L’intelligenza artificiale trasforma le attività aziendali, ma senza una comprensione chiara dei processi operativi rischia di non raggiungere il massimo del suo potenziale. Questo è il messaggio principale che emerge da Process Optimization Report 2025 di Celonis. Un primo passaggio: capire la process intelligence. E’ la capacità di comprendere, analizzare e ottimizzare i processi aziendali utilizzando dati reali. Questo approccio permette di identificare inefficienze, eliminare colli di bottiglia e ottimizzare le operazioni in modo continuativo. Chiaro che in questo contesto l’AI può svolgere un ruolo chiave a patto di operare nel contesto opportuno affinché possa prendere decisioni correttamente informate. In questo modo potrà rivelarsi utile per interpretare i processi aziendali, evitando errori e ottimizzando i flussi di lavoro, e per migliorare l’accuratezza delle previsioni grazie a dati strutturati e reali; senza process intelligence, l’AI rischierebbe invece di basarsi su dati incompleti o inaccurati, portando a risultati subottimali e a una minore efficienza operativa.
Lo evidenziano, appunto, i numeri del Process Optimization Report 2025. Celonis ha condotto la ricerca in collaborazione con una società di consulenza indipendente, intervistando 1.620 leader aziendali tra luglio e agosto 2024, di aziende con un fatturato superiore a 500 milioni di dollari, distribuite tra Australia, Austria, Francia, Germania, Giappone, Corea del Sud, Spagna, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti. In paticolare l’indagine si è focalizzata su responsabili dei dipartimenti di finance e shared services, supply chain, IT e digital, process improvement e operations, analizzando il loro approccio all’AI e alla trasformazione digitale.
Celonis Process Optimization Report 2025, i numeri

I dati raccolti evidenziano un trend chiaro, le aziende stanno investendo in modo significativo nell’AI, ma temono che le inefficienze nei processi possano limitarne il valore. In particolare, 89% dei leader aziendali ritiene che l’AI debba essere contestualizzata nei processi aziendali per approdare a risultati concreti, ma già oltre otto aziende su dieci prevedono di implementare soluzioni AI nei prossimi 12 mesi per migliorare i processi operativi.
Quasi tre intervistati su quattro segnalano un aumento del budget destinato all’AI ed il 64% è convinto che l’AI genererà un ritorno degli investimenti significativo, con circa sei su dieci responsabili che già utilizza l’AI per migliorare l’efficienza operativa (ad esempio, tramite chatbot o assistenti basati su GenAI). L’ottimismo però è velato dal 58% dei leader preoccupato che le inefficienze nei processi possano ridurre l’impatto dell’AI.

Sono numeri che dimostrano come l’AI stia diventando una priorità strategica, ma il suo successo dipenderà dalla capacità delle aziende di ottimizzare i propri processi e integrarla in un framework solido di process intelligence.
Alex Rinke, co-fondatore e co-Ceo di Celonis, sottolinea così il ruolo chiave della piattaforma, alimentata dal Process Intelligence Graph, che permette di fornire all’AI il contesto necessario per migliorare i risultati e ottimizzare le operazioni aziendali: “Gli AI Agent devono essere consapevoli dei processi, proprio come un Gps necessita di una mappa e i risultati della survey dimostrano chiaramente come i leader aziendali riconoscano che non possa esserci AI efficace senza process intelligence”.
Celonis, la proposta
Celonis grazie a una piattaforma innovativa che aiuta le aziende di mettere a valore le loro iniziative AI, è riconosciuta come punto di riferimento nella process intelligence; è inquadrata da Gartner tra i leader per quanto riguarda le process mining platform 2024 e occupa il tredicesimo posto nella lista Forbes Cloud 100 2024.
L’azienda propone una process intelligence multisystem, per cui gli AI agent possono accedere a dati da diversi sistemi, senza vincoli tecnologici, inoltre la tecnologia di Celonis funziona con qualsiasi infrastruttura aziendale, senza necessità di integrazioni complesse e l’automazione intelligente prevede che gli AI agent possano suggerire azioni e ottimizzare i processi in tempo reale. In occasione dell’ultima edizione di Celosphere, l’azienda ha inoltre presentato AgentC, come suite di AI agent che permette di sviluppare e implementare agenti preconfigurati basati su process intelligence.
Per le aziende, questo si traduce in un’ottimizzazione di processo abilitata in primis dall’automazione dei workflow con la riduzione delle attività manuali grazie a AI e Rpa (Robotic Process Automation). Bisogna però ricordare che l’AI applicata alla contabilità accelera la riconciliazione dei pagamenti e riduce il rischio di errori. Si guadagna inoltre la possibilità di migliorare la gestione degli stock e ridurre gli sprechi. Lato CX, in ultimo, con i chatbot intelligenti e gli assistenti virtuali è possibile incrementare la soddisfazione degli utenti.
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