Ha avuto come cassa di risonanza il forum di Davos la ricerca sui Ceo a livello mondiale che ogni anno Pwc realizza, coinvolgendo per questa 28esima edizione 4.701 Ceo di 109 paesi e territori, di cui 122 italiani, intervistati dal 1° ottobre all’8 novembre 2024.
La Annual Global Ceo Survey 2025 di Pwc porta a due evidenze tra loro opposte: da una parte ottimismo per la crescita economica globale nel 2025, dall’altra preoccupazione per la sostenibilità a lungo termine delle aziende, da qui al 2035. Due sentiment che ogni anno oscillano e che è ragionevole pensare saranno influenzati dal nuovo corso impresso all’economia mondiale da Trump e dall’impatto di queste nuove politiche sui Pil dei singoli Paesi.
Ma vediamo il punto di partenza 2025, gli scostamenti futuri sulle aspettative li scopriremo solo vivendo.
Ottimismo su economia e azienda
Partiamo dall’ottimismo. Il 64% dei Ceo italiani prevede l’aumento della crescita economica mondiale nei prossimi 12 mesi (rispetto al 43% dei Ceo nel 2024 e al 27% di due anni fa), ma è meno fiducioso nella crescita italiana, attesa solo dal 43% degli intervistati. Ottimismo analogo dei Ceo per la propria azienda: oltre il 64% si attende un aumento del fatturato nei prossimi 12 mesi, l’80% se si guarda ai prossimi tre anni.
![Fonte: PwC Global&Italian CEO Survey](https://inno3.it/wp-content/uploads/2025/01/1-3.jpg)
A livello mondiale i Ceo sono complessivamente meno fiduciosi degli italiani: ottimisti nel 58% dei casi (dal 38% dell’anno scorso e dal 18% del 2023) guidati dall’attenuarsi dell’inflazione e della volatilità macroeconomica, che impattano anche sulla fiducia nell’andamento della propria azienda, con fatturato stimato in crescita per il 74% nel prossimo anno e per l’84% nei prossimi tre anni (valori in questo caso superiori alle aspettative italiane).
In Europa la fiducia è altalenante, ma gli italiani sono più positivi dei tedeschi (in Germania solo il 16% ha espresso fiducia per la crescita economica del Paese) e dei francesi (in Francia 24%), mentre sono più restii dei Ceo inglesi (61%), spagnoli (72%) e americani (66%).
Guardando all’occupazione, il 45% dei Ceo italiani prevede nuove assunzioni nel 2025 (vs 42% globale) con minori tagli all’organico (9%) rispetto all’andamento mondiale (17%).
![Fonte: PwC Global&Italian CEO Survey](https://inno3.it/wp-content/uploads/2025/01/3.jpg)
Sostenibilità del business
Guardiamo ora alla sostenibilità del business a lungo termine, un allarme già lanciato lo scorso anno: il 56% dei Ceo italiani (e il 42% globali) afferma che la propria azienda non sarà sostenibile oltre i prossimi 10 anni, se prosegue sul percorso attuale, consapevoli che l’evoluzione tecnologica sarà il fattore per lo sviluppo aziendale ma richiedono nuove strategie per accrescere e garantire la competitività. Seppure il 69% dei Ceo italiani abbia intrapreso almeno un’azione significativa per cambiare il modo in cui la propria azienda lavora (rispetto al 63% a livello globale), il ritmo di ridefinizione del modello di business per le aziende italiane rimane lento e la maggior parte delle aziende manca di agilità, nonostante i Ceo italiani dicano di contraddistinguersi dagli altri paesi europei per una cultura organizzativa flessibile, aperta e orientata al cambiamento (58%), la proattività verso la ricerca e l’innovazione (55%) e l’abilità nel promuovere il marchio aziendale (44%).
Il timore dei Ceo italiani è legato anche alla tassazione elevata (46% del campione lo sostiene) che inficia la trasformazione digitale all’interno dell’azienda (a partire anche dall’adozione dell’AI, che poi vedremo) e la capacità di entrare in nuovi mercati.
Ma la preoccupazione principale è legata alla mancanza di competenze molto sentita dai Ceo italiani (35% contro il 23% dei Ceo mondiali) rispetto alla paura dell’inflazione (27%) e della volatilità macroeconomica (29%). “Il conflitto geopolitico è visto come il rischio maggiore in Medio Oriente (41%) e nell’Europa centrale e orientale (34% – dettaglia la ricerca -. Nell’Europa occidentale, i rischi informatici (27%) preoccupano maggiormente della mancanza di personale qualificato (25%) e dell’inflazione (24%), con al primo posto la volatilità macroeconomica (29%). L’inflazione è la preoccupazione principale in Africa (39%), mentre il Nord America e l’Asia Pacifico danno priorità ai rischi in linea con le medie globali”.
Rallenta anche l’attenzione alle politiche sostenibili o climate-friendly: nel 2024 solo il 20% dei Ceo italiani (vs 33% a livello globale) riporta un aumento dei ricavi dalla vendita di prodotti/servizi a seguito di investimenti sostenibili. Solo il 20% dei Ceo italiani (vs 33% globale) ha avuto una crescita mentre il 69% non ha riscontrato effetti sui ricavi (vs 56% globale). Di ostacolo la complessità normativa, il ridotto interesse che gli stakeholder esterni mostrano su queste iniziative e il minor rendimento degli investimenti climate-friendly.
![Fonte: PwC Global&Italian CEO Survey](https://inno3.it/wp-content/uploads/2025/01/2.jpg)
L’impatto dell’AI e della GenAI
Guardiamo all’AI: la fiducia dei Ceo italiani nell’AI come strumento in grado di aumentare la redditività è in crescita rispetto all’anno precedente. Per 6 Ceo italiani su 10 (60% contro il 49% a livello globale) gli investimenti in AI aumenteranno la redditività aziendale già quest’anno e solo l’1,6% dei Ceo italiani (contro il 5% globale) dichiara di non fidarsi dell’integrazione dell’AI nei processi della propria azienda, riducendo i timori del passato. “Solo l’anno scorso, la percentuale di Ceo che vedeva nell’AI un fattore di aumento del rischio in termini di sicurezza era il 19% – puntualizza la ricerca -. Oltre il 40% degli italiani (contro il 50% globale) ha sperimentato negli ultimi 12 mesi un miglioramento dell’efficienza propria e dei dipendenti”. In termini di redditività (26% Italia vs 34% globale) e di fatturato (30% vs 32% globale).
![Fonte: PwC Global&Italian CEO Survey](https://inno3.it/wp-content/uploads/2025/01/4.jpg)
Anche in termini di opportunità di lavoro, la GenAI ha aumentato l’organico invece che diminuirlo per il 17% dei Cio globali e per il 13% dei Cio italiani, mentre l’11% dei Ceo del nostro Paese ha registrato una riduzione dell’organico della propria impresa negli ultimi 12 mesi.
Di fondo la maggioranza delle realtà (65%) non ha sperimentato alcun cambiamento della forza lavoro, mentre il 18% ne ha registrato una crescita. Ma al momento questi risultati non si sono ancora tradotti in una introduzione significativa dell’AI nelle aziende italiane: solo il 5% delle imprese con 10 o più addetti utilizza tecnologie basate sull’AI, contro una media europea dell’8%.
Come verrà integrata l’AI in futuro? Quasi la metà dei Ceo mondiali vede come prioritaria, nei prossimi tre anni, l’integrazione dell’AI e della GenAI tra le tecnologie adottate in azienda (47% a livello globale, contro il 61% a livello italiano), nei processi aziendali e nei flussi di lavoro. Meno per sviluppare nuovi prodotti e servizi o per ridisegnare la propria strategia di business e per quanto riguarda la competenze (solo un terzo dei Ceo sta pianificando di integrare l’AI per lo sviluppo della forza lavoro.
Queste strategie impatteranno sull’economia mondiale al 2035 e sebbene molti sono i fattori che determineranno gli scenari – nuovi equilibri geopolitici, cambiamento di prospettiva di clienti e investitori, transizione green, skill gap tra i paesi – la ricerca di Pwc pone i Ceo davanti alla necessità di reimmaginare i modelli di business, come prendono le decisioni, come gestiscono le operation, l’uso della tecnologia e dell’energia. E li provoca, invitandoli a chiedersi se stanno pensando davvero di integrare l’AI nelle piattaforme tecnologiche, nei flussi di lavoro, nei processi, nelle competenze del personale. Ricordando loro che “gli ostacoli alla trasformazione includono processi decisionali deboli, una ridotta riallocazione delle risorse da un anno all’altro e un disallineamento tra la durata limitata del mandato di molti Ceo e l’orizzonte di lungo termine dei fenomeni in atto“. Per cui ai Ceo spetta la responsabilità nonostante la complessità attorno.
![Fonte: PwC Global&Italian CEO Survey](https://inno3.it/wp-content/uploads/2025/01/9.jpg)
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