A fine aprile, Amazon ha avviato il lancio di 27 satelliti a bordo della missione inaugurale KA-01 di Project Kuiper compiendo così un importante passo avanti nel settore delle comunicazioni satellitari. Si tratta del primo dispiegamento completo su larga scala della futura costellazione, con cui Amazon intende offrire connettività a banda larga ad alta velocità e bassa latenza su scala globale, soprattutto nelle aree rurali e sottoservite. Con questo lancio, Amazon entra anche ufficialmente nella competizione con Starlink di SpaceX, ed apre una nuova fase nell’evoluzione dell’infrastruttura digitale orbitale.
Solo per scendere un po’ di più nei dettagli tecnici della spedizione, la missione KA-01 è stata effettuata dal Cape Canaveral Space Force Station (Florida), utilizzando il razzo Atlas V 551 della United Launch Alliance (Ula), in una configurazione potenziata adottata per questo vettore per la prima volta.
La scelta di questa versione — dotata di cinque booster laterali e una ogiva da 5 metri di diametro — si è resa necessaria per ospitare quello che è il carico utile più pesante mai trasportato da un Atlas V, ovvero i 27 satelliti Kuiper. Il rilascio dei satelliti è avvenuto a circa 450 km di altitudine (280 miglia), e il team di Kuiper ha stabilito il contatto con tutti gli assetti in orbita, confermando l’avvio corretto delle sequenze di attivazione. Nelle settimane successive, i satelliti utilizzeranno sistemi di propulsione elettrica per raggiungere progressivamente la loro orbita operativa finale a 630 km, percorrendo ogni 90 minuti un’orbita terrestre a oltre 27mila km/h.

Project Kuiper
Annunciato nel 2019, Project Kuiper rappresenta una delle iniziative strategiche più importanti per Amazon in ambito infrastrutturale. L’obiettivo: costruire una rete globale a bassa latenza composta da oltre 3.200 satelliti Leo (Low Earth Orbit), in grado di portare servizi a larga banda dove le tradizionali infrastrutture terrestri non arrivano. L’azienda ha pianificato oltre 80 missioni di lancio per dispiegare la costellazione, e per farlo sta collaborando con diversi operatori spaziali: oltre a Ula, anche Arianespace, Blue Origin e la stessa SpaceX . A differenza dei due prototipi lanciati durante la missione Protoflight nell’ottobre 2023, i satelliti di KA-01 integrano oggi il design definitivo della prima generazione operativa. Ogni sottosistema — dalle antenne phased array alla propulsione elettrica, dai link ottici inter-satellitari ai pannelli solari — è stato migliorato attraverso test intensivi a terra, incluso il collaudo in ambienti simulati presso lo Space Simulation Lab. Il vice presidente di Project Kuiper, Rajeev Badyal: “Ogni lancio rappresenta un’opportunità per estendere copertura e capacità della rete. Questa è la prima missione con il nostro design finale e il primo dispiegamento su larga scala, quindi sarà fondamentale per raccogliere dati operativi reali e preparare i lanci futuri”.
Il confronto con Starlink
Con oltre 7mila satelliti già in orbita e oltre 5 milioni di utenti attivi, Starlink detiene oggi la leadership nel segmento Leo broadband. Tuttavia, Amazon mira a differenziarsi sia sul piano tecnologico che strategico. Uno dei punti cardine è l’integrazione verticale con Amazon Web Services (Aws): Kuiper fungerà da infrastruttura satellitare per l’edge computing e i servizi cloud in ambienti remoti, con potenziali applicazioni in settori come logistica, oil&gas, difesa, sanità e smart agriculture. Altro tratto distintivo è rappresentato dai terminali utente: Amazon ha progettato tre tipologie di antenne satellite — compatta, standard e ad alte prestazioni — destinate rispettivamente a dispositivi IoT, clienti residenziali e ambienti aziendali o istituzionali, con differenti capacità ma anche costi differenti e proporzionati pensati per essere accessibili, con un target di prezzo inferiore ai 400 dollari per l’utente finale.
Amazon deve rispettare le tempistiche imposte dalla Federal Communications Commission (Fcc), che richiede l’operatività di almeno il 50% della costellazione (1.618 satelliti) entro luglio 2026. Per raggiungere questo traguardo, il sito di produzione satellitare di Kirkland, Washington, dovrà incrementare sensibilmente i ritmi e attualmente, i volumi non hanno ancora raggiunto la capacità a regime prevista in cinque satelliti al giorno, ma le infrastrutture sono operative e in fase di espansione. In parallelo, la gestione del traffico orbitale e la sicurezza operativa rappresentano sfide cruciali. I satelliti Kuiper sono dotati di propulsione autonoma e sistemi di navigazione per l’evitamento delle collisioni, e Amazon collabora attivamente con enti come lo U.S. Space Command per il tracciamento degli oggetti orbitali. Dal punto di vista tech/sostenibilità, in ottica di mitigazione dell’impatto astronomico, i satelliti sono rivestiti con uno speciale film dielettrico che riduce la riflessione della luce solare verso terra.
Impatto ambientale
Il tema della sostenibilità non è di second’ordine. Infatti, la proliferazione delle mega costellazioni satellitari ha generato forti preoccupazioni in merito all’affollamento dello spazio e alla sostenibilità del traffico in orbita bassa. Per questo Project Kuiper ha adottato misure per mitigare tali rischi ed ogni satellite sarà progettato per deorbitare entro un anno dalla fine del ciclo operativo, riducendo al minimo la produzione di detriti spaziali. Amazon partecipa inoltre a gruppi di lavoro internazionali dedicati alla space sustainability e collabora con associazioni astronomiche per trovare soluzioni condivise al problema dell’inquinamento luminoso causato dai satelliti.
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