Dal 29 al 31 maggio, a Roma, si è tenuta l’edizione 2024 dell’evento Himss (Healthcare Information and Management Systems Society), di respiro internazionale. Una tre giorni di incontri, networking e confronti sulla sanità del futuro, per affrontare sfide come l’accesso all’assistenza e all’equità sanitaria, il cambiamento climatico e l’alfabetizzazione digitale.
Nel dicembre 2022, il governo ha scelto come strumento di valutazione, validazione e certificazione della maturità digitale di una struttura ospedaliera o Asl la metodologia Emram (Electronic Medical Record Adoption Model) di Himss, capace di delineare la roadmap di innovazione delle singole strutture, evidenziando le priorità di azione e nel concretizzarsi delle future strategie.
All’interno della manifestazione sono stati numerosi i momenti dedicati a trasferire ai partecipanti il valore della certificazione Emram che, lo ricordiamo, è un modello internazionale di valutazione per misurare e mettere a confronto lo stato di sviluppo dell’IT nelle strutture sanitarie, anche in relazione alle implementazioni di cartella clinica e fascicolo sanitario elettronico dei pazienti.
Annamaria di Ruscio, presidente e AD di NetConsulting cube, ha partecipato come speaker all’interno dei panel dedicati all’assessment Emram. In particolare, NetConsulting cube ha avviato negli ultimi mesi un’approfondita analisi volta a misurare le differenze di strategie avviate e pianificate tra chi ha già terminato il percorso di certificazione e chi, al contrario, deve ancora iniziarlo.
I temi trattati sono stati quelli della governance, ossia gli strumenti, quali dashboard e report, messi in atto dalle aziende per avere visioni in tempo reale di alcuni aspetti, atti anche a prendere decisioni strategiche in futuro, e il tema dell’interoperabilità, quale aspetto fondante, propedeutico e necessario per la condivisione di dati solidi e consistenti.
Nella maggior parte degli ambiti specifici, la differenza di azione tra i due cluster modellizzati risulta netta ed evidente. Coloro che hanno terminato il percorso Emram sono più avanti sia in termine di progettualità già avviate e consolidate, sia in termini di pianificazione. Al contrario, chi non ha terminato l’assessment, ha una capacità di execution e soprattutto – questo è il dato per gli analisi di NetConsulting cube determinante – di pianificazione limitati. I cantieri fondamentali e determinanti non sono nemmeno pianificati a breve termine (1-2 anni).
Alcuni esempi di questo gap. Nell’ambito delle strategie per la riduzione dell’annoso problema delle liste di attesa in Italia, ecco che se per chi ha già effettuato l’assessment il 73% delle strutture ha già avviato soluzioni per la presa in carico del paziente e un 27% di azioni pianificate (con, quindi, un 100% di cantieri avviati e da avviare), tra chi non ha effettuato l’assessment, il 25% non ha alcuna progettualità pianificata nel prossimo biennio. Guardando all’interoperabilità, se a livello tecnologico le discrepanze non sono rilevanti tra i due cluster, nei livelli successivi il gap è rilevante. Analizzando le percentuali di cantieri non previsti, a livello sintattico, semantico e organizzativo il gap medio tra chi non ha effettuato l’Emram e chi lo ha già completato è rispettivamente del 42% e 24%, 65% e 47% e infine del 36% e il 14%.
La chiave di lettura proposta da Annamaria Di Ruscio è che l’Emram non solo abbia permesso di raggiungere l’obiettivo principale di certificazione e di determinazione concreta del livello di maturità, ma sia anche fattore propulsivo di cambiamento del mindset dei Cio e di tutte le persone coinvolte.
Lo sforzo, in termini di risorse ma anche intellettuale, dà come positivo risultato correlato l’aver fatto proprie quelle competenze di capacità di valutazione, di visione olistica, di pianificazione, capaci di modificare i comportamenti, ossia di “scaricare a terra” con maggior concretezza, ma anche vision, le progettualità necessarie per rendere le strutture davvero propedeutiche alla Sanità del Futuro.
Ed è proprio su questo punto che si sofferma anche il ministro della Salute, l’onorevole Orazio Schillaci, che ha partecipato alla manifestazione. Nel suo intervento ha infatti ribadito quanto sia fondamentale misurare sia le prestazioni di ogni singola struttura sia l’avanzamento dei progetti, per “assicurarsi di essere non solo in linea con le milestone del Pnrr, ma anche con quelle strategiche di sinergia e visione a livello europeo”, che consentiranno a tutti i cittadini di poter accedere alle proprie informazioni cliniche e fruire, quindi, delle giuste cure e supporto in ogni luogo dell’Europa.
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