La trasformazione digitale è tra i temi centrali per migliorare il comparto sanitario italiano. La spesa sanitaria pubblica pesa solo per pochi punti sul Pil e proprio per questo  l‘innovazione tecnologica, e in particolare l’intelligenza artificiale possono giocare un ruolo decisivo nel migliorare l’efficienza e la qualità dei servizi sanitari. Dall’importanza di investire in infrastrutture digitali integrate, alla necessità di dotare i professionisti sanitari di nuove competenze, serve individuare opportunità concrete legate alla digitalizzazione per impostare una sanità sostenibile e centrata sul paziente. Ma proprio l’utilizzo delle applicazioni AI richiede anche di affrontare le delicate questioni legate alla privacy, all’etica e alla gestione dei dati sanitari. Soluzioni avanzate e predittive sono game changing ma serve delineare un percorso di sviluppo preciso. Ne parliamo con Fabrizio Redavid, Direttore Marketing, Comunicazione, Investor Relations di GPI. 

In Italia la spesa sanitaria pubblica pesa solo il 6,2% sul Pil del Paese. All’interno di questo mondo complesso, la sanità digitale – che quest’anno ha generato un mercato da 4,6 miliardi di euro – si sta ritagliando un ruolo sempre più cruciale per innovare il settore. Dal vostro osservatorio, quali investimenti sono necessari per dare impulso all’innovazione in sanità?

Il nostro sistema sanitario richiede un profondo rinnovamento. La spesa sanitaria pubblica attuale non è sufficiente a garantire servizi di qualità e accessibili per tutti. Tuttavia, l’innovazione tecnologica offre opportunità concrete per ottimizzare le risorse e migliorare la qualità delle cure.

Immaginiamo un futuro in cui il paziente diventi un attore attivo del proprio percorso di salute, non più un destinatario passivo. Un futuro dove la prevenzione sia centrale e le tecnologie digitali consentano un monitoraggio predittivo e personalizzato della salute. Per realizzare questa visione, è cruciale fissare priorità negli investimenti. Primo, occorre creare una rete integrata di dispositivi e sistemi informativi che garantisca uno scambio sicuro e tempestivo delle informazioni cliniche. Secondo, è fondamentale dotare i professionisti sanitari delle competenze necessarie per sfruttare appieno le nuove tecnologie, offrendo così servizi innovativi. Parallelamente, è essenziale promuovere stili di vita sani e attuare programmi di prevenzione regolari, coinvolgendo attivamente le persone nel processo di cura. Inoltre, il rafforzamento dei servizi territoriali è imprescindibile per avvicinare le cure ai cittadini e ridurre il carico sugli ospedali.

In questo contesto, l’intelligenza artificiale può svolgere un ruolo strategico nell’analisi dei dati, supportando i professionisti sanitari in diagnosi, decisioni e nella gestione del patrimonio informativo delle organizzazioni, oltre a consentire simulazioni avanzate per programmazioni complesse.
È un percorso ambizioso ma necessario, che richiede un impegno congiunto di istituzioni, professionisti della salute, cittadini e industria. Solo lavorando insieme potremo costruire un sistema sanitario capace di affrontare le sfide del futuro.

L’Intelligenza artificiale abilita nuovi modelli di gestione, di cura e di benessere. Quali i benefici concreti e quali i rischi legati a normativa, etica e privacy (gestione dato) dal vostro punto di vista?

Fabrizio Redavid, Marketing, Communications & Investor Relations Director di GPI
Fabrizio Redavid, Marketing, Communications & Investor Relations Director di GPI

L’intelligenza artificiale sta aprendo nuove e interessanti possibilità nella gestione della sanità, migliorando la capacità di diagnosi, prevenzione e pianificazione. In Gpi, stiamo investendo con convinzione in questo settore realizzando soluzioni che integrano l’AI per il supporto ai professionisti sanitari e per migliorare l’efficienza del sistema salute.

Le soluzioni che proponiamo, come l’analisi della voce e delle immagini, consentono di rilevare patologie cardiache e neurodegenerative in fase precoce che si traduce in diagnosi più precise e tempestive, riducendo il margine d’errore e migliorando la qualità della cura.
Le analisi predittive, applicate alla gestione delle emergenze sanitarie, ci permettono di prevedere con accuratezza il tasso di accesso al Pronto Soccorso, basandoci su dati ambientali e meteorologici miglioriamo la gestione delle risorse e l’efficienza operativa. Le analisi di scenari in evoluzione con variabili interdipendenti e le simulazioni probabilistiche accurate, ci consentono di analizzare scenari complessi e di supportare le organizzazioni sanitarie nella pianificazione e gestione delle risorse per ottimizzare, a titolo di esempio, le liste d’attesa.

Inoltre, la nostra AI generativa ci consente di automatizzare la gestione delle informazioni, riducendo i tempi di risposta e migliorando la relazione con le persone.

L’integrazione dell’AI solleva anche questioni legate alla normativa, all’etica e alla privacy, temi su cui porre massima attenzione. La gestione dei dati sanitari richiede standard rigorosi per garantire la sicurezza e la riservatezza delle informazioni. Le tecnologie che sviluppiamo, come i network bayesiani e i modelli di machine learning, sono allenate su dataset sintetici che tutelano la privacy, riducendo la dipendenza dai dati personali. Sul piano etico, è fondamentale che l’AI resti uno strumento di supporto decisionale, con il medico che mantiene il controllo finale e la relazione con il paziente nel percorso di cura.

Gpi si posiziona come un T-Shaped partner che combina ampie esperienze “orizzontali” in ambito AI, con oltre 6 anni di attività di Ricerca e Sviluppo nel settore, e una approfondita conoscenza “verticale” della Sanità grazie agli oltre 35 anni di esperienza nel realizzare soluzioni altamente specializzate che rispondono alle esigenze delle organizzazioni sanitarie.

Gli analisti sostengono che l’efficientamento dei processi sanitari, grazie alla digitalizzazione, avrà un impatto anche sulla sostenibilità del settore sanitario. Che strategie la vostra azienda propone per rendere più efficiente e sostenibile la sanità italiana?

La digitalizzazione della sanità rappresenta un’opportunità straordinaria per migliorare la qualità delle cure e rendere il sistema più sostenibile. In Gpi, adottiamo un approccio ispirato al Population Health Management, che consente di curare le persone in modo più mirato ed efficace.

Ma come funziona? Pensiamo a una popolazione suddivisa in gruppi in base alle caratteristiche e ai bisogni di salute di ciascun individuo. Con il supporto della tecnologia, possiamo offrire a ogni gruppo servizi personalizzati, anticipando le malattie prima che si manifestino. Un esempio pratico è il monitoraggio remoto di un paziente diabetico: attraverso la telemedicina, il paziente riceve consigli e supporto costanti per gestire la propria condizione, prevenendo così complicazioni.

I vantaggi di questo approccio sono molteplici: riduciamo gli sprechi e ottimizziamo le risorse, miglioriamo la qualità delle cure grazie a servizi su misura e attività di prevenzione, e offriamo un’esperienza più coinvolgente per il paziente, che diventa un attore attivo nella gestione della propria salute.

In Gpi abbiamo sviluppato Pohema, una piattaforma avanzata che ci permette di analizzare i dati sanitari per individuare le necessità della popolazione, progettare percorsi di cura personalizzati, facilitare la comunicazione tra i diversi professionisti sanitari e misurare l’impatto delle nostre azioni sulla salute delle persone.
Così facendo, contribuiamo a creare un sistema sanitario più efficiente, sostenibile e davvero centrato sul paziente.

Leggi tutti gli approfondimenti della Digital Health Conference 2024

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi l'articolo: