La sostenibilità è entrata nelle agende dei board e l’efficienza energetica emerge tra i pilastri nelle strategie aziendali. Abb ha di recente commissionato una ricerca sul tema, condotta da Sapio Research, in cui si offre uno spaccato approfondito sul ruolo critico dell’efficienza energetica per le imprese mondiali. Lo studio coinvolge 2.400 aziende a livello globale, provenienti da settori industriali diversificati tra cui manifatturiero, energia, food & beverage, chimica e metallurgia, di cui 250 intervistate in Italia.

Tra le evidenze più importanti emerge come l’efficienza energetica non sia più una semplice opzione, ma una necessità strategica. Il 91% delle aziende partecipanti la qualifica infatti come fattore determinante nelle decisioni di acquisto e gestione delle tecnologie industriali. Parallelamente, il 94% delle imprese sta già attuando – o ha in programma di attuare – investimenti specifici per la sostenibilità. Dati che riflettono un cambiamento significativo nelle priorità aziendali, dove l’ottimizzazione delle risorse energetiche non è più motivata esclusivamente dalle pressioni ambientali, ma è riconosciuta come un elemento essenziale per ridurre i costi operativi, migliorare la competitività e rispondere alle richieste di un mercato consapevole. 

Come le aziende considerano il tema dell’efficienza energetica

L’elevata percentuale delle aziende intervistate che sta dedicando risorse e investimenti significativi alla sostenibilità è rappresentativa di un fenomeno globale, ma assume sfumature diverse a seconda delle regioni e dei settori coinvolti. E, anche in Italia, il quadro è altrettanto positivo. Le aziende italiane si sono dimostrate allineate con i trend internazionali, segnalando una forte propensione verso l’innovazione e la sostenibilità. Questa tendenza è ancor più significativa in un contesto come il nostro, dove le piccole e medie imprese costituiscono il cuore pulsante dell’economia e dove l’efficienza energetica può trasformarsi in un vantaggio competitivo.

Se per nove aziende su dieci l’efficienza energetica è criterio determinante nelle decisioni di acquisto delle tecnologie industriali, emerge dallo studio anche come le aziende non guardino più soltanto al costo iniziale di un prodotto o di un sistema, ma considerino l’intero ciclo di vita in termini di costi e benefici. Non si tratta solo di una questione economica: molte imprese sono spinte verso soluzioni più efficienti dalla pressione dei clienti, i quali richiedono prodotti e processi produttivi più sostenibili. Questo fenomeno è particolarmente evidente in settori come il food & beverage e l’energia, dove la reputazione aziendale è strettamente legata all’impatto ambientale. Inoltre, l’attenzione alle dichiarazioni ambientali di prodotto (Epd) gioca un ruolo crescente. Il 88% delle aziende a livello globale e l’82% delle aziende italiane ritengono quindi che la trasparenza sull’impatto ambientale di un prodotto sia un elemento fondamentale nelle decisioni di acquisto.

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L’attenzione delle aziende per l’efficienza energetica (fonte: Abb e Sapio Research, 2024)

Soluzioni energetiche efficienti, le sfide

Nonostante i chiari vantaggi, l’adozione di tecnologie più efficienti dal punto di vista energetico non è priva di ostacoli. E le imprese identificano così alcune barriere che rallentano o complicano la transizione. I costi iniziali rappresentano la principale sfida. Molte aziende, soprattutto quelle con un elevato fatturato, temono infatti l’entità degli investimenti necessari per aggiornare impianti e attrezzature. Il secondo punto riguarda l’integrazione con i sistemi esistenti che solleva preoccupazioni di natura tecnica e organizzativa. Le aziende spesso faticano a bilanciare l’aggiornamento tecnologico con la continuità operativa, temendo interruzioni che possano influire sulla produttività.

Questi ostacoli, però, non fermano la spinta verso l’efficienza. Secondo la ricerca, il 99% delle aziende riconosce che i risparmi a lungo termine superano di gran lunga i costi iniziali. Questo approccio spinge le imprese a guardare oltre il breve periodo, valutando gli investimenti come una strategia per migliorare la stabilità e la redditività futura.

Tco e digitalizzazione, la ricerca di efficienza energetica intelligente

Un elemento importante che emerge dalla ricerca è l’importanza crescente del total cost of ownership, ossia il costo complessivo di un prodotto lungo l’intero ciclo di vita. Questo approccio permette alle aziende di valutare le soluzioni tecnologiche non solo in base al costo di acquisto, ma anche in termini di manutenzione, operatività e consumi energetici.

Ad esempio, se si considera un motore industriale efficiente, il costo iniziale può sembrare elevato, ma rappresenta soltanto una minima frazione del Tco. La maggior parte dei costi è, infatti, legata all’elettricità necessaria per far funzionare il motore nel corso degli anni. Questo tipo di valutazione permette alle aziende di prendere decisioni più informate e di adottare soluzioni che generano risparmi significativi nel lungo termine.

Il ruolo della digitalizzazione nell’ottimizzazione delle performance energetiche cresce quindi di importanza e la ricerca sottolinea infatti che il 99% delle aziende ritiene che la digitalizzazione dei sistemi industriali rappresenti un valore aggiunto concreto. L’integrazione di tecnologie digitali, come il monitoraggio predittivo, consente di ottimizzare la gestione degli impianti, riducendo i tempi di fermo macchina e migliorando la sicurezza complessiva e i dati raccolti in tempo reale permettono alle aziende di individuare rapidamente inefficienze o guasti, intervenendo prima che si trasformino in problemi più costosi. Per quanto riguarda lo specifico tema industriale dei motori elettrici poi, le imprese stanno aumentando gli investimenti in tecnologie innovative per trarre vantaggio dalla digitalizzazione con particolare attenzione verso l’automazione e le soluzioni basate sull’intelligenza artificiale.

Se si guarda specificamente alla digitalizzazione dei motori elettrici, si nota la chiara tendenza dei fornitori di motori elettrici a utilizzare i dati e il monitoraggio remoto per migliorare la propria offerta di servizi. Il 99% delle aziende intervistate ritiene che l’utilizzo di motori elettrici connessi digitalmente rappresenti un valore aggiunto, in particolare per la loro capacità di monitoraggio predittivo delle condizioni al fine di migliorare la disponibilità e la sicurezza del motore stesso

Lo scenario Italia

Il nostro Paese, con il suo tessuto industriale dinamico e innovativo, sta dimostrando un forte impegno verso l’efficienza energetica. Le aziende italiane, pur affrontando sfide legate ai costi e all’integrazione tecnologica, sono consapevoli del ruolo cruciale che la sostenibilità svolge per il futuro del Paese.

Francesco Morrone
Francesco Morrone, Local Division manager Motors & Generators di Abb Motion Italia

E l’attenzione delle imprese italiane verso questi temi riflette la necessità di adattarsi a un mercato globale competitivo e regolamentato. In questo contesto “]…[circa metà delle aziende italiane coinvolte ritiene i motori elettrici una risorsa fondamentale per il proprio business – commenta Francesco Morrone, Local Division manager Motors & Generators di Abb Motion Italia – questo dato sottolinea come tali componenti non siano più percepiti solo come strumenti tecnici, ma come elementi fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi aziendali”. Quasi il 75% del campione infatti li ritiene rilevanti nel percorso verso il raggiungimento dei propri obiettivi di sostenibilità, in particolare grazie al risparmio ottenibile dalla riduzione dei consumi legati all’uso di soluzioni ad alta efficienza. Investire nell’efficienza energetica non è pertanto considerata solo una scelta responsabile, ma una strategia essenziale per migliorare la produttività, ridurre i costi e rispondere alle aspettative dei clienti.

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