Casa Siemens apre le porte e presenta ufficialmente la propria smart microgrid intelligente. Una microrete da oltre 1 megawatt che combina energie rinnovabili ed accumulo, puntando a diventare un modello di efficienza per il Paese. Realizzata all’insegna della sostenibilità e dell’estrema attenzione ai consumi energetici, la struttura è studiata per andare verso la totale autoalimentazione e l’autoconsumo.
Frutto di 50 milioni di investimenti negli ultimi due anni, la sede italiana del gruppo tedesco copre oggi nel quartiere Adriano di Milano una superficie di oltre 15 mila metri quadrati per rispondere ad un’idea innovativa di ecosistema fatto di persone che lavorano in modalità smart in un ambiente che alimenta energia pulita. Dalla mobilità elettrica, con biciclette messe a disposizione dei dipendenti per gli spostamenti interni ed esterni, ai sistemi di ricarica intelligente, come le colonnine di alimentazione elettrica presenti nel parcheggio o interne alla struttura, agli spazi realizzati all’insegna della condivisione dove le 1.800 persone che ci lavorano si spostano in modo flessibile.
Il progetto rientra tra le attività della divisione Smart Infrastructure del gruppo Siemens, che insieme a Gas and Power e Digital Industries, dallo scorso aprile vedono a regime una nuova identità aziendale che scorpora le diverse operating companies sulla base della strategia Vision 2020+ delineata a livello globale.
Una visione che conferma le sinergie tra le varie industry ma che vuole renderle indipendenti per creare un maggior focus e che vedrà a breve lo scorporo tra Gas and Power e Siemens Gamesa in un nuovo raggruppamento.
Una strategia che si concretizza in un momento di crescita per l’azienda, che registra oggi in Italia 2,3 miliardi di fatturato, con un trend in crescita.
Carbon neutral entro il 2030
“La digitalizzazione è essenziale alla decentralizzazione delle reti e alla creazione di sistemi energetici flessibili e resilienti – esordisce Claudio Picech, presidente e amministratore delegato di Siemens Italia -; ma la smart infrastructure non è esclusivamente una strategia tecnologica bensì una scelta obbligata, un messaggio importante che risponde non solo ad una visione filosofica ma soprattutto matematica, perché il futuro è certo”.
Il manager si rifà ai trend globali, le cui previsioni indicano che nel 2050 la popolazione mondiale, oggi a circa 8 miliardi, sarà di 10 miliardi e il fenomeno dell’urbanizzazione vedrà il 70% delle persone concentrate nelle città.
“Il consumo di energia aumenterà esponenzialmente; probabilmente non sarà possibile eliminare l’uso del gas, ma il 50% delle risorse deriveranno dalle rinnovabili – continua Picech-. Ecco perché la smart infrastructure rappresenta una sfida immensa. Bisogna lavorare sul concetto di sostenibilità globale e formare anche persone che curino il benessere delle altre persone all’interno delle aziende, perché oggi il posto di lavoro è un punto di incontro, non uno spazio fisico”.
La realizzazione della microrete intelligente è una tappa del progetto globale definito Carbon Neutral Program avviato tre anni da Siemens con un investimento di 100 milioni di euro per la riduzione dell’impatto energetico degli stabilimenti produttivi e degli edifici. “Il nostro obiettivo è ridurre del 20% le emissioni entro il 2020 e diventare carbon neutral entro il 2030 con una sede completamente green, arrivando in anticipo sull’Europa che punta a diventare carbon neutral entro il 2050″, prosegue Picech.
Dati on cloud ottimizzano i consumi
Attraverso EnergyManager, un’app di realtà aumentata, è possibile visitare la Microgrid in modo virtuale.
Un tour attraverso gli spazi della struttura smart di Via Vipiteno ci consente invece di vedere in modo reale i due impianti fotovoltaici collocati sui tetti dei due edifici – Leonardo e Galileo – che producono energia sufficiente a coprire la maggior parte del fabbisogno del campus. In alcuni periodi dell’anno, infatti, la sede è autosufficiente e ad emissioni zero e nei fine settimana può anche produrre energia rinnovabile in eccedenza, che il sistema immette automaticamente prima nello storage e poi nella rete nazionale diventando in alcuni periodi limitati carbon positive.
Tutti i dati relativi a sensori, azionamenti, adattatori, sonde e tutti gli elmenti Iot coinvolti nel processo di digitalizzazione vengono convogliati sul cloud per livellare i picchi di prelievo e rendere la rete il più possibile autonoma.
A gestire tutto il sistema è l’EMS Energy Management System che ottimizza i consumi e riduce il carico sulla rete nazionale bilanciando i carichi elettrici e la produzione. Un sistema intelligente che prende decisioni in tempo reale sulla base delle informazioni che riceve dall’Energy IP – Distributed Energy OPtimization, che consente all’energy manager di avere una supervisione sull’uso dell’energia degli impianti.
Il sistema centrale di gestione raccoglie i dati provenienti dai dispositivi collocati sui vari impianti e comunica con il sistema di automazione Desigo, specifico per il comfort dell’ambiente – controlla e regola temperatura, umidità, qualità aria, intensità luminosa -, e trasmette tutti i dati in cloud alla piattaforma Energy IP DEOP che invia a sua volta misure dettagliate alla piattaforma di monitoraggio dei consumi, Navigator, creando infine un algoritmo di pianificazione per ottimizzare i sottosistemi di energia e i consumi finali.
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