L’unione fa la forza, e in questo contesto la collaborazione tra pubblico e privato si rivela fondamentale per amplificare l’efficacia dei piani. La sinergia tra questi due mondi permette infatti di affrontare sfide complesse, ottimizzare risorse e stimolare l’innovazione. Come confermano due importanti iniziative di sviluppo tecnologico che vedono protagonisti gli atenei torinesi con progetti di respiro internazionale. Si tratta nel primo caso di un piano di sviluppo dell’artificial intelligence per sperimentare gli algoritmi del futuro in un nuovo laboratorio presso l’Università di Torino e con il supporto di diversi player del mondo digitale. La seconda iniziativa vede un’alleanza tra industria e ricerca italiana nell’ambito del principale progetto europeo di politica digitale e industriale finanziato dall’Unione Europea, a cui collaborano il Politecnico di Torino e alcune delle principali realtà industriali e del settore delle Tlc.
Nell’HighESt Lab di Torino in campo l’AI
Presentato nei giorni scorsi HighESt Lab, nasce presso l’Università di Torino ed è dedicato allo sviluppo di competenze, ricerca, innovazione in ambito big data e AI. Il laboratorio, realizzato in partnership con Oracle, Technology Reply e Tim Enterprise, ha l’obiettivo di sviluppare sistemi di AI per i ricercatori, sostenere i giovani nel loro percorso di apprendimento e collaborare con le aziende per favorire il loro processo di conoscenza, utilizzo e sviluppo dell’AI.
In quest’ottica, la collaborazione pubblico-privato permette la creazione di un team multidisciplinare composto da accademici, studenti e professionisti del settore industriale che lavora congiuntamente su progetti di ricerca accademica e applicata, per accelerare la realizzazione di applicazioni concrete. Per questa ragione, il team del laboratorio collabora anche con il personale della Direzione dei Sistemi Informativi dell’Università di Torino, che integra l’attività di ricerca con quella di sviluppo, orientata all’implementazione di soluzioni sostenibili su larga scala. Un approccio che aiuta il superamento dei tradizionali modelli di innovazione preconfezionati, sviluppando le capacità di ogni organizzazione di identificare in modo rapido i propri processi core e caratteristiche distintive di prodotti e servizi da implementare grazie alla GenAI.
Attualmente, il laboratorio sviluppa progetti in diversi settori tra cui la didattica, la ricerca scientifica e il patrimonio culturale. Tra i progetti in corso affrontati dal team di ricercatori universitari e dagli esperti delle tre aziende tecnologiche, rientrano lo sviluppo di assistenti virtuali e agenti intelligenti per agevolare la produzione scientifica, l’adozione di soluzioni innovative per potenziare le competenze degli studenti e l’applicazione dell’AI a professioni specializzate. “E’ fondamentale che la ricerca e l’impresa lavorino in sinergia per affrontare le grandi sfide poste dall’AI e dallo sviluppo tecnologico nel suo insieme – interviene alla presentazione Elisabetta Ottoz, direttrice del Dipartimento di Economia e Statistica Cognetti De Martiis dell’Università di Torino –. L’AI costituisce su tutti i fronti un cambio di paradigma, sia nel campo della ricerca che in quello della produzione. Le fasi di così profondo cambiamento hanno bisogno del contributo di tutti i saperi e di tutte le competenze affinché il necessario equilibrio tra rischi e opportunità si risolva a netto vantaggio delle seconde”.
“L’obiettivo del laboratorio è rendere eccellenti il percorso di formazione dei nostri studenti e la capacità di ricerca dei nostri professori. Ma non solo. – afferma Paola Pisano, direttrice HighESt Lab e professore di Economia dell’Innovazione dell’Università di Torino –. Grazie ai nostri partner abbiamo la forza di sostenere le imprese nella formazione, ricerca e nell’applicazione dell’AI per ottenere rapidamente un vantaggio competitivo e duraturo nel tempo”.
L’obiettivo dell’HighESt Lab di trasformare l’AI da “tecnologia di efficienza” a “tecnologia di opportunità” è raggiungibile solo attraverso un’infrastruttura cloud sicura, efficiente e scalabile capace di rispondere alle esigenze di sostenibilità di ogni progetto. Lo sottolinea Andrea Sinopoli, Cloud Tech vice-president e country leader di Oracle Italia: “Attraverso la nostra infrastruttura cloud Oci, vogliamo fornire al mondo dell’università e della ricerca la più alta qualità per il training e l’inferenza dell’AI generativa. Inoltre, le partnership di Oci con aziende come Nvidia stanno dando valore ai nostri clienti, tra cui le aziende e startup di AI che addestrano modelli linguistici di grandi dimensioni. Siamo quindi orgogliosi di vedere i primi risultati tangibili del Laboratorio HighESt”.
“Contribuiamo all’HighESt Lab come partner tecnico, mettendo a disposizione le nostre competenze su dati, machine learning, AI e Oracle Cloud. Il nostro obiettivo è trasformare la ricerca in soluzioni pratiche combinando il rigore accademico con la nostra esperienza enterprise, un approccio che consente di sviluppare applicazioni concrete e mirate, come il sistema di agenti intelligenti per supportare le università in attività, il sostegno agli studenti Erasmus e la gestione di bandi europei”, dichiara Francesco Coccia, partner di Technology Reply.
“Ridurre il mismatch tra domanda e offerta nel mondo del lavoro, favorire l’integrazione delle competenze, valorizzare i talenti sono temi centrali per la collettività. Per questo partecipiamo a esperienze come HighEst Lab, mettendo a disposizione le nostre tecnologie e competenze. Il Virtual Tutor sviluppato da Tim con il nuovo laboratorio dell’Università di Torino metterà l’AI al servizio degli studenti per orientare e migliorare il loro percorso di studi”, commenta Enrica Danese, direttrice Corporate Communication & Sustainability di Tim.
Per cloud europeo condiviso
A fine 2023, la Commissione Europea ha autorizzato la realizzazione del primo Ipcei (Important Project of Common European Interest) incentrato sulle tecnologie al servizio di una catena del valore europea per le Infrastrutture e i Servizi Cloud (Cis). Il progetto è finanziato da aiuti di stato per 1,2 miliardi a livello europeo, di cui circa 409 milioni di euro destinati all’Italia, e guarda alla collaborazione tra i partner coinvolti come uno dei fondamentali abilitatori tecnologici del progetto.
In questo contesto, Politecnico di Torino, Fondazione Bruno Kessler, Enea, insieme a Engineering, Fincantieri, Reply, Tim e Tiscali fanno squadra per realizzare un ambiente di test condiviso, che punta a valorizzare i risultati delle attività di 8RA, il progetto specifico finanziato dalla Comunità Europea nell’ambito del programma Ipcei. L’obiettivo è favorire l’interoperabilità e l’integrazione delle offerte cloud in Europa, la disponibilità di investimenti pubblici e privati nell’ambito dell’edge e del cloud e l’ingresso di nuove imprese sul mercato, a favore di una crescita dell’ecosistema. Una fase di collaborazione che rappresenta il primo passo verso l’utilizzo commerciale dei risultati del progetto, il cui modello potrà essere esteso.
L’obiettivo è dunque di rendere possibile certificare la validità di progetti complessi in un contesto condiviso, aprendo nuove prospettive per lo sviluppo e l’adozione di soluzioni tecnologiche all’avanguardia. Attraverso questa iniziativa, infatti, aziende italiane ed estere possono sperimentare e integrare, sulle piattaforme edge realizzate dai partner, soluzioni tecnologiche innovative specifiche dei diversi settori e più in generale dei comparti industriali in cui operano.
L’ambiente di test sarà in grado di fornire una piattaforma condivisa in cui ciascun partner potrà sfruttare, in maniera integrata, le risorse realizzate da tutti i partecipanti del gruppo ed effettuare sperimentazioni, studi di fattibilità e validazione dei rispettivi progetti. L’approccio collaborativo ha inoltre l’obiettivo di ottimizzare l’efficienza, facilitando un più rapido sviluppo di soluzioni tecnologiche avanzate ed amplificarne l’adozione nelle fasi future di industrializzazione dei prodotti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA