Prima dell’utilizzo massivo delle piattaforme di videoconferenza per l’emergenza sanitaria, Google Meet (conosciuta prima anche come come Hangouts) non era certo al centro dei piani strategici di Big G, anche per il nutrito presidio della concorrenza, ma ha iniziato a crescere in modo significativo, per quanto, a guardare i numeri, sembrava non potesse reggere il ritmo di crescita rispetto a soluzioni come Microsoft Teams e Zoom.

Google ha quindi pensato, in corsa, ad una serie di mosse che le hanno permesso di accelerare questa crescita e, almeno in parte recuperare terreno, dimostrando capacità di reazione in tempi rapidi. E’ lo stesso Ceo di Google, Sundar Pichai, presentando i risultati finanziari del primo trimestre a snocciolare i numeri della crescita di Meet.
La piattaforma ha visto un incremento di 3 milioni di utenti al giorno, un milione di utenti in più rispetto agli inizi di aprile e circa 30 volte il numero di utenti rispetto a gennaio. E così a fine aprile si contano circa 100 milioni i partecipanti alle videoconferenze ogni 24 ore (sono però 300 milioni quelli di Zoom).

Hanno pagato la decisione di consentire l’utilizzo di alcune caratteristiche della piattaforma in forma gratuita dal 3 marzo, estese poi fino alla fine di settembre dal 9 aprile, ma anche il lavoro di sviluppo sulla piattaforma per recuperare alcuni gap rispetto a Zoom e Teams appunto. Così è stata introdotta la visualizzazione a “mosaico” e Google ha lavorato alla riduzione dei rumori di fondo. Con Zoom il confronto in ogni caso sarebbe impari, come sono impari anche le forze in campo.

Sundar Pichai, Ceo di Google

Da una parte parliamo di un business sostanzialmente incentrato su questa tipologia di servizi, dall’altra (Google) di uno dei tasselli che compongono una ricca offerta cloud. Un’offerta, quella della divisione Google Cloud, in crescita del 55% rispetto all’anno scorso per 2,8 miliardi di dollari di ricavi.

E’ altresì certo però che il mercato delle soluzioni di collaboration anche a fine emergenza sanitaria, pur meno fluido di ora, continuerà a focalizzare l’attenzione, così come è accaduto per lo smart working. Anche per questo Google ha deciso di modificare la strategia sul servizio.

Entro maggio è previsto il rilascio della versione gratuita anche per chi non dispone di un account G Suite. Quindi con un qualsiasi account Google è possibile attivare il servizio di videoconferenza senza limitazioni, per farlo, specificando comunque se l’intenzione di utilizzo è per motivi di business o personali, Google ha predisposto una pagina Web in modo da poter essere avvertiti sulla disponibilità di Meet gratuitamente.

Le nuove caratteristiche introdotte nel servizio resteranno fruibili in forma gratuita fino al 30 settembre. Da ottobre chi non ha attivo un contratto G Suite vedrà invece limitato il tempo disponibile per le videoconferenze a 60 minuti, non potrà salvare la registrazione delle riunioni, e ci saranno limitazioni sul numero dei partecipanti attivi in simultanea. 

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