L’open innovation è il modello che incoraggia le aziende a collaborare con partner esterni per sviluppare nuove soluzioni, combinando risorse interne ed esterne. Un approccio oggi fondamentale da abbracciare per rispondere alle sfide di un mercato in evoluzione e accelerare l’innovazione. Ne parliamo con Armando Beffani, head of unit Sustainable & Responsible Innovation di Cefriel, con cui approfondiamo temi chiave come la differenza tra approcci “push” e “pull” per l’innovazione, le sfide che le aziende affrontano nel raggiungere la maturità innovativa e il ruolo delle startup nel guidare trasformazioni strategiche. In un contesto come quello attuale, in cui l’importanza di un ecosistema di partnership e le strategie per evitare conflitti di interesse e superare le resistenze culturali (spesso ostacolano l’adozione di modelli di open innovation) sono strategici, la conversazione con Beffani offre spunti utili per comprendere come le organizzazioni possano strutturare un approccio capace di allineare visione strategica e operatività quotidiana.

In un whitepaper dedicato al tema, Cefriel spiega cosa significhi veramente fare open innovation e la differenza tra innovazione “pull” e “push“. Puoi approfondire come un’azienda dovrebbe scegliere tra questi due approcci e quali fattori determinano il successo di ciascuno?

Nel caso in cui un’azienda debba cercare idee innovative da finanziare e concretizzare, possiamo parlare di approccio “push”, che di fatto consiste nel fare uno scouting delle start up, delle soluzioni e delle tecnologie già presenti sul mercato. Nel caso in cui invece si voglia rispondere a problemi e bisogni specifici e non si sia in grado di identificare una soluzione efficace nell’offerta esistente, allora si dovrà adottare un approccio “pull” che implica lo sviluppo di una soluzione ad hoc, che comprenda l’analisi dei requisiti, il disegno e sviluppo di una soluzione e la sua messa in produzione.

Il modello di Innovation Rating sviluppato da Cefriel per valutare la maturità innovativa di un’organizzazione è un elemento cardine. Quali sono le sfide più comuni che le aziende affrontano nel raggiungere il livello di “leading” in tutte le dimensioni di analisi?

L’obiettivo di un’organizzazione è quello di integrare in maniera ottimale i propri piani strategici ai propri piani operativi, allineando la visione strategica all’operatività quotidiana. Tuttavia, spesso ci sono difficoltà a realizzare questa integrazione a livello generale e in particolare quando si parla in senso più stretto di strategie di innovazione.

Armando Beffani, head of unit Sustainable & Responsible Innovation di Cefriel
Armando Beffani, head of unit Sustainable & Responsible Innovation di Cefriel

Da questo punto di vista, il modello di Innovation Rating cerca di valutare se un’organizzazione è in grado di sostenere un percorso di trasformazione in tutti i suoi aspetti fondamentali, dalla strategia all’esecuzione, dalle tecnologie alle competenze, dall’organizzazione alla cultura aziendale. Un’organizzazione può ritenersi leader nell’innovazione se è in grado di integrare tutti questi aspetti in maniera sinergica e virtuosa.
In particolare, le aziende più mature sono in grado di generare valore se l’allineamento con le funzioni di business è sufficientemente consolidato e se il substrato culturale dell’organizzazione è predisposto ad iniziative che comportano per forza di cose un cambiamento.

Nel processo di open innovation, il coinvolgimento delle startup è spesso menzionato come un’opzione strategica. Quali sono i criteri che un’azienda dovrebbe considerare quando decide di collaborare con una startup per garantire che l’innovazione non sia solo incrementale ma anche trasformativa?

Le startup possono rivelarsi un acceleratore di trasformazione se e solo se intercettano quelli che sono i bisogni fondamentali di un’organizzazione. Pertanto, il primo passo è chiarire bene quale obiettivo strategico la collaborazione con una startup intende perseguire e come questo obiettivo può essere soddisfatto dalla soluzione che la startup intende sviluppare. Una volta smarcato questo aspetto è bene valutare concretamente la capacità realizzativa della startup a partire dal team di persone che la costituiscono. Al momento si stanno diffondendo dei nuovi modelli di collaborazione con le startup, quali ad esempio il venture clienting, attraverso il quale l’azienda acquista semplicemente il prodotto innovativo della startup diventandone clienti, senza acquisire equity. Questo permette all’azienda di abbassare il rischio di investimento e alla start up validare il prodotto in un contesto di mercato.

E’ altresì importante disporre di un ecosistema di partnership per massimizzare i benefici dell’open innovation. Quali sono gli aspetti critici da considerare nella selezione dei partner e come evitare il rischio di dipendenze o conflitti di interesse, specialmente nel lungo periodo?

Le collaborazioni non decollano se non è chiaro il mutuo beneficio delle parti e se non sussiste una complementarità di competenze che ciascun attore può portare. La mancanza di uno di questi due aspetti non consente di creare una partnership efficace che produca frutti andando oltre la dichiarazione di intenti preliminare.
Nella pratica infatti succederebbe che nel momento in cui mancasse una delle due condizioni ciascun partner tenderebbe a procedere da solo qualora si profilasse un’opportunità commerciale.

Nel whitepaper si parla di cultural shift necessario per abbracciare l’open innovation. Quali sono le resistenze più comuni all’interno delle aziende e come superarle? 

Le resistenze all’interno delle aziende sono legate essenzialmente alla naturale propensione a mantenere lo status quo.  Le iniziative di innovazione si configurano infatti come dei veri e propri momenti di cambiamento e vanno gestiti come tali andando a considerare non solo gli aspetti culturali ma anche quelli organizzativi che influendo sull’attività quotidiana delle persone potrebbero determinare dei fattori bloccanti difficili da scardinare. Tuttavia, nella nostra esperienza, l’elemento più importante per agevolare i benefici trasformativi di un percorso di open innovation è quello di cercare una sponsorship forte all’interno dell’organizzazione e coinvolgerla il più possibile in tutte le fasi di questo percorso.

Per saperne di più scarica il whitepaper: Open Innovation

Leggi tutti gli approfondimenti della Rubrica Never stop innovating by Cefriel e Inno3

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