La separazione tra mondo fisico e sfera digitale è sempre più impalpabile, impercettibile. E tante esperienze, ogni giorno, sono possibili solo grazie all’interconnessione tra i due mondi. Intelligenza artificiale, IoT, cloud, agiscono come abilitatori ma di fatto sembrano “scomparire”, farsi trasparenti, questo aiuta a generare customer experience efficaci nell’utilizzo di servizi avanzati basati sui dati. A vantaggio di efficienza, produttività e flessibilità. Un’idea cui IBM ha dato un nome, “Digital for Real”; permette oggi alle PA, come alle aziende di ogni vertical, di sostenere le sfide macroeconomiche, geopolitiche e ambientali. E’ l’idea alla base anche dell’edizione 2023 di Think Milano e del nostro confronto con Maurizio Decollanz, Direttore Marketing e Comunicazione di IBM Italia che ci aiuta a mettere a fuoco i nodi centrali dell’appuntamento.
“Stiamo vivendo un momento in cui sono davvero tante le sfide da affrontare ma tante anche le opportunità – esordisce Decollanz -. Basta pensare alle incognite relative allo scenario economico e sociale, al problema dell’inflazione, alle crisi delle supply chain ed al relativo impatto sui mercati”.
La riduzione della capacità di investimento oggi è in parte dovuta anche alla combinazione di inflazione e aumento del costo del denaro deciso dalle banche centrali proprio per mitigarla. “E le aziende sono chiamate a concentrarsi su queste sfide, sulle opportunità che ne conseguono e di conseguenza su come investire meglio, per restare produttive, competitive, resilienti e sostenibili”.
Se vogliamo quindi identificare tre filoni di sfide e opportunità, ecco che produttività, sostenibilità e trasformazione digitale ed ecologica sono forse quelli più caratterizzanti ed in linea con gli investimenti dell’Europa e dell’Italia stessa, in relazione al Pnrr.
“Il punto di vista di IBM è chiaro. Siamo assolutamente convinti che tutte le sfide che abbiamo davanti e le incertezze attraverso le quali dobbiamo navigare possono essere fronteggiate e vinte solo se faremo ricorso a tutto il potenziale che l’innovazione tecnologica da una parte e le competenze professionali del capitale umano dall’altra mettono in gioco. Ecco, devono essere impiegati al meglio possibile”, spiega Decollanz.
In particolar modo il filone dell’innovazione tecnologica su cui in questo momento si vanno a sommare le migliori maggiori aspettative – ma anche le maggiori criticità e sfide – è quello relativo all’intelligenza artificiale generativa.
“Think Milano sarà l’occasione per raccontare, spiegare, illustrare, per la prima volta nel nostro Paese, tutte le capacità della piattaforma IBM watsonx, che combina intelligenza artificiale tradizionale e intelligenza artificiale generativa, al servizio delle imprese e del business. Ecco perché questo filone per noi si chiama AI for business”.
Si vuole quindi comunicare l’idea di “un’intelligenza artificiale per il mondo del fare” quindi con una focalizzazione ben specifica che caratterizza l’approccio IBM volto a cogliere tutte le opportunità attraverso le quali il mondo del “fare” può mettersi in gioco e superare le difficoltà.
Think Milano 2023
Quello delineato è lo scenario entro il quale si colloca Think Milano. “Con un’agenda che metterà a fattor comune da una parte una chiara visione di queste sfide ed opportunità dal punto di vista tecnologico, economico e sociale, e dall’altra la vista che IBM ha su come fronteggiare queste sfide, come vincerle, come indirizzarle”.
Per questo la giornata prevede in primis l’intervento di Stefano Rebattoni, amministratore delegato di IBM, insieme a Valerio De Molli, Managing Partner & Ceo, The European House – Ambrosetti, che – a pochissimi giorni di distanza dal Forum di Cernobbio – porterà a tutto l’uditorio quello che è emerso a Cernobbio, “attraverso la voce dei responsabili della politica, degli economisti, dei premi Nobel, del gotha dell’economia, della finanza e della politica che si riunisce sul Lago di Como”.
IBM Think Milano, tra sfide e opportunità
L’obiettivo è “disegnare” quelle che sono le sfide e le opportunità. Quindi – attraverso le argomentazioni di Ana Paula Assis, General Manager, IBM Europe e di Tiziana Tornaghi, Country Managing Partner, IBM Consulting Italia, e ancora con Red Hat (Rodolfo Falcone, country manager per l’Italia) e la ricerca, con Alessandro Curioni, IBM Fellow VP Europe and Africa, Director IBM Research – IBM Zurigo – mettere a fattor comune quella che per IBM è la ricetta per affrontare queste sfide e cogliere le opportunità.
“Sfide e ricette che si basano fondamentalmente, come accennato, sull’AI. Quindi anche sulla gestione dei dati, la cybersecurity, il cloud ibrido, il quantum computing, e l’utilizzo delle tecnologie che allo stato attuale sembrano ancora più all’avanguardia, ma per noi sono assolutamente già presente”. Il riferimento è al Quantum Safe per la difesa dagli attacchi cyber che già sono in grado di superare gli attuali sistemi di difesa.
Non senza la partecipazione fondamentale e strategica delle aziende pubbliche e private, che con IBM realizzano i progetti più importanti. “Sul palco quindi anche un numero consistente di aziende, ma anche di partner, che porteranno le loro esperienze ed i racconti di come stanno mettendo a terra i progetti e con quali strumenti”.
Per IBM, Think rappresenta davvero l’evento più importante dell’anno “quello in cui vengono condensati lo stato dell’arte del pensiero, della prospettiva delle esperienze di IBM assieme alle aziende clienti e ai partner. Un format che viene “inaugurato” di anno in anno con la partecipazione del Ceo, Arvind Krishna – come è stato in maggio ad Orlando – e dà l’avvio al tour (da qui il nome Think On Tour) toccando non tutti i Paesi in cui IBM è presente (sono 170) ma alcuni dei più importanti mercati, e tra questi, secondo IBM, c’è anche l’Italia, c’è anche Milano”. Il tour con questo format preserva i suoi canoni, i suoi principi, il suo canovaccio, ma ovviamente adattandoli alle peculiarità e alle caratteristiche del Paese ospitante.
IBM Think Milano 2023, il valore
Think è momento clou in cui mettere a fattor comune lo stato dell’arte dell’innovazione tecnologica sulla base di quattro filoni esperienziali (Inspire, Understand, Participate, Engage), “ma all’interno di un momento molto dinamico, animato, per nulla paragonabile alle ‘giornate’ vecchio stile in cui si susseguono semplicemente gli oratori sul palco”. Con l’obiettivo di proporre un’esperienza, invece, articolata in vari momenti, sia sulla dimensione temporale sia su quella fisica degli spazi. Tanto è vero che la stessa piazza Gae Aulenti, a Milano, sarà animata durante l’evento, non solo gli IBM Studios. “Ci saranno delle tensostrutture al di fuori degli IBM Studios, collegate direttamente con il palco principale, che ospiteranno Tech Bytes e momenti di approfondimento sulle singole tematiche, dalla security fino alla sostenibilità”. Le tensostrutture ospiteranno anche veri e propri momenti esperienziali, delle “activation” con dei corner dedicati in cui gli esperti, attraverso demo pratiche e coinvolgenti, racconteranno e spiegheranno quali sono le tecnologie e le impostazioni tecnologiche che IBM ritiene in assoluto più strategiche per affrontare sfide e cogliere le opportunità.
Come già accennato temi principali quindi saranno l’intelligenza artificiale, insieme alla sostenibilità ed alla cybersecurity. “Ogni sfida parte dai dati – specifica Decollanz -. E’ un assunto che ormai abbiamo metabolizzato da anni. I dati rappresentano un’enorme vantaggio competitivo per tutti, per le aziende e per gli utilizzatori finali che beneficiano dei servizi pensati per loro”. Ma quello che oggi più che mai è possibile “rappresentare” anche attraverso la le storie dei clienti – quindi attraverso le esperienze che le aziende stanno sviluppando con le soluzioni IBM – è proprio “a cosa servono i dati”. Ben oltre l’esperienza quotidiana in cui vengono utilizzati semplicemente per vendere qualcosa o per apprendere chi siamo e quali sono le nostre abitudini. “Questa è solo l’esperienza di base con i dati. Ma la verità è che nell esperienze IBM Think scopriamo che i dati sono fondamentali anche per abbattere i consumi di energia, le emissioni di CO2, per rendere possibile la manutenzione predittiva che evita che si fermino i macchinari importanti nelle catene di produzione, quindi le interruzioni e le strozzature della supply chain”. Sono gli stessi dati che permettono di comprendere meglio quali possono essere le “strategie di automazione per rendere migliore il funzionamento delle aziende stesse”, che così possono erogare servizi più puntuali, pertinenti alle richieste e alle esigenze della clientela finale. “Quello che viene rappresentato attraverso i filoni narrativi di Think è che l’utilizzo di dati e tecnologia per “il reale”, non sono fini a loro stessi, ma, insieme a un capitale umano adeguatamente formato, sono in grado di migliorare la vita, di migliorare la quotidianità, di rendere per certi versi il mondo un posto migliore”. Più equo, più rispettoso dell’ambiente della sostenibilità sociale ed economica.
Il potenziale di un ecosistema che si confronta
Anche l’ecosistema IBM ha un posto estremamente importante e strategico all’interno di Think Milano, non soltanto in tutte le sessioni che articolano l’agenda, ma anche con un momento dedicato, in una sessione dedicata proprio all’ecosistema, ai partner, ai distributori, ai sistemi integrator “con una focalizzazione forte sull’interpretazione delle esigenze del mondo produttivo e di come – anche attraverso il grande network dei partner – si può, tutti assieme, partecipare e rispondere a quelle esigenze, a quelle richieste e fare in modo che tutto il Sistema Paese possa fare il migliore utilizzo delle due componenti chiave: tecnologia e competenze professionali“.
Anche in questo caso il racconto si articola attraverso gli interventi sia dei partner, sia di IBM, sui filoni evidenziati che guardano appunto cybersecurity, sostenibilità, automazione, green IT.
La possibilità di assimilare i contenuti di un’agenda così ricca e strutturata già costituisce un valido motivo per partecipare, “in verità – spiega Decollanz – “il valore più alto dell’evento, oltre l’ascolto, è quello del ‘reciproco ascolto’, del networking, dello scambio di esperienze, vedute, prospettive da cui tutti possono uscire decisamente arricchiti”.
Il format è disegnato proprio per beneficiare e godere dei momenti in cui si anima il palco centrale, seguiti da momenti di networking e dai momenti “esperienziali” seguiti da quelli di approfondimento verticale specifici, “tutto per fare in modo che si innesti una vera e propria circolazione di persone, di idee, di confronto”. Che trova però anche una declinazione pratica, “una vera a messa a terra dei progetti che è necessaria per compiere il passo in avanti”. Il format di Think ha lo scopo quindi di “far fluire le idee, nel confronto attivo e proattivo tra esperti, aziende, partner tecnologici che determinate sfide le stanno già affrontando”.
Prosegue De Collanz: “La caratterizzazione di Think Milano è quella di adattarsi ad uno dei Paesi più belli del mondo, che ha potenzialità infinite proprio per le caratteristiche del suo tessuto economico produttivo che si fonda sulla piccola e media impresa. Un’impresa, un mondo del fare, fortissimamente radicati sul territorio, che conosce bene le persone, le loro esigenze. L’Italia rappresenta la seconda manifattura d’Europa, è in grado di esprimere eccellenze in ogni settore industriale, e viene riconosciuta in tutto il mondo per queste sue capacità e quella di metterci sempre quel pizzico di creatività che fa la differenza”.
Proprio in un contesto come quello che stiamo vivendo oggi, in cui, complice l’ascesa dell’intelligenza artificiale generativa, sono tutti preoccupati che la “nuova escalation tecnologica possa sottrarre posti di lavoro, annebbiare le nostre menti, togliere la capacità di ragionare, di pensare”, bisognerà fare leva sulla peculiarità tutta italiana di “avere una grande capacità di sintesi, di pensiero, di connettere i punti, anche quelli che meno sembrerebbero essere ‘congiungibili'”. E Think Milano rappresenta in questo senso un’occasione unica.
Complice il contesto globale e l’evoluzione che tutti stiamo osservando, l’Europa e l’Italia hanno un ruolo centrale, anche di guida “e abbiamo la grande opportunità di cambiare persino il mondo in meglio perché è proprio nei momenti di maggiore crisi che si può trovare la imboccare la strada delle migliori opportunità”.
AI Act, NextGeneration EU, Pnrr evidenziano come siano in campo enormi potenzialità che confluiscono all’interno dell’agenda di Think Milano. Conclude Decollanz: “Opportunità che hanno una casa ben precisa, quella dell’Italia, quella dell’Europa, quella di un Paese, e di un continente, che possono guidare e dare l’esempio di come l’innovazione tecnologica innesca il progresso. Tutto questo è l’unicità di Think Milano e di Think per l’Italia”.
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