Nel corso dei secoli la civiltà umana ha sempre cercato di trovare un modo di prevedere l’imprevedibile, per poter adottare le giuste contromisure nel momento in cui dovesse “scoppiare un casino”. L’ambito legale non è esente da questa continua ricerca e, spesso, si ricorre alla figura dell’avvocato quando ormai è troppo tardi. Oggi, nell’era del web 4.0, siamo sempre più dipendenti dall’utilizzo di piattaforme informatiche che acquistiamo ed utilizziamo quotidianamente senza conoscerne il funzionamento ed è sempre più difficile riuscire a capire se il servizio o il prodotto che abbiamo è effettivamente valido.
Inoltre, secondo quanto riportato dall’ultimo rapporto del Clusit 2018, solo i cybercrime, tra il 2017 e il 2018, sono aumentati di una percentuale pari al 35,25%, mostrando, ancora una volta che i danni causati da un’errata configurazione di un software o dal mancato aggiornamento di una patch, possono essere ingenti e irrimediabili.
Responsabilità del fornitore
Ma fino a che punto è responsabile l’erogatore del servizio IT? Occorrerà prestare particolare attenzione in merito alla configurazione dell’oggetto del contratto. I contratti relativi al software comprendono, per loro stessa natura, aspetti e prestazioni disomogenee che, di conseguenze, porteranno a conseguenze diametralmente diverse a seconda dell’accordo tra le parti.
E’ evidente che definire l’ambito della responsabilità prima che qualcosa smetta di funzionare a dovere, è sempre più necessario, complicato ed urgente. Per questo motivo diventa essenziale essere in grado di prevenire il disastro, attraverso strumenti di disaster recovery direbbero gli informatici, con un’attenta pattuizione contrattuale direbbero i legali.
Ogni azienda, nello svolgimento della propria attività commerciale, dovrebbe stipulare nel tempo contratti standard i cui contenuti tecnici o commerciali potrebbero poi essere adattati al caso specifico, per praticità, anche da tecnici non legali, mentre la redazione di clausole legali (quanto meno per tipologia contrattuale), in ragione della loro obbligatorietà per legge o della funzione protettiva dei traffici commerciali, richiedono l’intervento di un legale.
L’utilità di disporre di uno strumento standard garantisce l’eliminazione del rischio che accordi commerciali pre-contrattuali già raggiunti debbano poi essere modificati per motivi strettamente legali, una maggiore celerità nelle trattative e, soprattutto, la sicurezza di aver previsto… l’imprevedibile.
Il tema al centro di MSP Day
Di queste tematiche si parlerà ad MSP Day 2019, evento organizzato da Achab il prossimo 21 giugno a Riccione, un momento di incontro per condividire le migliori pratiche in ottica di sicurezza e ottimizzazione dei processi per accelerare l’innovazione tecnologica in Italia.
In quel contesto il mio intervento “Se scoppia un casino (vero) il cliente mi può chiamare in causa?” avrà l’obiettivo di delineare le domande che gli erogatori di servizi IT e chi fa assistenza informatica dovrebbero porsi prima che… “scoppi un casino vero”. E dare qualche risposta…
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