Quando si parla di lowcode e delle relative piattaforme (Lcdp, Low Code Development Platform) si intende indicare un ambiente di sviluppo in grado di consentire la creazione di software e applicativi attraverso moduli di configurazioni e interfacce grafiche, anziché la programmazione e la scrittura di codice sorgente.
Per farlo, è possibile sfruttare piattaforme “focalizzate” sulla progettazione specifica di un determinato tipo di applicazione, fino a consentire la produzione di applicazioni del tutto operative con una significativa ed importante riduzione delle righe di codice, ed il vantaggio di una potenziale riduzione degli errori, delle criticità per la sicurezza, guadagnando in velocità anche nei rilasci.

Tra le leggende invece almeno parzialmente da sfatare quella relativa al fatto che grazie allo sviluppo low-code sia possibile rinunciare a parte delle competenze necessarie per lo sviluppo applicativo. E’ vero solo in parte ed in alcune fasi dello sviluppo del progetto. Il mercato di queste piattaforme di fatto è nato circa 10 anni, nel 2011, ma le origini di fatto sono da ricercare nei primi strumenti di sviluppo rapido delle applicazioni dieci anni ancora prima.

Oggi si tratta senza dubbio di un mercato maturo, ma per nulla “compiuto”, e per questo in grado di facilitare ancora molto la creazione di applicazioni, in relazione anche agli sviluppo ulteriori possibili nella generazione automatica di codice, così come nella programmazione visuale. E per un numero sempre più ampio di tipologie applicative: database, applicazioni Web, app mobile, ma anche interfacce utente, etc..

Fabrizio Biscotti, VP analyst di Gartner
Fabrizio Biscotti, VP analyst di Gartner

Nel quadrante magico delle piattaforme applicative enterprise per lo sviluppo low-code, Gartner colloca in alto a destra ServiceNow, Salesforce, Outsystems, Mendix, Appian e Microsoft e la più recente analisi individua per questo segmento prospettive molto favorevoli di crescita, anche in relazione all’impennata nell’utilizzo dello sviluppo “da remoto”. Per il 2021 si prevede un incremento del 23,2% rispetto al 2020 per il mercato dello sviluppo low-code che vale circa 11,3 miliardi di dollari.

A favorire questo sviluppo, secondo Fabrizio Biscotti, VP analyst di Gartner, una serie di eventi “disruptive” tra cui il bisogno di accelerare i progetti di automazione. Tra le componenti in grado di contribuire in modo significativo a favorire questa crescita le piattaforme applicative low-code – componente chiave del mercato almeno fino al 2022 – che cresceranno addirittura del 65% per un valore di circa 5,8 miliardi, mentre nella tassonomia del comparto Gartner individua la crescita anche dei sistemi di Robotic Process Automation, delle suite per la gestione dei processi aziendali, delle piattaforme Cadp (Citizen Automation and Development Platform) e delle Multiexperience Development Platforms (Mdxp), così come riportate in tabella.

A spingere la crescita contribuisce l’accelerazione della trasformazione digitale delle aziende che richiedono una maggiore velocità di distribuzione delle applicazioni anche per ridurre il time to value.

Il mercato dello sviluppo low-code
Il mercato dello sviluppo low-code in milioni di dollari (fonte: Gartner, 2021)

Di fatto oggi lo sviluppo del software è sempre più “personalizzato” e con il crescere della dipendenza di qualsiasi progetto dal software, cresce anche la domanda di calibrare su misura le applicazioni, da qui il bisogno di poter intervenire sulle soluzioni anche senza necessariamente ricorrere al dipartimento IT ma sfruttando le possibilità intrinseche low-code delle applicazioni.

La ricerca di Gartner, addirittura, individua in una percentuale superiore al 40% il numero dei “business technologist” che personalizzano o generano soluzioni in autonomia, non un caso quindi che la metà dei nuovi clienti di soluzioni low-code da qui a metà del 2025 non saranno i dipartimenti IT.
In un certo senso, proprio l’emergenza ha contribuito allo sviluppo del modello “low-code” in grado di supportare l’automazione dei workflow e quindi di adattarsi al nuovo contesto di utilizzo intenso del remote working.

Ancora di più ha contribuito allo sviluppo l’affermarsi del modello di erogazione del software in modalità As a Service, che dovrebbe ulteriormente favorire l’adozione delle soluzioni Lcap (Low-code Application Platform), accompagnato dalle esigenze di iper-automatizzare l’azienda in modo da avvicinarsi al modello di “azienda componibile”.

La “composability” secondo Gartner comprende la capacità di riprogettare la propria organizzazione in modo da consentirle di far fronte ai cambiamenti, che saranno sempre più “la norma”, in modo agile, sulla scorta anche di unità aziendali autonome ma sinergiche con il gruppo. Le tecnologie low-code assecondano in pieno la possibilità di realizzare questo ideale.   

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