In occasione di Aws re:Invent 2024, tre storie mostrano come la tecnologia cloud e l’intelligenza artificiale possano rappresentare strumenti validi per ridefinire i confini dell’innovazione in settori diversi. Attraverso i progressi di Swimming Australia, .lumen, Acrylic Robotics e GE Healthcare, che raccontiamo, è possibile intuire come il connubio tra tecnologia avanzata e idee innovative possa cambiare i metodi per la soluzione di specifici problemi o individuare nuove idee di business. Emerge infatti in tutti e quattro i casi come l’utilizzo della tecnologia sia sempre un aiuto, indispensabile, ma che non può nulla se manca un’idea valida.

L’esperienza di Swimming Australia

Nel mondo del nuoto competitivo, dove ogni millisecondo conta, gli allenatori si sono affidati a lungo all’osservazione visiva per analizzare e ottimizzare le prestazioni, ma questo può non bastare. Lo hanno pensato anche i manager di Swimming Australia. E’ l’organo di governance di punta per il nuoto agonistico in Australia. L’organismo conta circa 100mila membri registrati a livello nazionale in 1.100 club in tutto il paese, tra cui nuotatori, allenatori, funzionari, amministratori e volontari. Sovrintende alla gestione e allo sviluppo dello sport della squadra nazionale a livello d’élite, alla conduzione di eventi nazionali e internazionali, fino alla partecipazione di base. L’idea di Swimming Australia presentata in occasione di re:Invent 2024 è di cambiare le regole del gioco con il sistema Sparta, basato sull’intelligenza artificiale e sviluppato in collaborazione con Aws. Grazie a una combinazione di visione “artificiale” e apprendimento automatico, SpartaSwim Performance and Race Tactical Analysis – analizza ogni dettaglio delle prestazioni dei nuotatori, dal ritmo delle bracciate ai modelli di respirazione, una sorta di “galleria del vento”, ma per i nuotatori, basata sulla registrazione delle immagini. Sviluppato in collaborazione con l’Australian Institute of Sport e la La Trobe University, Sparta utilizza algoritmi di deep learning, e traccia automaticamente i nuotatori durante le competizioni, rilevando metriche chiave come la distanza per bracciata, la frequenza delle bracciate e la velocità. Questi dati elaborati poi dai sistemi Aws forniscono agli allenatori informazioni dettagliate per ottimizzare le tattiche di gara e migliorare le prestazioni degli atleti.

Il prossimo passo per Swimming Australia è l’espansione del sistema Sparta in tutto il Paese, migliorando la velocità di analisi e fornendo metriche quasi in tempo reale. “Il nostro obiettivo è portare l’analisi delle gare ai massimi livelli, dando agli allenatori gli strumenti necessari per affinare la performance prima di ogni competizione”, come ci spiega Jess Corones, manager Performance Support di Swimming Australia. 

Customer Panel Aws re:Invent 2024
Customer Panel Aws re:Invent 2024

.lumen, restituire indipendenza ai non vedenti

L’innovazione può anche nascere da esperienze personali. È il caso di Cornel Amariei, fondatore di .lumen, che ha ideato occhiali dotati di tecnologia autonoma per supportare i non vedenti. Ispirato dall’esperienza diretta con familiari disabili, Amariei ha sviluppato gli occhiali Glasses for the Blind, che replicano il comportamento di un cane guida attraverso la tecnologia. Gli occhiali, testati in 20 Paesi, forniscono orientamento sicuro anche in ambienti urbani complessi, utilizzando una combinazione di sensori e intelligenza artificiale per “guidare” l’utente.
Grazie al programma AWS Activate, .lumen ha ottenuto risorse cruciali per trasformare l’idea in realtà. Oggi, l’azienda sta pianificando il lancio commerciale degli occhiali in Europa e sta utilizzando Aws IoT per monitorare e ottimizzare ogni dispositivo. Amariei racconta che ora che il team sta già esplorando applicazioni future della tecnologia, inclusi robot umanoidi per consegne urbane.

Democratizzare l’arte, Acrylic Robotics e l’AI per la creatività

Per Chloe Ryan, founder e Ceo della canadese Acrylic Robotics, il confine tra tecnologia e arte è invece una possibilità da esplorare per abbattere barriere e preservare l’autenticità degli artisti. Il caso è interessante proprio per l’utilizzo di Aws e Amazon Sagemaker. Acrylic Robotics ha sviluppato un sistema che trasforma immagini digitali in dipinti fisici, mantenendo lo stile appreso dall’artista che ne ha autorizzato l’uso, guadagnando in cambio il pagamento dei diritti sulle opere realizzate. Un esempio concreto è la collaborazione con l’artista Claire Silver, il cui capolavoro digitale è stato riprodotto fedelmente su tela grazie alla tecnologia. Silver, che affronta sfide fisiche legate a una malattia cronica, ed ha elogiato l’accessibilità resa possibile da queste tecnologie. “Con l’ascesa dell’AI, il talento diventa una questione di gusto, non solo di abilità”, spiega.

Sono già diverse centinaia gli artisti coinvolti. Nello specifico l’artista crea un dipinto digitale utilizzando strumenti come Adobe Illustrator su un tablet o un computer, il file digitale viene trasformato in istruzioni che guidano un braccio robotico dotato di pennello ed infine l robot esegue ogni pennellata con precisione, replicando l’opera originale su tela con vernici professionali. Questo processo consente di produrre multipli di un’opera d’arte, ognuno con leggere variazioni dovute alla natura dei materiali utilizzati, conferendo unicità a ciascuna riproduzione. Gli artisti possono vendere edizioni limitate delle loro opere a prezzi accessibili, ampliando il mercato e incrementando i guadagni e conservano appunto i diritti sulle loro creazioni originali, mentre Acrylic Robotics detiene i diritti sulle riproduzioni robotiche, garantendo un controllo equo e trasparente.

GE HealthCare, la gestione dei dati sanitari con l’AI

La gestione delle informazioni mediche di un paziente è un compito che richiede tempo e precisione, specialmente in settori complessi come l’oncologia. Gli oncologi, infatti, devono affrontare un percorso lungo e articolato, caratterizzato da molteplici visite, test e trattamenti che possono durare anni. GE HealthCare ha deciso di rispondere a questa sfida con una nuova applicazione basata sull’intelligenza artificiale: CareIntellect for Oncology. Questa innovazione rappresenta un cambio di passo nella gestione dei dati clinici. Utilizzando la piattaforma Aws HealthLake, l’applicazione integra e organizza informazioni provenienti da immagini mediche, cartelle cliniche, appunti e letture di dispositivi, il tutto in un’unica interfaccia. Inoltre, sfrutta l’intelligenza artificiale generativa per riassumere note cliniche e rapporti, consentendo ai medici di risparmiare ore preziose da dedicare direttamente ai pazienti. Secondo Abu Mirza, vicepresidente globale dei prodotti digitali e dell’ingegneria di GE HealthCare, questa soluzione rappresenta “una perfetta fusione tra esigenze in sanità e AI”. Proprio per la “visione” unica sul percorso clinico. Entriamo nei dettagli anche di questo caso d’uso. La piattaforma rende possibile riassumere storie mediche complesse con l’intelligenza artificiale generativa in grado di sintetizzare grandi quantità di dati clinici, facilitando il lavoro dei medici. Gli oncologi possono monitorare con precisione l’efficacia delle terapie supportati nella valutazione della risposta al trattamento ed è possibile procedere in modo più spedito nella valutazione dell’idoneità nei trial clinici con l’applicazione che identifica rapidamente i pazienti che potrebbero beneficiare di nuovi trattamenti sperimentali, inoltre segnala eventuali deviazioni, come l’assenza di esami di laboratorio fondamentali, suggerendo i passaggi successivi. CareIntellect for Oncology libera quindi i medici da compiti amministrativi e laboriosi, permettendo loro di concentrarsi sulla cura del paziente. Come sottolinea Mirza, questa tecnologia è progettata per “liberare il tempo dei medici, permettendo loro di fare ciò che sanno fare meglio: curare i pazienti”. GE HealthCare ha anche annunciato lo sviluppo del primo modello di ricerca per la risonanza magnetica tridimensionale dell’intero corpo. Questo progetto, basato su tecnologie Aws come Amazon Sagemaker, rappresenta una pietra miliare nella ricerca medica.

Il modello è stato sviluppato utilizzando un dataset di oltre 173mila immagini Mri provenienti da 19mila studi. Questo vasto database è stato fondamentale per addestrare la prima generazione del modello, che potrà essere utilizzato per il recupero e classificazione delle immagini e per l’ottimizzazione dei processi clinici. Mirza spiega che “questo progetto rappresenta un esempio di come GE HealthCare stia esplorando il futuro dell’AI nella sanità”. Tuttavia, l’azienda sottolinea anche che questa tecnologia è ancora in fase concettuale e non è stata approvata per uso commerciale. Il modello Mri 3D è solo una delle innovazioni nate nel AI Innovation Lab di GE HealthCare. Questo laboratorio è stato istituito per accelerare lo sviluppo di tecnologie innovative basate sull’intelligenza artificiale. L’obiettivo è non solo migliorare le capacità diagnostiche, ma anche rendere i processi medici più efficienti e personalizzati.

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