L’utilizzo delle Api (Application Programming Interface) per riuscire a far operare tra loro sistemi, applicazioni e piattaforme almeno parzialmente eterogenei è considerato dagli analisti un passaggio fondamentale e virtuoso nel consentire l’accelerazione dei progetti di trasformazione digitale e l’attivazione di nuovi servizi. Dal punto di vista tecnico questo approccio è oggi considerabile quasi scontato e via obbligata.

L’utilizzo delle Api permette di giungere ad un livello di astrazione più alto, sia a livello hardware (tra hardware e programmatore), sia software (di basso o alto livello) semplificando di gran lunga il lavoro di programmazione. E così consente di risparmiare molto tempo nello sviluppo: chi programma evita di dover ogni volta riscrivere una serie di funzioni, come se partisse da zero, ed anche i possibili relativi errori. Si trova in pratica a poter riutilizzare importanti porzioni di codice.

In uno specifico studio Idc, Api – The Determining Agents Between Success or
Failure of Digital Business, sponsorizzato da Nginx, a partire dal nome stesso si vuole legare l’importanza dell’utilizzo delle Api alle moderne architetture applicative e nel determinare le possibilità di successo dei business digitali mentre, con il crescere dell’utilizzo delle stesse, il mercato si è aperto e fornisce oggi soluzioni per la gestione delle Api dotate di insight e analytics relative alle prestazioni.

Nel dettaglio la ricerca, cui hanno partecipato 500 aziende a livello globale – con le risposte dei rispettivi decision maker riguardo la strategia di Api management adottata – evidenzia come le Api giochino un ruolo importante nella possibilità di sviluppare in modo rapido nuovi servizi digitali, ma anche nel collegare gli ecosistemi di partner e consumatori in modo da consentire un utilizzo più fruttuoso di una serie di dati che altrimenti sarebbero inutilizzati. Le aziende però devono raccogliere la sfida relativa allo sviluppo, alla gestione, all’aggiornamento e all'”esposizione” delle Api, che pone una serie di problemi anche per quanto riguarda la sicurezza.
 
La ricerca Idc evidenzia da una parte come da qui ai prossimi dieci anni il 75% delle aziende si sorreggerà su modelli digitali, o non sopravvivrà, e come entro il 2022 il 90% delle nuove applicazioni si baserà su un’architettura a microservizi, mentre il 35% di tutte le applicazioni utilizzate sarà cloud native. Ed è evidente come le Api svolgano un ruolo centrale sia nell’abilitazione del business digitale sia nel potenziamento delle moderne architetture applicative basate su microservizi.

Api - I razionali di business che ne favoriscono l'utilizzo (Fonte: Idc)
Api – I razionali di business che ne favoriscono l’utilizzo (Fonte: Idc)

In particolare la ricerca evidenzia come oggi, già un’azienda su tre sia proiettata all’utilizzo delle Api e delle relative soluzioni per gestirle (ma una su cinque allo stesso tempo sia in ritardo), mentre per quanto riguarda i “verticali”, utilizzi già una management platform il 72% delle aziende che appartiene al comparto dei servizi media e business, il 71% dei financial services, il 60% delle aziende retail, 57% delle telco, 52% delle aziende operative nell’ambito della sanità privata e dell’education, ed il 46% nell’ambito manufacturing.

Le aziende focalizzate sull’utilizzo di Application Programming Interface poi riescono, in un caso su quattro, a generare oltre il 30% dei propri ricavi attraverso i canali digitali, accade solo a un’azienda su dieci che si dichiara in ritardo su questa tipologia di progetti.

Tra i motivi che spingono all’impegno sulle Api le aziende ci sono nel 34% delle motivazioni il bisogno di espandere il mercato ed incrementare il numero dei clienti, nel 33% dei casi già il bisogno di estendere l’ecosistema dei partner, e nel 32% invece migliorare la customer satisfaction, percentuale pari a chi invece sfrutta i benefici delle Application Programming Interface per spingere sulla business execution. Coerenti con queste le percentuali relative alle priorità, quando si lavora ai progetti legati alle Api.

Per il 37% delle aziende le priorità riguardano il lavoro su Api specifiche in grado di facilitare la creazione di ecosistemi di business e per il 35% l’integrazione di applicazioni e prodotti, mentre solo il 30% delle aziende al momento è focalizzata sulla monetizzazione diretta delle Api. Praticamente un’azienda su due, sia in Europa (l’analisi riferisce però del mercato tedesco svizzero e austriaco solamente), sia negli Usa, si attende la crescita del volume di chiamate Api tra il 25 ed il 75% nei prossimi due anni, mentre a livello globale oltre il 70% è convinto della crescita del “traffico” in questo senso in una percentuale, appunto tra il 25 ed il 75%.

Incremento chiamate Api atteso nei prossimi anni
Incremento chiamate Api atteso nei prossimi anni (fonte: Idc)

Di fatto alla base di ogni piattaforma digitale i progetti di implementazione di nuove app giocano un ruolo chiave, e sarà così anche nei prossimi anni, con Api, microservizi e container a rappresentare tasselli tecnologici fondamentali. Tuttavia la governance, la gestione e l’orchestrazione di questi elementi a loro volta impongono una profonda comprensione delle scelte architetturali che ogni azienda è chiamata a compiere. Oggi il 39% delle aziende focalizzate sulla valorizzazione delle Api sviluppa oltre il 15% delle applicazioni sfruttando questi tasselli, è appena il 23% questa percentuale quando si parla di aziende non ancora “committed” sulle Api.

Con alcuni importanti particolari. Il 54% delle aziende richiede e segnala l’adeguamento dei sistemi di gestione delle Api in modo più consono rispetto a quanto servirebbe per gli ambienti containerizzati. La gestione delle Api negli ambienti basati sui microservizi infatti pone ancora oggi nell’ordine alcuni problemi chiave individuati da circa un’azienda su tre nella complessità, e da una su quattro nelle performance e nel prezzo.

Api Management - Le singole sfide più sentite nella gestione delle Api (Fonte: Idc)
Api Management – Le singole sfide più sentite nella gestione delle Api (Fonte: Idc)

Il 41% delle aziende già proiettate verso l’utilizzo delle Api punta ora alla semplicità d’uso e gestione, in uno scenario di complessità crescente per la moltitudine di componenti software che chi sfrutta le Api si trova a dover gestire, tenendo conto del fatto che i benefici offerti dall’utilizzo di queste interfacce è “direttamente proporzionale” alla velocità delle Api stesse (si intende una latenza inferiore ai 50 millisecondi).

Così, considerati i diversi elementi di valutazione, e gli indubbi benefici, al centro del dibattito e dell’interesse – ambito su cui lavorare – oggi restano le soluzioni di Api management. Su queste oggi convergono le aspettative come catalizzatore per il successo dei app basate sui microservizi. E mano a mano che le organizzazioni scalano e sfruttano i microservizi, la dipendenza dai framework Api sarà sempre più al centro della strategia. Disporre di solide funzionalità di gestione delle Api è quindi essenziale per garantire il successo della trasformazione.

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