Il settore bancario è in piena evoluzione, caratterizzato dalla trasformazione dei modelli operativi e delle strategie di business. Secondo Shanker Ramamurthy, global managing partner Banking & Financial Markets di Ibm Consulting, il panorama finanziario si muove oggi verso una fase di maggiore ‘differenziazione’, dopo oltre un decennio di convergenza delle performance tra le banche. L’adozione dell’intelligenza artificiale generativa rappresenta un elemento importante in questo scenario, determinando una transizione da una fase di sperimentazione a una di implementazione strategica su larga scala. “Gli istituti stanno passando da un’ampia sperimentazione a un approccio strategico che dà priorità alle applicazioni mirate di questa tecnologia – spiega Ramamurthy. Mentre le banche e le altre istituzioni finanziarie ]…[ si preparano a un anno cruciale di investimenti in trasformazione, tecnologia e talenti, prevediamo che i loro sforzi si concentreranno su iniziative che utilizzano l’intelligenza artificiale generativa per migliorare l’esperienza del cliente, aumentare l’efficienza operativa, ridurre i rischi e modernizzare l’infrastruttura IT”.

Ramamurthy vuole sottolineare quindi come il 2025 sarà un anno decisivo per l’adozione dell’AI nel settore bancario. Le istituzioni finanziarie stanno infatti passando da progetti pilota e proof of concept a una piena integrazione dell’AI generativa nelle loro strategie. 

Shanker Ramamurthy Ibm
Shanker Ramamurthy, global managing partner Banking & Financial Markets di Ibm Consulting

L’AI non più solo solo come tecnologia emergente, ma come catalizzatore della trasformazione bancaria, destinato a migliorare l’esperienza del cliente, ottimizzare l’efficienza operativa e mitigare i rischi sistemici.

Ibm Institute ha condotto uno studio approfondito sull’analisi di questi trend per il 2025, basandosi su dati provenienti da otto mercati principali: Stati Uniti, Canada, Unione Europea, Regno Unito, Giappone, Cina, India e America Latina. L’indagine – Outlook for Banking and Financial Markets 2025 – nasce sull’analisi di interviste ai Ceo delle principali istituzioni finanziarie, ed integra analisi delle performance economiche e valutazione delle strategie tecnologiche emergenti.

Le previsioni per i mercati banking e financial

In numeri, dal report emerge come l’AI generativa rappresenti un punto di svolta. Nel 2024 solo l’8% delle banche ha sviluppato soluzioni di AI generativa in modo sistematico, mentre il 78% ha adottato un approccio tattico, limitandosi a sperimentazioni parziali. Nel 2025, il report prevede una diffusione più capillare di questa tecnologia, con le banche che punteranno su un’adozione strategica per espandere i loro servizi e ottimizzare le operazioni interne. Un altro aspetto fondamentale riguarda la crescente divergenza delle performance finanziarie tra le banche: vi abbiamo già fatto riferimento, approfondiamo il tema. Se nel decennio successivo alla crisi finanziaria globale del 2008 il settore ha mostrato una certa omogeneità nei risultati, oggi assistiamo a una netta differenziazione tra le istituzioni che adottano strategie innovative e quelle che restano ancorate a modelli tradizionali. L’utilizzo dell’intelligenza artificiale e di nuove tecnologie sarà il fattore discriminante tra chi riuscirà a guadagnare competitività e chi rischierà di perdere terreno.

Ulteriori dettagli dello studio permettono di mettere a fuoco come l’adozione dell’AI generativa stia rapidamente diventando una priorità per le banche. Secondo le interviste ai Ceo del settore, il 60% dei dirigenti bancari riconosce la necessità di accettare un certo livello di rischio per sfruttare i vantaggi dell’automazione e migliorare la propria competitività. Questo dato sottolinea l’urgenza con cui le istituzioni finanziarie devono affrontare il tema dell’innovazione tecnologica, bilanciando il desiderio di trasformazione con la necessità di gestire i rischi associati.

Parallelamente, cambia anche il comportamento dei consumatori. Oltre il 16% dei clienti bancari a livello globale si sente ormai a proprio agio con un rapporto interamente digitale con la propria banca, senza la necessità di recarsi in filiale. Questo spostamento nelle preferenze dei clienti spinge le istituzioni finanziarie a rivedere i propri modelli di servizio, passando da un’offerta tradizionale a soluzioni digital-first, con un focus crescente su servizi di valore aggiunto come la consulenza finanziaria personalizzata e l’embedded finance. L’analisi di Ibm mette infine in evidenza la crescente redditività delle neobank, che ridefiniscono il panorama competitivo del settore finanziario. Queste istituzioni, grazie a modelli operativi agili e a una forte spinta tecnologica, stanno conquistando quote di mercato sempre più significative, sfidando le banche tradizionali e imponendo nuove dinamiche competitive.

Il valore della proposizione Ibm

In questo contesto, Ibm si posiziona come partner strategico per le banche che vogliono la trasformazione digitale con buoni risultati. Le soluzioni offerte dall’azienda si concentrano su quattro aree chiave: AI e automazione, cloud ibrido e sicurezza, personalizzazione dei servizi e innovazione nei pagamenti e nelle transazioni, con un ampio portfolio di servizi e soluzioni e un ecosistema di partner fintech per abilitare la collaborazione, l’innovazione e la co-creazione con i clienti.

L’adozione dell’AI consente alle banche di migliorare i processi decisionali e ottimizzare le operazioni di back-office, riducendo i costi e migliorando l’efficienza. E grazie all’AI generativa, le istituzioni finanziarie possono iniziare ad automatizzare attività ripetitive e a basso valore aggiunto, liberando risorse per concentrarsi su attività strategiche ad alto impatto. Ibm fornisce inoltre soluzioni di cloud ibrido che permettono alle banche di modernizzare i loro sistemi core, garantendo scalabilità e sicurezza. La capacità di gestire dati in ambienti cloud ibridi è un fattore critico per l’adozione su larga scala dell’intelligenza artificiale, poiché consente alle banche di sfruttare la potenza computazionale necessaria per l’analisi avanzata dei dati. Un altro vantaggio dell’AI generativa nella proposta Ibm è la possibilità di offrire esperienze personalizzate ai clienti. Le banche possono utilizzare algoritmi avanzati per analizzare il comportamento degli utenti e proporre servizi su misura, migliorando la soddisfazione e la fidelizzazione della clientela. Questo approccio è particolarmente rilevante per i segmenti di mercato ad alto valore, come le Pmi e gli investitori facoltosi, che richiedono soluzioni finanziarie personalizzate e servizi di consulenza evoluti. Infine, per quanto riguarda la sfera delle transazioni, le soluzioni sviluppate dall’azienda permettono alle banche di implementare sistemi di pagamento in tempo reale, migliorare la sicurezza delle transazioni e integrare tecnologie emergenti come la blockchain per garantire maggiore trasparenza e tracciabilità delle operazioni.

Una action guide per il banking 

Il report propone infine cinque azioni chiave per il settore bancario nel 2025. La prima riguarda l’adattamento del modello di business alla crescente digitalizzazione (1) dei servizi finanziari. Le banche devono trasformare le loro strategie per rispondere meglio alle esigenze dei clienti, espandendo la capacità di offrire servizi di embedded finance che permettano di effettuare operazioni bancarie in qualsiasi momento e luogo. Inoltre, l’uso dell’AI per migliorare la consulenza finanziaria sarà leva per generare nuove entrate sia nel segmento retail che corporate. Un’altra priorità è l’efficientamento operativo attraverso l’intelligenza artificiale (2). Nonostante gli sforzi per ridurre i costi, molte banche presentano ancora inefficienze. L’AI può essere utilizzata per ripensare i processi interni e ridurre la complessità operativa, adottando un approccio basato sul cloud ibrido per semplificare la gestione dei dati e garantire conformità normativa. La terza azione suggerisce un rinnovamento della cultura del rischio (3). Secondo il report, ogni operatore del banking dovrebbe diventare un gestore del rischio AI, contribuendo a creare un ambiente di controllo più solido. A ciò si aggiunge l’importanza di programmi di formazione avanzata (4) per aggiornare continuamente le competenze digitali dei dipendenti, permettendo loro di sfruttare al meglio le nuove tecnologie. Infine, Ibm evidenzia l’urgenza di un approccio proattivo (5) all’intelligenza artificiale: le banche devono guidare l’adozione dell’AI, piuttosto che subirla passivamente, per non perdere il vantaggio competitivo nel mercato finanziario globale.
Il messaggio è chiaro: “La padronanza dell’AI è un processo darwiniano per il banking: le banche che guideranno l’innovazione supereranno e sopravvivranno ai concorrenti che rimarranno indietro”. Passare dall’innovazione con l’AI all’innovazione basata sull’AI richiede un approccio AI-first, in cui la piattaforma AI diventa il fulcro di tutte le strategie aziendali e operative. E solo attraverso un modello di ‘AI factory‘, le banche possono accelerare i cicli di sviluppo, controllare i costi e diffondere fiducia nell’AI all’interno dell’intera organizzazione.

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