Autonomia, collaborazione e semplificazione sono le basi per intraprendere una trasformazione organizzativa all’interno dell’ambiente aziendale. Migliorare la propria struttura organizzativa è considerata la chiave del successo per molte aziende. Infatti, una struttura flessibile, reattiva ai cambiamenti del mercato e alle sfide digitali e sensibile alle richieste dei clienti, consente di operare con un importante vantaggio rispetto ai concorrenti.

Asterys azienda globale di sviluppo organizzativo, proponendo programmi di sviluppo della leadership di team ad alta performance e cambiamento della cultura aziendale, ha promosso la ricerca “Organization 3.0 L’azienda del futuro” intervistando Ceo e dirigenti di varie multinazionali e somministrando questionari ad un campione di 800 individui tra dipendenti, manager ed executive di aziende italiane, europee o statunitensi.

Giovanna D'Alessio, partner Asterys
Giovanna D’Alessio, partner Asterys

“Ai partecipanti all’indagine è stato chiesto di immaginare come sarà l’azienda ideale del futuro, presentando loro alcuni scenari e invitandolo a scegliere quello che dal loro punto di vista avrebbe meglio caratterizzato un’organizzazione capace di apprendere e cambiare, di tirar fuori il meglio da chi lavora per essa, un’azienda che prospera nonostante l’incertezza e le sfide che il suo ambiente le presenta” commenta Giovanna D’Alessio, Partner di Asterys.

Tale analisi ha dimostrato, dal confronto delle risposte tra i dipendenti e i Ceo e Top Executive, che sono gli stessi business leader a spingere verso la trasformazione organizzativa, in misura maggiore rispetto a quanto ci si aspettava dai dipendenti.

L’obiettivo maggiormente perseguito dai manager è creare un’ambiente più collaborativo possibile (75%). Infatti, un’azienda del futuro deve avere ottimi canali di comunicazione e collaborazione non solo fra gli stessi gruppi di lavoro e team, ma anche tra dipartimenti diversi.

Il 57% dei manager crede che la chiave per il successo risieda nella flessibilità di cui potranno godere i team nella definizione delle proprie strategie e obiettivi, avendo a disposizione una maggiore autonomia. Per niente fiduciosi di questa possibilità sono, invece, i dipendenti, il 53% degli stessi crede che le decisioni e i piani strategici saranno definiti dai vertici aziendali.

Sulla questione dell’autonomia dei dipendenti, il 66% manager crede che sia possibile offrire l’opportunità di autogestirsi, considerazione che, invece, divide in due le idee dei dipendenti, i quali hanno per il 50% credono in una maggiore autonomia e invece l’altro 50% crede che non sia possibile.

Giovanna D’Alessio conclude: “è significativo che il management dimostri grande propensione al cambiamento, specialmente su aspetti quali la maggiore autonomia dei team nella definizione delle loro strategie, la possibilità per i dipendenti di autogestirsi, il rafforzamento della collaborazione fra team e la semplificazione dell’ambiente di lavoro. Una visione che mira a superare burocrazia, gerarchia, mancanza di collaborazione e avversione al rischio può influenzare positivamente le performance e la qualità della vita sul posto di lavoro, migliorare la capacità di innovare e tracciare la strada per l’azienda del futuro”.

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