E’ da più di un anno che OvhCloud ospita un primo computer quantistico all’interno dei propri data center a Croix (visitati da Inno3) in Francia e la ricorrenza è momento di riflessione su un progetto che rimane strategico per l’ecosistema quantistico europeo, per acquisire quell’autonomia nella ricerca che posizionerebbe l’Europa tra Est e Ovest.

Un mercato quello dell’informatica quantistica di fasca alta promettente, che gli analisti di Morgan Stanley prevedono raggiungerà i 10 miliardi di dollari l’anno entro il 2025. Nel quale OvhCloud ha deciso di investire nel marzo 2023 acquistando il computer quantistico Quandela MosaiQ per metterlo a disposizione della comunità locale e della ricerca. 

E’ con Fanny Bouton, Quantum Lead & PM di OvhCloud, che facciamo il punto sull’utilizzo e sui progetti indirizzati in questo primo anno di vita, ripercorrendone la genesi. “L’acquisizione di un Qpu Mosaiq di Quandela ha dato il via a un progetto di ricerca e sviluppo per generare numeri casuali quantistici (Qrng – Quantum Random Number Generation). Il computer è stato consegnato alla fine del 2023 e inaugurato, dopo l’installazione e la calibrazione, nel marzo 2024. I test successivi hanno dato esito positivo e continuiamo le nostre ricerche nell’ambito della sicurezza. Quandela, con il suo primo cliente dopo il lancio della sua prima fabbrica in Francia, è riuscita anche a completare il suo ultimo round di finanziamento. Per OvhCloud è fondamentale sostenere l’innovazione europea e contribuire a valorizzare questo solido ecosistema” precisa Bouton.

L’opportunità legata al 2025

Fanny Bouton, Quantum Lead di OVHcloud
Fanny Bouton, Quantum Lead di OVHcloud

Questo 2025 – Anno Internazionale della Scienza e delle Tecnologie Quantistiche voluto dall’Unesco – conferisce alla tematica quantum quell’energia per definire nuovi use case interessanti. “Anche OvhCloud è partner di questa iniziativa. Molte persone vogliono saperne di più sul “quantum advantage” e su chi sarà coinvolto – continua Bouton -. È importante sapere che tutti i settori saranno impattati. Si parla molto di finanza e sanità, ma anche il lusso, l’ingegneria, la logistica e i trasporti trarranno beneficio dai progressi promessi dal calcolo quantistico, in particolare nei temi legati alla simulazione e all’ottimizzazione”.

“Ciò che dobbiamo comprendere, però – incalza Bouton –  è che non possiamo aspettare che tutto funzioni alla perfezione prima di iniziare. L’apprendimento e l’acquisizione di talenti devono iniziare ora, per essere pronti quando sarà il momento, tra qualche anno. Molti strumenti sono già disponibili, come i simulatori quantistici, che permettono di iniziare a sperimentare a costi accessibili. OvhCloud ne offre già 8 nelle sue soluzioni di public cloud, di cui 7 sono europei”.
E proprio sui simulatori l’azienda, nel 2024, il cloud provider ha annunciato una partnership con QuantEdu, un’iniziativa che riunisce 21 tra le principali università francesi, offrendo accesso gratuito ai propri simulatori agli studenti. “La ricerca rimane uno dei primi ambiti in cui il quantum trova spazio per applicazioni. Sosteniamo regolarmente iniziative come gli hackathon e siamo in fermento per avviare nuove collaborazioni simili in Europa nei prossimi mesi”. 

Investimenti e il fattore tempo

La scelta di investire nella tecnologia quantum trova fondamento nella stessa strategia impostata dal fondatore di OvhCloud, Octave Klaba, che fa del quantum uno strumento per potenziarne la strategia. “Klaba afferma spesso che se un’azienda ha un fatturato di un miliardo di dollari, dovrebbe investire un milione nella tecnologia quantistica. OvhCloud si sta avvicinando al traguardo del miliardo, ma ha già investito ben oltre quella cifra, come dimostra l’investimento fatto per l’acquisizione del primo computer quantistico e il lavoro sul miglioramento della sicurezza dei nostri data center. Altri progetti di ricerca stanno esplorando come questi data center possano essere scalati per ospitare nuove generazioni di computer quantistici, che non funzionano come i server tradizionali”. 

Octave Klaba
Octave Klaba, fondatore di OvhCloud

Ma la questione più difficile da smarcare non è legata alla ricerca ma a quando il quantum diventerà commerciale. Una domanda che le stesse aziende si pongono e che determina le nuove sfide da affrontare. Olltre che preoccupazioni. 

“Il calcolo quantistico è già commerciale – sostiene Bouton – , ma i suoi benefici si vedranno tra un decennio. Per questo c’è bisogno di tempo, ma se guardiamo all’evoluzione del calcolo tradizionale o di altri settori deeptech, ci rendiamo conto che non dovrà trascorrere molto tempo prima di vedere i benefici. Spesso si dimentica che il primo passo è la formazione, sviluppare competenze e comprenderle. In alcune aree dobbiamo ancora capire come non perdere un cambiamento tecnologico fondamentale”.

Incalza: “La tecnologia quantistica è una vera rivoluzione e aspettare che dia i suoi frutti significa perdere un’opportunità, perché il divario tecnologico sarà troppo grande per essere colmato. Il problema più grande è prendersi il tempo per definire i casi d’uso che saranno profittevoli, e disporre di team che lavorano su algoritmi in grado di risolverli quando i computer quantistici avranno la potenza per eseguirli. Dobbiamo agire in parallelo e sviluppare ciò che funzionerà su queste macchine”.

Prova a spiegarsi meglio con una similitudine: “Gli smartphone senza applicazioni, o senza sistema operativo o software sarebbero inutilizzabili, allo stesso modo abbiamo bisogno che le aziende inizino a sviluppare fin da ora ciò che verrà eseguito sui computer quantistici, e non aspettino che siano pienamente operativi”.

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