo dello Spid non è agevole. Si pensi, ad esempio, che le Pubbliche Amministrazioni hanno attivato solo alcuni servizi fruibili con tale sistema oppure che l’accesso digitale ad alcuni servizi è stato concesso solo parzialmente. Inoltre, come abbiamo visto, la nuova tipologia di firma digitale non appare facilmente fruibile, viste le numerose fasi previste per potervi accedere, rendendo macchinoso l’intero sistema.

Tutto ciò non fa che aumentare i problemi burocratici, che oltre ad essere cartacei sono adesso anche digitali. Si aggiunga, inoltre, che sul tema non vi è ancora sufficiente informazione e al fatto che vi sia stata una proliferazione di strumenti digitali, come la carta di identità elettronica o i vari Pin che consentono l’accesso ai servizi pubblici, rendendo altamente probabile che si generi non poca confusione in merito alla singola identità degli strumenti, alle modalità per il loro utilizzo e ai vantaggi che sorgono in capo a chi li utilizza.

Sarebbe un peccato non sfruttare al massimo le potenzialità di tali nuove tecnologie, considerando che, per quanto riguarda l’adozione dello Spid, l’Italia è stato uno dei primi Paesi Membri dell’Unione Europea ad utilizzare le identità digitali in conformità con il Regolamento eIDAS n. 910/2014, rendendo possibile, almeno in chiave teorica, il libero accesso online ai servizi pubblici e privati in tutti gli Stati Membri. Tale libero accesso ai servizi online nel territorio europeo rappresenterebbe certamente un passo molto importante verso la formazione del Mercato Unico Digitale volto alla europei nell’ambito del quale l’inserimento della firma con Spid, forse con qualche accorgimsemplificazione della vita dei cittadini ento e con lo snellimento e la chiarificazione della procedura, potrebbe incrementare ed arricchire l’evoluzione digitale italiana interna e fungere da esempio in ambito europeo per i Paesi che ancora si stanno adeguando.

Dato il periodo storico in cui ci troviamo, si spera che il fatto di doversi fronteggiare ormai quotidianamente con i servizi digitali per l’espletamento di numerose attività abbia dei risvolti positivi anche nell’utilizzo dello Spid, e conseguentemente della firma con Spid, per un numero molto più elevato di utenti e che questi vengano resi effettivamente consapevoli degli strumenti che hanno a loro disposizione.

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