Alla Milano Digital Week 2020 è tempo di premiare i vincitori degli 8 hackathon ideati a partire dai 17 obiettivi indicati dalle Nazioni Unite nel 2015 (per il 2030) come Sustainable Development Goals (Sdg) per puntare, attraverso lo sviluppo sostenibile, alla salvaguardia del pianeta e al benessere dei suoi abitanti.
Per questo Hack The Goals si qualifica davvero come un esercizio collettivo volto a disegnare la città del futuro. Per farlo sono necessarie condivisione, partecipazione, puntare sull’innovazione che sia sostenibile ed utilizzare le metodologie di open innovation. E’ il gioco di squadra a vincere, anche a partire dalle idee dei singoli.
L’hackathon proposto da Novartis riguarda la sfida per indirizzare l’obiettivo numero tre degli Sdg, ovvero Good Health and Well Being – garantire una vita sana e promuovere il benessere per tutti e a tutte le età. Nello specifico si tratta di soluzioni dedicate ai pazienti affetti da Sclerosi Multipla (SM), patologia cronica invalidante che colpisce il sistema nervoso centrale compromettendo il normale funzionamento di cervello, nervo ottico e midollo spinale. La malattia colpisce al mondo una persona ogni tre ore, tra i 20 e i 40 anni la diagnosi, e sono quasi tre milioni le persone con SM (600mila in Europa e 122mila in Italia) in una proporzione di 3 a 1 a svantaggio delle donne. La sfida lanciata per questo hackathon, Novartis Hack_MS: Monitoring Solution for MS, è dedicata al monitoraggio a distanza dei segni quanto più precoci possibili di progressione della malattia per quanto riguarda le abilità motorie.
Ai team partecipanti è stato richiesto quindi di ideare e proporre soluzioni innovative con le quali monitorare, nella vita quotidiana, le persone affette da SM. Per esempio device indossabili (wearable), ma anche piattaforme di gamification, soluzioni IoT, applicazioni per l’esercizio fisico, o dispositivi di monitoraggio che utilizzino tecnologie all’avanguardia, come l’AI e i big data, attraverso cui supportare nella quotidianità le persone con SM, cogliere i segni di progressione della malattia e misurarne l’impatto sull’attività motoria. L’hackathon ha coinvolto medici, ingegneri, sviluppatori, studenti, pazienti, designer, esperti digitali che hanno lavorato allo sviluppo del tema proposto ed hanno concorso per aggiudicarsi tre premi (I, II e III posto) per un montepremi complessivo di 10mila euro. L’impegno di Novartis sui progetti per l’innovazione non si lega ovviamente solo all’hackathon per la MDW 2020, basti pensare che solo nel 2019 l’azienda ha destinato alla ricerca clinica circa 80 milioni di euro.
Gli 8 hackathon della MDW 2020 hanno visto complessivamente la partecipazione di circa 800 concorrenti (anche in team, fino ad un massimo di cinque persone) chiamati ad elaborare il progetto vincente. Ogni squadra ha avuto a disposizione mentori (58 in totale, di cui 20 direttamente dalla Action Campaign delle Nazioni Unite) specializzati sui contenuti e sulle metodologie, pronti ad offrire feedback e formazione sui modelli e sui framework utilizzabili e a spiegare come elaborare il pitch di presentazione dell’idea ai giudici.
La giuria, per l’hackathon di Novartis, era composta dalla Prof.ssa Letizia Leocani, direttore Neuroriabilitazione Ospedale San Raffaele (Milano) e co-chair del Gruppo di Studio Digitale della Società Italiana di Neurologia, da Luigi Lavorgna, neurologo Aou Università Luigi Vanvitelli, chair del Gruppo di Studio Digitale della Società Italiana di Neurologia, da Marinella Clerico del Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche, Università di Torino – Aou San Luigi Gonzaga (Orbassano) e ancora da Roberta Amadeo, persona con SM, rappresentante Aism e Gaia Panina, chief scientific officer Ph-Medical Department Novartis.
Sergio Amati, direttore Iab Italia ed intervenuto alla premiazione ha segnalato i progetti partecipanti “come nuove basi per riscrivere il “codice sorgente” del nostro Paese ]…[” e “l’entusiasmo dei giovani la cui capacità di partecipare troppo spesso è sottovalutata”.
I vincitori
Novartis ha premiato quindi tre progetti su 17 team che hanno partecipato a questo specifico hackathon. Al primo posto si è classificato il progetto Small, una fitball dotata di sensori che propone il monitoraggio della motricità di persone con SM con sintomi lievi-moderati, in modalità ludica e integrabile con esercizi cognitivi e per questo innovativa.
Secondo posto per eSteps, che propone un plantare intelligente che coniuga in modo sofisticato il monitoraggio dell’attività motoria quotidiana delle persone con SM a livello dei piedi con una analisi cinematica del movimento di tutta la figura. Infine il terzo premio è stato assegnato a Smart Ring, un dispositivo wearable a forma di anello che unisce il monitoraggio della SM, fatto con misurazioni sia automatiche che attive, all’Arte Terapia.
“La digital health – ha commentato Alessandra Dorigo, Franchise Head Neuroscienze di Novartis Italia – è destinata a uno sviluppo irreversibile in ogni area della salute, ma un terreno in cui può certamente esprimere al massimo le sue potenzialità è quello della gestione di patologie croniche e complesse come la Sclerosi Multipla. La qualità delle idee premiate e la partecipazione al Novartis Hack testimoniano davvero la validità dell’iniziativa”.
La fase di lockdown ha portato alla luce una serie di necessità per le persone con SM a cui le innovazioni proposte puntano ora a dare una risposta. A partire proprio dal monitoraggio da remoto dei segni più precoci possibili di progressione della componente motoria della patologia.
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