Mentre le abitudini di acquisto dei consumatori continuano a cambiare verso punti di contatto digitali e l’e-commerce cresce, il negozio fisico conferma la propria importanza, anche in questo momento di emergenza. Il suo ruolo si trasforma però in qualcosa di nuovo perché cambiano radicalmente le esigenze di chi compra: i negozi diventano nodi critici nella fornitura omnicanale, un ecosistema per fare uno shopping esperienziale e poter toccare con mano prodotti e marchi. Nascono in particolare nuovi modelli di consumo legati soprattutto alla volontà di cambiamento dell’individuo, in linea con i valori della sostenibilità.
Lo confermano molte analisi e, in particolare, uno studio realizzato dall’Ibm Institute for Business Value in associazione con la National Retail Federation: “Meet the 2020 consumers driving change”. Condotta su quasi 19.000 consumatori di 28 paesi, l’analisi evidenzia che l’81% del campione cerca prodotti e servizi allineati ai propri valori. Il 57% dei consumatori è disposto a cambiare le proprie abitudini di acquisto per aiutare a ridurre il negativo impatto ambientale. Il 71% degli intervistati ritiene la tracciabilità estremamente importante e si dichiara disposto a pagare un prezzo più elevato ai marchi che la forniscono.
Un tema, quello della tracciabilità, particolarmente sentito nel nostro Paese nel settore alimentare, dove il consumatore è alla costante ricerca di qualità, autenticità e garanzia di prodotti Made in Italy, non sempre facilmente identificabili sul mercato.
Umbria, produttori a raccolta
Dare risposte efficaci al consumatore attraverso eccellenti pratiche di produzione alimentare è l’impegno di tre importanti produttori alimentari della regione Umbria e lo scopo della loro nuova iniziativa verso la digitalizzazione.
Le tre realtà – Molitoria Umbra, Agribosco e I Potti de Fratini -, si uniscono infatti al Gruppo Grigi e adottano Ibm Food Trust per migliorare la tracciabilità dei prodotti utilizzando la tecnologia blockchain.
Gruppo Grigi, attivo nel settore zootecnico mangimistico e alimentare, inizia a utilizzare Food Trust per garantire la provenienza della propria linea di pasta Aliveris. Il nuovo progetto Umbria Food Cluster viene sviluppato per creare un insieme di prodotti garantiti dalla tecnologia blockchain, per promuovere l’eccellenza e le caratteristiche uniche dei prodotti specifici dell’area territoriale della regione.
Con il nuovo progetto, Food Trust crea un record immutabile per la certificazione dell’olio Ta Lia del frantoio I Potti de Fratini; Molitoria Umbra, un molino che macina grano duro per ottenere semole per pasta secca, fresca, artigianale e per panificazione, utilizza la blockchain per rafforzare la certificazione della semola biologica di grano duro Flavum; Agribosco, produttore di cereali, legumi e farine, sostiene la certificazione del farro perlato.
Questo consente la creazione di un marketplace digitale a marchio Ufc per i prodotti certificati blockchain realizzati in Umbria.
Le aziende, presenti sia nel mercato italiano sia in quello estero, grazie alla nuova tecnologia si preparano infatti ad offrire ai consumatori di tutto il mondo l’accesso al catalogo di prodotti ampliato e sinergico. Entro qualche mese, inoltre, i grandi distributori che fanno parte dell’Ibm Food Trust, come Carrefour o Walmart, possono scegliere questi nuovi prodotti garantiti da proporre nei diversi punti vendita. I consumatori potranno così conoscere la storia dei prodotti lungo tutta la filiera.
Per il futuro, l’obiettivo è di estendere la partecipazione dell’Umbria Food Cluster ad altre realtà del territorio che rispondendo ai criteri di eccellenza e genuinità, tipicità del luogo, possano garantire il processo di produzione tramite tecnologia Blockchain.
Validata l’intera catena alimentare
Tecnicamente, Ibm Food Trust è una piattaforma ospitata su Ibm Cloud studiata per connettere l’intero ecosistema di produttori, fornitori, rivenditori lungo tutta la filiera alimentare, con l’obiettivo di creare un sistema più intelligente, sicuro e sostenibile.
Grazie a Ibm Food Trust viene validata l’intera catena di fornitura e distribuzione dei prodotti, compresa l’origine delle materie prime, le caratteristiche del produttore e il modo in cui i prodotti sono stati conservati e le condizioni in cui il cibo è stato trasportato al consumatore finale. La blockchain applicata al settore del food contribuisce inoltre a garantire la freschezza degli alimenti, a controllare i tempi di stoccaggio e ridurre sprechi oltre a frodi ed errori.
I progetti specifici sono realizzati in collaborazione con un Business Partner Ibm di Perugia, Sas Informatica, e l’agenzia di comunicazione Iktome, che mettono a disposizione i dati dei prodotti delle tre nuove aziende e dei relativi processi di produzione insieme ad un posizionamento di marca.
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