L’emergenza coronavirus con le sue regole di distanziamento per limitare la diffusione del contagio impatta ogni contesto sociale e chiede un ripensamento globale dei processi comunicativi.
La scuola, soprattutto in questa fase di avvio di anno scolastico, vive in particolare queste criticità, soggetta a turni di ingresso, rimodulazione degli spazi in aula e lezioni da remoto. La didattica a distanza, che ha consentito nelle settimane di lockdown la continuità dei programmi educativi, sarà ancora necessaria, durante chiusure temporanee o quarantene episodiche o in tutte quelle circostanze in cui nei mesi a venire bisognerà alternare la presenza dei ragazzi tra scuola e casa nel rispetto delle esigenze di allontanamento fisico.
Hybrid learning e divario digitale
In un momento così delicato, garantire la stessa esperienza di apprendimento agli studenti in aula e a quelli collegati da remoto è essenziale oltre che democratico, per una modalità didattica inclusiva e partecipativa.
Un obiettivo che guida le strategie del Politecnico di Milano e il suo innovativo progetto di hybrid learning (lo avevamo anticipato nell’editoriale della scorsa settimana). L’ateneo milanese allestisce infatti in 40 giorni, 340 aule dislocate nei diversi campus del Politecnico. Un piano sostenuto dalla collaborazione, dalla tecnologia innovativa, dall’esperienza e dalla vision di Cisco Italia, che nei mesi di lockdown ha lavorato affinché 10.000 scuole di ogni ordine e grado potessero continuare a svolgere le lezioni anche da remoto.
“In tutti i campi, e quello dell’apprendimento non fa eccezione, dobbiamo immaginare un futuro diverso – dichiara Agostino Santoni, amministratore delegato di Cisco Italia -: la crisi sanitaria ha imposto nuovi paradigmi, evidenziando la necessità di progettare nuovi modi di lavorare, di apprendere, di interagire. L’esclusivo utilizzo del digitale è stata una soluzione perfetta in una situazione di grandissima emergenza: l’esperienza, in particolare in ambito scolastico, ci ha insegnato che non possiamo prescindere da un approccio ibrido che unisca fisico e digitale, che coinvolga maggiormente le persone, affinché tutti gli studenti possano sentirsi partecipi, indipendentemente dal fatto che si trovino in aula o che siano collegati da remoto“.
Aula estesa, con Cisco Webex
La tecnologia implementata prevede l’utilizzo delle soluzioni audio e video e della piattaforma Cisco Webex. Flessibile e aperta all’integrazione in modo trasparente con Moodle e con le altre soluzioni presenti presso l’ateneo milanese, la piattaforma è in grado di potenziare la rete, permettendo, ad esempio, la connessione contemporanea di 1.000 partecipanti alla stessa lezione.
Le 340 aule sono oggi dotate di soluzioni audio e video Cisco: si tratta di telecamere intelligenti capaci di seguire in maniera automatica i movimenti dei docenti in aula e che danno agli studenti collegati da remoto la possibilità di vedere sempre il professore in qualunque punto dell’aula si trovi, vivendo un’esperienza molto simile a quella che vivono i ragazzi presenti fisicamente in aula. Per svolgere le lezioni, il sistema Cisco consente di utilizzare sia la tradizionale lavagna, un pc, un tablet o una tavoletta grafica, a garanzia della più ampia libertà di condivisione di contenuti con chi assiste alla lezione da casa, che può porre domande, condividere materiali e interagire con l’aula fisica.
“Il Politecnico di Milano sta offre alla propria comunità una grande opportunità – commenta Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano -. Non si tratta solo di garantire la continuità di apprendimento a chi non può raggiungere l’aula per problematiche legate alla pandemia, ma di ideare e mettere in campo nuovi modi di insegnare e di apprendere. Modalità che valorizzino il meglio dei contributi che vengono dal mondo digitale e dalla presenza fisica diventando un ulteriore motivo di attrattività del nostro ateneo a livello internazionale. Nelle nostre “aule estese”, frequentate cioè in contemporanea da studenti presenti fisicamente e connessi online, sta per nascere una nuova didattica che sarà il risultato di una collaborazione attiva e creativa tra studenti e docenti e soprattutto tra i docenti stessi. Le aule estese che abbiamo realizzato sono un importante esempio di collaborazione tra una grande istituzione e una grande impresa: senza una collaborazione intensa tra gli esperti di Cisco e quelli del Politecnico sia sul piano progettuale che su quello operativo, non avremmo mai raggiunto risultati di questo livello”.
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