In un contesto segnato dalla crescente scarsità di materie prime, la gestione dei rifiuti di batterie assume un ruolo strategico per l’economia circolare. Tuttavia, affinché questo settore possa davvero contribuire a un futuro più sostenibile, è necessario che sia regolamentato con attenzione. In questa ottica, il 18 febbraio 2024 è entrato in vigore il Regolamento Europeo 2023/1542, che introduce requisiti più stringenti per l’immissione sul mercato delle batterie e per il potenziamento della raccolta differenziata dei rifiuti derivanti. L’obiettivo è garantire che tutte le batterie a fine vita vengano correttamente raccolte e avviate a recupero attraverso l’ausilio di processi efficaci.

Un percorso di ottimizzazione nella gestione dei rifiuti di batterie che, nonostante gli sforzi in campo, vede l’Italia indietro rispetto agli obiettivi europei. Nel caso delle pile portatili, ad esempio, il nostro paese raggiunge un tasso di raccolta del 37%, ben al di sotto del target UE del 63% da traguardare entro il 2027. I risultati collocano l’Italia dietro ad altri grandi Paesi europei come Spagna (44,6%), Germania (50,7%) e Francia (56,8%) (Fonte: Eurostat – 2022).

Erion Energy, strategie di circular economy

In questo contesto, Erion Energy – Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione dei Rifiuti di Batterie (RB) – nel 2024 ha gestito 5.719 tonnellate di RB a livello italiano, in calo del 3% rispetto al 2023. Tra le molte difficoltà, il corretto trattamento dei rifiuti di batterie gestiti da Erion Energy nel nostro paese ha comunque portato a risultati significativi in termini di recupero di materiali preziosi. Nel 2024, sono state riciclate 2.400 tonnellate di piombo, equivalenti al peso di 246 nuove batterie al piombo; 1.400 tonnellate di ferro; 427 tonnellate di zinco; 42 tonnellate di alluminio. Una gestione virtuosa che genera benefici ambientali concreti, evitando l’emissione di 1.100 tonnellate di CO2, un risparmio energetico di oltre 2,8 milioni di kWh e una riduzione del consumo idrico di oltre 993.000 m3.

“I dati mostrano chiaramente che il percorso da compiere è ancora lungo e che restano molte sfide da affrontare – commenta Laura Castelli, direttore generale di Erion Energy, il Consorzio che si rivolge ai produttori di batterie che vogliono affidarsi a un sistema collettivo per ricevere supporto nell’adempimento delle norme comunitarie e nazionali per il fine vita dei loro prodotti e la sostenibilità ambientale.

Laura Castelli, direttore generale di Erion Energy
Laura Castelli, direttore generale di Erion Energy

La manager evidenzia le strategie chiave per recuperare efficienza anche nel confronto dell’Europa e sostenere un’economia circolare: “È essenziale rafforzare le iniziative di sensibilizzazione e informazione oltre a sviluppare soluzioni concrete per incentivare la raccolta. Ciò sarà possibile solo grazie alla collaborazione di tutti gli attori della filiera con il CdcnpaCentro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori. Per fortuna le nuove generazioni sembrano già essere un passo avanti e sono il potenziale per un vero cambiamento; l’abbiamo constatato incontrando migliaia di bambini e spiegando loro il valore di un gesto semplice ma cruciale per la salvaguardia del nostro Pianeta”, sottolinea Castelli portando l’esempio virtuoso di “Energia al Cubo”, progetto promosso dal Consorzio in partnership con i produttori del consorzio e con le municipalizzate di Foggia, Pozzuoli (Napoli), Quartu Sant’Elena (Cagliari), Roma e Verona, per favorire buone pratiche di raccolta delle pile portatili, che ha visto la raccolta di 5.300 chilogrammi di batterie portatili esauste.

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