Cresce la domanda di data center, spinta dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale e dei servizi digitali con attenzione alla prospettiva dei data center green. Gli operatori del settore si impegnano a ridurre al minimo il loro impatto ambientale e digitale ricercando  l’efficienza energetica con obiettivi misurabili: acquistando energia carbon-free, puntando al risparmio di acqua, ottimizzando l’uso dei propri server, riciclando il calore generato dagli impianti e mettendo in campo soluzioni per ridurre l’impatto sul pianeta. 

Intacture, la miniera protegge il data center

Puntare su un ambiente naturale protetto è la risposta elaborata da Trentino DataMine con il progetto “Intacture, The Natural Home of Data”. Si tratta del primo e ad oggi unico data center europeo costruito all’interno di una miniera attiva, incastonata in una montagna della Val di Non, a 40 km da Trento, sulle Dolomiti. Un ambiente naturale che offre condizioni ottimali in termini di protezione da inquinamento elettromagnetico, sicurezza dei dati, risparmio energetico e di suolo, sostenibilità.

Il progetto pioneristico guarda allo sviluppo di un’infrastruttura digitale di ultima generazione integrata nel territorio e a ridotta impronta ambientale, ma vuole fungere al contempo da polo di innovazione, un luogo in cui fare ricerca e sviluppo da applicare in diversi ambiti strategici, dalle scienze della vita all’AI, dalla transizione energetica alla cybersecurity.

Annunciato ufficialmente nei giorni scorsi alla presenza delle autorità locali, il progetto Intacture ha richiesto un impegno economico di 50,2 milioni di euro, finanziato in parte (18,4 milioni) dai fondi del Pnrr. L’avvio delle attività del data center sono previste per il 2026 mentre è già in corso avanzato la realizzazione dell’infrastruttura all’interno della miniera di dolomia Tassullo, l’azienda che svolge le attività estrattive.

I dati sono la materia prima del nostro futuro – commentano da Trentino DataMine –. Noi aiuteremo aziende e organizzazioni a conservarli e gestirli in modo sicuro ed efficiente, all’interno di un ecosistema progettato per generare benefici molteplici, attraverso i servizi di co-location per aziende pubbliche e private, le sinergie con il mondo della ricerca e lo sviluppo di soluzioni per il territorio, l’ambiente e la comunità. Intacture dimostra che il futuro della tecnologia può essere costruito in armonia con l’ambiente, non solo senza comprometterne le performance, ma anzi potenziandole”.

Trentino DataMine con il progetto “Intacture, The Natural Home of Data
Trentino DataMine – Presentazione progetto “Intacture, The Natural Home of Data”

Trentino DataMine, competenze a fattor comune

Il nuovo progetto Intacture è il frutto degli sforzi di molte realtà. Trentino DataMine è la società costituita per l’attuazione del progetto ed espressione del partenariato pubblico-privato costituito dall’Università degli Studi di Trento – da alcuni anni parte dell’alleanza universitaria Eciu, il consorzio europeo degli atenei innovativi impegnati nella costruzione della futura università europea -, quale soggetto attuatore e guida scientifica, insieme ad un raggruppamento di imprese selezionate tramite una gara pubblica che concorrono al progetto con le rispettive specializzazioni.

Si tratta nello specifico di: Covi Costruzioni, impresa edile che sfrutta moderne tecnologie di progettazione ingegneristica per realizzare costruzioni nel rispetto della sostenibilità edilizia; Dedagroup, l’acceleratore di tecnologia e di business ed ecosistema di aziende che mira a potenziare l’impatto positivo della tecnologia sull’economia e sulla società; Gruppo Gpi, con quartier generale a Trento, specializzato nell’innovazione dei modelli di assistenza, cura e prevenzione in ambito sanitario; Isa-Istituto Atesino di Sviluppo, impegnato in investimenti indirizzati allo sviluppo sostenibile dell’economia dei territori; infine a curare il progetto In-Site, società di ingegneria integrata specializzata nella realizzazione di infrastrutture tecnologiche complesse.

La Provincia ha creduto nel progetto Trentino DataMine, per la sua unicità e per la possibilità di unire mondi diversi con un linguaggio comune, quello dell’innovazione e della sostenibilità. UniTrento e Fbk-Fondazione Bruno Kessler sono punte di diamante nei settori della trasformazione digitale e dell’Ict, leve essenziali per la competitività e lo sviluppo economico, in grado di attrarre investimenti internazionali sul nostro territorio – commenta Achille Spinelli, assessore allo sviluppo economico, lavoro, università, ricerca della Provincia autonoma di Trento –. Con il loro coinvolgimento e con quello delle imprese che hanno investito in questo progetto è possibile dare avvio a sperimentazioni innovative, per fare del Trentino e di questo territorio la Valle dell’innovazione”.

“Siamo orgogliosi di ospitare nel nostro Comune una struttura unica in Europa, capace di conferire un’immagine di innovazione e modernità. Questo progetto, improntato alla sostenibilità, non consuma suolo e avrà un’elevata efficienza energetica, creando un connubio virtuoso tra Natura e Tecnologia” dichiara Giuliana Cova, sindaca di Predaia.

“Le nostre realtà produttive e i nostri centri di ricerca hanno saputo in sinergia realizzare un progetto unico a livello nazionale – interviene Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento –, dove innovazione, sicurezza, risparmio energetico e di suolo si coniugano con prospettive di sviluppo e ricerca nel settore tecnologico, oggi sempre più strategico e dai molteplici risvolti per la qualità della vita di tutti i cittadini” .

Presentazione progetto “Intacture, The Natural Home of Data” – Componenti Trentino DataMine e autorità del territorio

Data center, struttura sicura e sostenibile

A livello progettuale, la struttura del data center è costruita per avere oltre l’80% della superficie interamente sotterranea, fino a 100 metri di profondità, all’interno della miniera attiva. La protezione naturale di 90 milioni di metri cubi di roccia dolomia rappresenta una barriera capace di assicurare un altissimo livello di sicurezza elettromagnetica, digitale, idrogeologica e fisica, in grado di proteggere la struttura anche da eventi naturali e da incidenti aerei.

La realizzazione di Intacture in spazi minerari sotterranei appositamente progettati permette inoltre di minimizzare l’occupazione di suolo, una criticità sempre più rilevante nelle aree industriali e urbane, trasformando i cosiddetti “vuoti di cava” derivanti dall’attività estrattiva, in ambienti preziosi per ospitare attività produttive come nel caso del data center. 

Trentino DataMine, progetto Intacture, The Natural Home of Data - Miniera attiva in Val Di Non, a 40 km a nord da Trento
Trentino DataMine – Presentazione progetto “Intacture, The Natural Home of Data” – Miniera attiva in Val Di Non, 40 km a nord da Trento

Come elemento fondamentale, grazie alla posizione strategica della miniera a 600 metri di altitudine, al clima fresco e alla temperatura costante nel sottosuolo di 12 gradi, Intacture riduce significativamente il consumo energetico, legato in particolare al raffreddamento dei server, che devono funzionare senza soluzione di continuità. L’efficienza energetica di Intacture si attesterà infatti su un Pue (Power usage effectiveness) inferiore a 1,25 (contro una media di 1,6 dei data center europei), parametro che rappresenta il rapporto tra l’energia totale consumata dal data center e l’energia necessaria per le apparecchiature IT. L’energia consumata dal data center deriva da fonti rinnovabili con il conseguente forte abbattimento significativo delle emissioni di carbonio.

In linea con il principio della Data Residency, Intacture sarà un Edge Data Center, decentrato, con una dimensione progettata per favorire l’elaborazione di prossimità, per gestire i dati riducendo la latenza nella trasmissione e i costi di larghezza di banda. I dati saranno infatti trattati vicino a dove vengono prodotti e utilizzati, favorendo velocità di trasmissione e maggiore efficienza.

Open Innovation per la “data center economy”

Grazie alla collaborazione tra l’Università di Trento e l’ecosistema trentino della ricerca, il progetto Intacture mira a sviluppare un polo di innovazione, per promuovere ricerca e sviluppo negli ambiti della salute, dell’artificial intelligence, della sicurezza digitale e della transizione energetica. Attraverso programmi di open innovation e integration, Intacture mira anche al coinvolgimento di startup nella creazione di soluzioni innovative e sostenibili, e a collegare ricerca e innovazione con mercato e sviluppo d’impresa.

Prevista anche l’apertura alla comunità, con spazi dedicati a eventi e progetti con il coinvolgimento di cittadini e studenti, uno spazio condiviso che faccia da propulsore di reti sociali e strumenti collaborativi a favore di individui e comunità.

“Con questo progetto diventiamo un punto di riferimento europeo nella ricerca e sviluppo, contribuendo alla creazione di uno dei pochi poli di innovazione digitale green a livello globale – commenta Flavio Deflorian, rettore dell’Università di Trento –. Alla base del nostro lavoro c’è sempre una filosofia orientata al futuro, che pone i giovani e le nuove generazioni al centro del cambiamento. Credo che l’innovazione sostenibile sia una delle chiavi per costruire un domani migliore, e ciò che realizzeremo insieme e gestiremo nel partenariato pubblico-privato è rivolto a creare soluzioni che abbiano un impatto positivo sull’ambiente e sulla società, oggi e per il futuro”.

Flavio Deflorian, rettore dell’Università di Trento
Trentino DataMine – Presentazione “Intacture, The Natural Home of Data” – Flavio Deflorian, rettore dell’Università di Trento

Il progetto Intacture vuole contribuire non solo allo sviluppo del territorio circostante ma anche a quello dell’intero Sistema Paese. La posizione strategica del data center rende infatti possibili collaborazioni su progetti nazionali e internazionali, verso lo sviluppo di una data center economy italiana competitiva. A supportare questo obiettivo, gli andamenti del mercato, con i dati dell’Osservatorio Data Center del Politecnico di Milano che indicano come il centro gravitazionale del mercato data center si stia spostando oggi dai mercati tradizionali delle grandi città europee verso una sempre maggiore decentralizzazione e costruzione di infrastrutture locali di prossimità per mantenere i dati all’interno dei confini nazionali. Un momento propizio dunque per investire in questa direzione. 

Trentino DataMine – Presentazione progetto “Intacture, The Natural Home of Data”

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