Energy Way è identificata da sempre come realtà estremamente dinamica e trasformista. Nata a Modena nel 2013 come startup innovativa nei modelli di ottimizzazione in campo energetico, l’azienda amplia rapidamente le proprie attività diventando protagonista del data science fornendo modelli matematici innovativi al servizio dell’efficienza e della sostenibilità delle imprese. Cresciuta negli anni, oggi Energy Way raccoglie giovani talenti e conta un team di oltre 50 esperti d’intelligenza artificiale, fra matematici, ingegneri, sviluppatori, meccatronici, fisici ma anche filosofi e artisti.

AI per gestire la complessità

Energy Way si distingue dunque dalle altre società di data science per il metodo matematico innovativo che propone, come spiegava Fabio Ferrari, fondatore dell’azienda, in una nostra intervista: “Attraverso lo studio delle correlazioni fra le variabili dei fenomeni, sviluppiamo tecnologie e modelli d’intelligenza artificiale a supporto delle persone, includendole nel processo di analisi, definizione e gestione della complessità. Una nuova dimensione di conoscenza della realtà, che permette all’uomo di comprendere e interpretare al meglio il mondo circostante”.

Energy Way - Fabio Ferrari, fondatore Energy Way - apertuura
Energy Way – Fabio Ferrari, fondatore Energy Way oggi Ammagamma

Le sfide emerse nel corso degli anni stimolano costantemente nel team il desiderio di guardare avanti, portare innovazione e costruire nuovi strumenti di conoscenza. Del resto, già l’arrivo a gennaio di David Bevilacqua nel ruolo di direttore generale di Energy Way, lasciava presagire nuove importanti novità a sostegno dell’evoluzione di questa realtà, seppure sull’impronta delle strategie di base invariate.

Ammagamma segue la nuova vision

Una dinamicità che si conferma anche in un cambio di identità. Un nuovo brand per l’azienda, che da oggi assume il nome di Ammagamma a meglio rappresentare lo spirito della società e i suoi obiettivi futuri. Questo cambiamento è il segno della profonda evoluzione descritta, che caratterizza l’azienda e coinvolgere anche il nome originario, Energy Way, divenuto sempre meno rappresentativo di questa importante crescita ed evoluzione aziendale. 

Ammagamma - Logo
Ammagamma – Nuovo logo

Il nuovo brand Ammagamma racconta quindi la natura dinamica e sperimentale dell’azienda e coniuga il carattere altamente innovativo delle soluzioni proposte con la creatività e la passione che caratterizzano il lavoro del team. Un organico che lavora per mettere le potenzialità della matematica al servizio di aziende di ogni dimensione e settore, a partire dalle industry, alle Telco, a Gdo, multiutility e banche.

“Ammagamma racchiude l’essenza di ciò che siamo, un’azienda che sogna in grande e che ama sperimentare, ma che lavora con concretezza per migliorare i processi aziendali dei clienti attraverso soluzioni matematiche avanzate – commenta Ferrari -. Ammagamma richiama il tempo del rock progressivo, in cui la musica si univa ai primi suoni artificiali per liberare nuove visioni, e racconta la nostra vision: stupire e orientare l’uomo verso nuove visioni sociali e produttive sostenibili”.

Energy Way
Energy Way – Team di sperimentazione dei processi aziendali dei clienti attraverso soluzioni matematiche avanzate

Un approccio che si abbina anche alla tenacia: il lavoro del  team viene recentemente premiato da Linkedin che indica Ammagamma come una tra le dieci realtà più resilienti in Italia: un’azienda che, durante il periodo di pandemia, è stata in grado di continuare ad attrarre investimenti, dipendenti e interesse. “Da sempre, il nostro approccio è quello di analizzare le correlazioni forti e deboli che raccontano il mondo intorno a noi, e di generare nuova conoscenza grazie alla matematica applicata. Ma per guidare il cambiamento la tecnologia, da sola, non basta. Servono sensibilità, raffinatezza e intelligenza. Ammagamma è l’espressione di questa visione e identifica la nostra missione: impiegare le potenzialità del pensiero matematico per sviluppare strumenti di conoscenza accessibili a tutti”, conclude Ferrari.

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