Apre AWS Summit 2018 a Milano davanti a una platea di 2.700 persone, che raduna partner, sviluppatori e clienti in un evento che nasce come tecnologico ma che dagli ultimi anni contempla scenari di business.
E’ Luca Giuratrabocchetta, country manager di Amazon Web Services in Italia, a raccontare i nuovi servizi AWS, oggetto di 30 sessioni di approfondimenti svolte anche con l’aiuto dei partner. “Ci sono 30 solution provider in questa edizione milanese, con soluzioni che ruotano attorno a sei macro temi: Architecture & DevOps, Migrazione al Cloud, Data Protection & Management, Machine Learning, Industry 4.0, Innovazione”.
Un evento che fa il punto sullo stato dell’arte delle tecnologie AWS ma che nello stesso tempo apre al confronto in aree innovative: per la prima volta l’area Innovation Lounge dibatte su nuovi scenari, diversity, approcci diversi per i direttori del personale. Così come la nuova zona Startup Central ospita cinque realtà che raccontano alle aziende le loro potenzialità. “Il 96% dei nostri servizi deriva dal confronto e dai feedback con i clienti – precisa Giuratrabocchetta -. Il confronto parte dalla solidità di un business che ha visto AWS fatturare lo scorso anno 20 miliardi di dollari con una crescita del 45% e ha reso disponibili 1.430 nuovi servizi o feature di servizi esistenti. Significa che la nostra ricerca e sviluppo rilascia 3 feature al giorno”.
Ma il punto è proprio a chi si rivolge questa innovazione, in una giornata che si concluderà con lo sprono a costruire “applicazioni intelligenti”. Oggi, con le aziende in profonda trasformazione del business grazie a cloud e AI, “Who are builders?” provoca Marco Argenti, Vice President Technology di Amazon Web Services. “Se in passato l’interlocutore principale di AWS era lo sviluppatore, parliamo oggi con più profili che annoverano Data Scientists, CxO, persone di business. Se è vero che sono i data scientists a costruire modelli di machine learning e di intelligenza artificiale è anche vero che le applicazioni si stanno trasformando in modo sostanziale, interagendo con diversi richieste e profili, e stanno diventano applicazioni multicanale”.
“Si parla tanto di digital transformation – precisa Argenti -. Per me significa rimodellare l’attenzione dell’azienda sui clienti e non sui processi. Per cui la nostra offerta va pensata non solo come una piattaforma tecnologica ma come una piattaforma competitiva per le aziende”.
Liberi dall’infrastruttura
Per questo negli ultimi anni nel portafoglio prodotti sono stati integrati framework che aiutano i builder a costruire soluzioni che siano scalabili, sicure, efficienti, dove per efficienza si intende la capacità di far risparmiare l’azienda in tempi brevi. “Pensiamo che il data scientist debba apprendere dai dati senza che sia necessario che gestisca l’infrastruttura. Le tre fasi dello sviluppo del software sono per noi build, cioè la costruzione della applicazione focalizzandosi su machine learning, train, cioè la sua gestione in modo automatizzato perché la rete stessa auto-apprende senza perdite di tempo, e infine il deployment della applicazione stessa. Il builder si occupa di costruire l’applicazione invece che gestire l’infrastruttura”.
Anche la sicurezza in quest’ottica non è solo compito del CISO, ma è un impegno distribuito su tutti i comparti, dall’ingegneria alla compliance. ”La sicurezza è un compito di ogni team” continua il VP.
Buon esempio
Alcuni casi in cui il business dell’azienda ha subìto una svolta con l’utilizzo della tecnologia AWS: Netflix grazie a modelli di machine learning e AI profila gli utenti al punto che il 75% delle visioni sono frutto dei film raccomandati; Expedia analizza immagini di 30 milioni di strutture in diverse località e le propone in base ai gusti degli utenti.
Il caso di Zillow, portale di real estate con una rete di 110 milioni di case, è particolare: l’azienda ha analizzando tutti dati strutturati e non di un immobile (tasso di criminalità nella zona, ubicazione, servizi, clima….) creando il nuovo parametro Zillow Estimate Value diventato il punto di riferimento per la valutazione degli immobili nel mercato americano oppure il caso di Capital One, una banca americana tutta cloud, che dà risposte in chatbot 7/24 per la gestione e operazioni ai clienti.
“Quello che sappiamo fare in AWS è democratizzare la tecnologia, portare il machine learning alla portata di tutti” precisa Marco Argenti.
Un processo che Amazon ha applicato partendo da se stessa migliorando esperienze utente legate ai suoi servizi grazie all’AI: su Amazon le raccomandazioni personali sono un asset strategico per invogliare gli acquisti, il fullfillment automatico dei magazzini è più tempestivo e preciso sull’inventario, i droni fanno le prime consegne in via sperimentale in UK, il servizio Amazon Alexa dà risposte pertinenti agli input e infine Amazon Go, il nuovo concept di negozio aperto per ora solo a Seattle, permette di fare acquisti senza passare dalla cassa grazie a sensori che rilevano la spesa fatta nel carrello.
Un caso italiano diventato in breve tempo piattaforma mondiale: MusixMatch (azienda bolognese nata nel 2010 con un quarantina di collaboratori oggi) trascrive essenzialmente liriche di canzoni ed è in grado di proporre all’utente canzoni simili per sonorità musicale ma anche per il significato dei testi, grazie a AI. “Il nostro processo di machine learning – spiega il fondatore Max Ciociola, applauduto anche da Mark Zuckerberg a Roma – utilizza gli utenti come trainers per capire se una canzone suscita tristezza, felicità, ansia, e i dati che raccoglie sono legati al contributo delle nostra community di utenti, 75milioni di persone al mondo di cui 35 milioni attive ogni mese”.
Liberi dal server
Altro tema importante accanto a ML e AI, è la gestione dei dati in ambienti serverless, con una infrastruttura che scala a seconda dei carichi di lavoro con un costo fatturato al secondo di utilizzo. “Da server a serveless cambia la logica di virtualizzazione del software e l’evoluzione naturale dei container è il serverless: anche in questo caso lo sviluppatore non si occupa di gestire i container, gestiti attraverso framework con la massima flessibilità. I builder vogliono sono fare codice, l’infrastruttura sparisce completamente” ritorna a ribadire.
“Il cloud non è una moda ma un requisito fondamentale per costruire applicazioni multicanale, dal momento che le applicazioni evolvono continuamente e velocemente”, Marco Argenti
Le tecnologie
La strategia ruota attorno al portafoglio prodotti, declinato nei singoli workshop durante la giornata.
In ambito Serveless, il focus è sono su AWS Lambda, il servizio che consente di eseguire codice senza dover effettuare il provisioning né gestire server; Amazon API Gateway e Amazon Cognito, che permette di aggiungere strumenti di registrazione e di accesso e controllo degli accessi alle app Web e per dispositivi mobili in modo semplice.
In ambito IoT il portafoglio di AWS IoT prevede Greengrass, il software che offre funzionalità locali di elaborazione, messaggistica, caching dei dati, sincronizzazione per dispositivi connessi in tutta sicurezza; Amazon FreeRTOS, il sistema operativo per microcontroller che semplifica programmare, distribuire, proteggere, collegare e gestire dispositivi edge di piccole dimensioni e a basso consumo.
In ambito Virtual Reality/Augmented Reality, conta su Amazon Sumerian per creare applicazioni di VR/AR.
In ambito Mobile, focus su AWS Mobile Hub, per configurare in modo rapido back-end serverless per dispositivi mobili; AWS AppSync che aggiorna in tempo reale i dati nelle applicazioni per il Web e i device mobili; AWS Device Farm, il servizio di testing per app che consente di mettere alla prova e interagire con app per Android, iOS e Web.
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