Il Comune di Parigi ha lanciato nei mesi scorsi un contest – “Site Tour Eiffel: découvrir, approcher, visiter” – aperto a architetti e ingegneri di tutto il mondo, per re-immaginare e riqualificare l’area che circonda la Tour Eiffel e collegare in un progetto unitario i Giardini del Trocadéro, il Campo di Marte e la stessa Tour Eiffel.
L’obiettivo è promuovere una città resiliente, inclusiva e rispettosa dell’ambiente, contribuendo allo sviluppo del turismo e affrontando allo stesso tempo le problematiche di accessibilità in previsione delle Olimpiadi del 2024 e in vista di altri importanti eventi, tra cui l’Esposizione Universale del 2025 e la Coppa del Mondo di Rugby del 2026.
I quattro progetti vincenti saranno presentati nella primavera 2019 e la fase di realizzazione del progetto vincitore inizierà nel 2021.
Il restyling renderà l’area sicuramente più piacevole per i visitatori, ma il progetto non nasce solo come uno sforzo puramente “estetico”. La metropoli parigina deve infatti affrontare importanti sfide in materia di energia, eco compatibilità, reti di approvvigionamento, mobilità, logistica, gestione dei rifiuti e sicurezza della zona. Non solo, Parigi è soggetta ad inondazioni e, come confermano gli scienziati del clima, è previsto un aumento di questo fenomeno; la città sta pertanto adottando le misure preventive necessarie per fronteggiare danni futuri.
BIM crea un modello di urbanistica virtuale
A supportare i team di progettazione dei finalisti nella visualizzazione dei loro progetti per l’area attorno alla Tour Eiffel è Autodesk in qualità di unico partner tecnologico della Città di Parigi per la realizzazione del progetto.
Il gruppo statunitense, grazie all’utilizzo del BIM (Building Information Modelling), ha creato quello che la società definisce il più grande modello di urbanistica al mondo in 3D, completo di edifici, strade e infrastrutture, aree e attraversamenti pedonali, e spazi verdi dell’area circostante alla Torre Eiffel.
Il modello sarà utilizzato dal Comune di Parigi per tutta la fase di restauro del sito su un’area di circa 2,4 Km2, per interagire con il pubblico durante il processo di progettazione e costruzione, permettendo sia a parigini che ai turisti di “vivere” la Torre Eiffel in una nuova dimensione virtuale.
“Integrare un modello digitale 3D e imporre l’uso del BIM nel contest lanciato per questo importante progetto, rafforza il processo creativo consentendo ad architetti e ingegneri di simulare rapidamente diverse ipotesi progettuali e verificarne visivamente la coerenza – Nicolas Mangon, senior vice president AEC strategy and business marketing di Autodesk -. L’adozione del BIM si sta diffondendo in Francia e il suo utilizza per riprogettare uno dei monumenti più rappresentativi del mondo dimostrerà la potenza e i vantaggi di questo approccio su scala globale”.
194 gruppi di nuvole mappano la città
Il team Autodesk incaricato di creare il set di dati del modello 3D ha effettuato la mappatura dei dettagli del sito grazie alla tecnologia di scansione Lidar per generare 194 gruppi di nuvole di punti con 342 GB di dati utilizzati per creare elementi del modello (terreni, edifici, statue e elementi urbani); la nuvola di punti aggregata contiene 10,3 miliardi di punti e copre circa 0,93 km; 8.200 modelli di alberi, 1.000 edifici, 3 ponti, 25 statue e centinaia di impianti di illuminazione, panchine e attrezzature per il parco. Tutti elementi che possono essere utilizzati per creare modelli sia in Autodesk InfraWorks che 3ds Max.
Nel corso di tutto il progetto, Autodesk lavorerà con i team per visualizzare i progetti di riqualificazione, fornendo loro accesso a una versione semplificata del modello 3D da utilizzare durante le diverse fasi del processo del concorso. Il modello permetterà di mostrare i componenti di progettazione da diverse visuali e linee di vista, consentendo ai team di creare proposte personalizzate per il futuro spazio urbano. Il modello sarà anche utilizzato dalla giuria durante la valutazione finale delle quattro proposte, per una migliore comprensione.
“Questo è un nuovo modo di concepire la città: con queste tecnologie 3D, saremo in grado di visualizzare le proposte di sviluppo dei team che gestiscono il progetto – commenta Jean-Louis Missika, vice sindaco di Parigi, responsabile per l’urbanistica, l’architettura, i progetti del Grand Paris, lo sviluppo economico e l’attrattiva –. Il BIM migliorerà i progetti grazie a una visione più chiara della loro integrazione nel sito. I parigini saranno in grado di comprendere e valutare al meglio i diversi progetti”.
Un modello duplicabile in tutto il mondo
Il processo BIM, così come gli altri strumenti digitali e le tecnologie abilitate dal cloud, possono aiutare architetti, ingegneri e appaltatori a visualizzare i progetti prima della loro costruzione, in modo che siano più accurati ed efficienti. Permettono inoltre una più intensa collaborazione tra i team poiché è possibile accedere ai progetti da qualunque luogo e in qualsiasi momento. E’ quindi prevedibile che l’impatto di questo progetto si farà sentire in tutto il mondo.
Il progetto della Torre Eiffel rappresenta infatti uno degli utilizzi urbanistici più all’avanguardia del BIM a livello mondiale, ed è un esempio di come una città – e anche un governo – possa sfruttare le nuove tecnologie digitali per accelerare l’automazione nel settore edile.
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