L’unità di ricerca dedicata ai prodotti tecnologici e all’innovazione di Celonis, nata nel 2021, annovera tra i co-fondatori Eugenio Cassiano, oggi senior vice president dell’unità Strategy & Innovation di Celonis, che coordina oltre ai Labs anche il team di Solution Management per la definizione delle strategie aziendali e le partnership.

I Labs, che portano avanti la ricerca avanzata sulle tecnologie emergenti per integrarla nella piattaforma di process intelligence e process mining per cui è conosciuta Celonis, ospitano non solo clienti e partner ma anche il mondo accademico, nelle corde dell’azienda. “Celonis nasce dall’accademia che rimane fino al 2010 l’anima principale, per poi espandersi anche da un punto di vista commerciale in Europa, particolarmente in Germania, Austria, Svizzera, Nordics, ed infine aprire in Italia nel 2021″, esordisce Cassiano in una chiacchierata a valle del recente evento italiano.

I Labs procedono dall’analisi degli analytics con la mappatura dei sistemi correlati (fase 1), fino alla creazione di gemelli digitali data-driven in grado di replicare il comportamento delle aziende per cogliere problemi, colli di bottiglia, inefficienze (fase 2). “A questo punto Celonis raccomanda cosa fare per risolvere i problemi riscontrati, con una metodologia chiara perché la gestione dei processi è simile in tutte le industry spiega Cassiano -. Ad esempio, il processo di presa in carico di un ordine piuttosto che il processo di procurement non si differenziano tra i vari mercati, e questo ci permette di avviare la fase delle raccomandazioni su come migliorare i processi (fase 3), di democratizzazione della conoscenza”. 
E precisa: “Celonis diventa così una sorta di sistema operativo dei processi che girano in azienda e valuta come curare le inefficienze attivando direttamente scenari che possono essere generativi o agentic per andare a fare correzioni ma anche a definire interventi preventivi”.

Portare il contesto nel Labs

Eugenio Cassiano, Svp strategy & innovation di Celonis
Eugenio Cassiano, Svp Strategy & Innovation di Celonis

I Labs hanno due location importanti in Europa e in India (Monaco e Bangalore) dove gli ingegneri portano avanti un’innovazione spinta con clienti in scenari avanzati, partendo da problematiche irrisolvibili e molto sfidanti. “Il garage indiano è per noi strategico per una duplice ragione: da una parte il mercato locale è dinamico, dall’altra molte aziende multinazionali hanno gli hub in India, permettendo al nostro centro di innovazione di lavorare a stretto contatto con gli end user”.

I Labs lavorano direttamente con i clienti per testare i nuovi prodotti, avviando una fase operativa di sperimentazione che analizza insight e indirizza decisioni (fase 4). “Mi aspetto un coinvolgimento anche dei clienti italiani nei nostri Labs, perché è importante che capiscano il contesto in cui si muovono per allenare gli Agenti AI che fanno il caso loro. Oggi c’è una proliferazione di agenti e gli utenti devono capire quali agenti possano funzionare meglio nel loro contesto., per questo siamo partiti con un approccio non top-down come hanno fatto molti fornitori ma bottom-up”.

Si spiega: Celonis ha realizzato AgentC, una suite completa di tool, Api e relative partnership che consente alle aziende di utilizzare gli AI Agent preconfigurati dai partner di Celonis e di svilupparne di propri nelle principali piattaforme di AI (Ibm Watsonx, Aws Bedrock e Microsoft Copilot Studio).
“Questi agenti, alimentati dalla process intelligence di Celonis, sono in grado di eseguire in modo indipendente le attività e prendere decisioni in base al contesto aziendale promuovendo l’innovazione in tutti gli ecosistemi e definendo nuovi standard di automazione. Pensiamo che, essendoci tanti ecosistemi di agenti, serva un sistema di ecosistemi, in grado di capire quali agenti possano funzionare meglio in un determinato contesto. Le aziende enterprise utilizzeranno agenti di più vendor per questo reputo necessario portare le semantiche, la conoscenza di come un’azienda funziona, nel contesto del Labs”.

Approccio di ecosistema 

Per Cassiano la vera AI di livello enterprise ha bisogno della conoscenza dell’azienda, non solo dei dati, che passa dalla definizione degli obiettivi e da come sono stati individuati. “Connettere i nodi semantici con i dati, fare un grafico della conoscenza aziendale  (knowledge graph) ci guida nel governo degli agenti. All’interno della nostra piattaforma vogliamo creare un’esperienza agentica, far sì che chi la utilizzi si focalizzi più sulla parte creativa del prodotto, lasciando la parte di data acquisition e di analisi a Celonis”. 

Definisce Celonis come la Svizzera del process mining (“siamo vendor neutral per quanto riguarda l’acquisizione dei dati e open nell’orchestrare le tecnologie sulle quali le aziende hanno già investito”) con attività su seimila clienti al livello mondiale.

E in Italia? “Siamo in una fase di evoluzione dove i clienti più avanzati stanno facendo i primi use case con la nostra tecnologia in combinazione con l’hyperscaler che hanno scelto. In questo momento c’è un cambio generazionale nelle aziende, c’è un trend molto positivo che stiamo osservando anche nei nuovi Cio più attenti al business e non solo alla tecnologia – precisa -. Abbiamo un’ottima relazione con le università italiane e questo è importante per fare formazione. Ma vedo una criticità: la cultura del venture capitalist, la propensione al rischio, all’investimento è bassa in Italia dal mio punto di vista. E’ difficile oggi per giovani startupper raccogliere i primi round di capitale. Certo qualcosa sta cambiando, ma c’è ancora molto da fare rispetto ad altri paesi, come la Spagna che ha agevolazioni per i giovani e dove noi lavoriamo direttamente con le istituzioni per portare l’innovazione”.

La pubblica amministrazione 

Cresce anche l’attenzione nell’ambito della pubblica amministrazione: “Abbiamo organizzato tavoli di confonto tra PA italiane e clienti ma trovo che non sia incoraggiante il fatto che in Italia manchi un ministero per l’innovazione, come invece c’è in altri paesi europei”. 

Una referenza importante a livello internazionale è lo Stato dell’Oklahoma che ha sbloccato oltre 10 milioni di dollari in valore grazie a un progetto di process intelligence. Grazie alla piattaforma di Celonis, lo stato ha ottenuto piena visibilità sulle operazioni finanziarie e di procurement in 118 agenzie, accelerando il processo decisionale e migliorando la supervisione, per meglio reinvestire i risparmi in nuovi servizi. 

L’appuntamento di confronto europeo, Celosphere 2025, sarà a Monaco a inizio novembre, momento di confronto sulla roadmap tecnologica ma anche su business delle singole country. 

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