L’innovazione digitale rappresenta un’opportunità enorme per accrescere l’efficienza, la qualità e l’accessibilità alle cure mediche, insieme alla capacità di fornire assistenza a tutti, nel lungo periodo, senza compromettere la salute dell’ambiente e delle future generazioni. In questo contesto, Engineering, da oltre un ventennio al fianco del Sistema Sanitario Nazionale, mira a garantire un’assistenza sanitaria sempre più personalizzata e proattiva attraverso un’offerta integrata che si caratterizza per la copertura di tutte le fasi e gli ambiti dei processi ospedalieri e territoriali, nella loro dimensione clinica, amministrativa e di governo. Come racconta in questa intervista Marco Mastroianni, Public Administration & Healthcare Senior Manager of Innovation and Tech Strategy, Engineering
In Italia la spesa sanitaria pubblica pesa solo il 6,2% sul Pil del Paese. All’interno di questo mondo complesso, la sanità digitale – che quest’anno ha generato un mercato da 4,6 miliardi di euro – si sta ritagliando un ruolo sempre più cruciale per innovare il settore. Dal vostro osservatorio, quali investimenti sono necessari per dare impulso all’innovazione in sanità?
L’Italia, come molte altre nazioni, si trova ad affrontare la sfida di conciliare le necessità di un sistema sanitario sempre più complesso con le risorse a disposizione. In questo contesto, l’innovazione digitale rappresenta un’opportunità straordinaria per accrescere l’efficienza, la qualità e l’accessibilità delle cure mediche.
Considerando che la spesa pubblica per la sanità in Italia è relativamente bassa e che la sanità digitale sta crescendo notevolmente, possiamo individuare alcune aree strategiche per orientare gli investimenti che potrebbero risultare notevolmente impattanti in termini di benefici diretti ed indiretti per i cittadini e gli operatori:
- intelligenza artificiale e analisi dei dati: si tratta ormai di temi quotidiani volti al rendere fruttuosa l’operazione di raccolta di informazioni che da tempo è stata attuata e che sta dando i primi preziosissimi risultati a supporto del mondo sanitario;
- infrastrutture digitali e interoperabilità tra i sistemi, di cui si sente parlare da anni ma che in maniera crescente sta portando ai primi risultati (infrastrutture di connettività, es. banda larga, piuttosto che FSE 2.0);
- ambiti di telemedicina e assistenza territoriale (per approfondimenti consulta il nostro Paper Telemedicina), stream in cui crediamo molto come azienda, come testimoniano i grandi progetti in cui siamo coinvolti;
- ricerca e sviluppo, il primo avamposto per l’esplorazione di temi di rilievo e di interesse per stream non ancora nitidi;
- cybersecurity e data privacy, argomenti complessi ma che affrontati con le giuste competenze non possono e non devono più ostacolare lo sviluppo e l’ideazione di nuove soluzioni.
L’intelligenza artificiale abilita nuovi modelli di gestione, di cura e di benessere. Quali i benefici concreti e quali i rischi legati a normativa, etica e privacy (gestione dato) dal vostro punto di vista?
L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il settore sanitario, offrendo una serie di vantaggi concreti sia per i professionisti che per i pazienti, offrendo un supporto nelle attività quotidiane, sia di tipo propriamente cliniche ma anche in quelle burocratiche e più meccaniche.
Nell’ambito clinico è importante citare aspetti come il supporto nella fase di diagnosi, mediante i Clinical Decision Support System, che spesso riescono ad analizzare in poco tempo le informazioni/immagini in modo molto più dettagliato di un clinico, considerando il tempo a lui disponibile. Nell’ambito della Digital Pathology, per esempio, i vetrini possono essere automaticamente analizzati per fornire una prioritizzazione di analisi o suggerire le aree in cui concentrare maggiormente l’attenzione grazie alle tecniche di computer vision. L’intervento umano resta sempre un elemento imprescindibile ma che può essere focalizzato nelle operazioni davvero rilevanti e non delegabili. La medicina di precisione è un altro aspetto di cui la clinica può beneficiare concretamente: l’analisi di molti dati focalizzati sulla persona permette di customizzare il percorso terapeutico/clinico, sulla base delle caratteristiche specifiche del paziente.
Ad un livello invece più amministrativo, le applicazioni sono innumerevoli, basta dare spazio alla fantasia, dagli assistenti virtuali che permettono di supportare i pazienti nelle operazioni meccaniche o nelle prenotazioni, a funzionalità di sintesi dei referti o addirittura di supporto ai clinici nella compilazione dei verbali. La branca dell’AI votata all’ottimizzazione dei processi e dell’organizzazione delle risorse trova diverse applicazioni nel mondo sanitario come strumento a supporto dell’esperienza umana che viene utilizzata per attività organizzative complesse, per esempio nell’assegnazione delle sale operatorie, dei trasporti ordinari inter-ospedalieri, nella disposizione delle centrali operative territoriali o, ancora, nell’organizzazione degli slot prenotabili per visite o esami.
Le applicazioni dell’AI al mondo sanitario, tuttavia, incontrano difficoltà a decollare alla giusta velocità, sia per concetti legati alla “spiegabilità” ed anche per timore di una normativa in evoluzione e che ancora non delinea in modo nitido i confini e le responsabilità ma, come definisce l’AI Act, classifica i sistemi in quattro categorie di rischio. La Privacy e la conformità del GDPR ricoprono dunque un ruolo primario nell’ideazione e nella progettazione dei servizi, così come aspetti di fondamentale importanza quali la discriminazione, dovuta al bias creatosi solitamente in fase di addestramento, o la trasparenza, mitigabile con tecniche di explainability che permettono all’utente di avere una giustificazione dell’output prodotto dall’algoritmo.
(per approfondimenti consulta il White Paper AI & Advanced Analytics)
Gli analisti sostengono che l’efficientamento dei processi sanitari, grazie alla digitalizzazione, avrà un impatto anche sulla sostenibilità del settore sanitario. Che strategie la vostra azienda propone per rendere più efficiente e sostenibile la sanità italiana?
La sostenibilità del settore sanitario è un concetto che va oltre la semplice riduzione dei costi. Essa si riferisce alla capacità un sistema sanitario di fornire cure di alta qualità a tutti, nel lungo periodo, senza compromettere la salute dell’ambiente e delle future generazioni.
Engineering, che è un Gruppo Tecnologico da oltre 20 anni al fianco del Sistema Sanitario nazionale, propone una strategia altamente integrabile nei contesti funzionali e tecnologici, volta a ottenere rapidamente ed efficientemente un impatto positivo sui diversi stream della sostenibilità.
In termini di referenze e coinvolgimenti diretti, un elemento che non possiamo non citare, altamente implicato in questo ambito, è sicuramente la telemedicina che, al di là della sostenibilità sociale verso i pazienti, permette di risparmiare ai soggetti coinvolti spostamenti non necessari, efficientando anche l’attività clinica e dunque agendo positivamente su sostenibilità ambientale ed economica. In Engineering, dove abbiamo realizzato e stiamo gestendo la Piattaforma Nazionale di Telemedicina, consideriamo questo servizio un driver fondamentale per garantire accesso e qualità delle cure. Inoltre, consideriamo la telemedicina non solo come televisita o telemonitoraggio, ma anche come canale di interazione certificato per professionisti tramite il teleconsulto, che mira a sfruttare la tecnologia per semplificare e agevolare la comunicazione in svariate direzioni.
L’introduzione dell’AI in ottica di efficientamento delle risorse rientra sicuramente tra gli obiettivi primari legati alla sostenibilità. Citavamo precedentemente il supporto ai clinici nelle attività più laboriose e meccaniche, in ottica di dedicare maggiori energie alla pratica clinica, così come la previsione del materiale necessario, come farmaci e dispositivi, nelle giuste quantità, con l’obiettivo di ridurre al minimo sprechi e rifiuti ospedalieri.
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