L’infrastruttura in fibra ottica è tra le leve principali per connettere il territorio nazionale e il core dell’attività di Open Fiber, il cui bilancio di sostenibilità relativo al 2023 (pubblicato nella seconda metà del 2024) aiuta a comprendere non soltanto gli obiettivi industriali dell’azienda, ma anche la rilevanza sociale, ambientale e culturale dell’ambito operativo. Emerge, in particolare, nella lettera agli stakeholder firmata dal presidente di Open Fiber, Paolo Ciocca, e dall’Ad e direttore generale, Giuseppe Gola (a novembre 2024 riconfermati nel loro incarico fino al 2026) che ribadiscono l’impegno di lungo periodo verso la riduzione del digital divide e la crescita sostenibile del Paese, insieme all’idea di responsabilità condivisa, che si concretizza in un piano strategico volto a rafforzare le infrastrutture digitali, tutelare l’ambiente e promuovere inclusione sociale. “Lavorare in Open Fiber oggi significa prendere parte a un progetto collettivo con finalità sociale: collegare l’intero territorio nazionale attraverso una rete in fibra ottica di ultima generazione”, spiegano i manager.

Paolo Ciocca
Paolo Ciocca, presidente Open Fiber

Di fatto, la stessa spinta verso la copertura delle aree rurali e montane (le cosiddette aree bianche e grigie dove il mercato privato fatica a intervenire) emerge come un passo avanti per offrire ai cittadini la possibilità di usufruire di servizi digitali di ultima generazione. Ciocca e Gola evidenziano il valore sistemico di questa infrastruttura: “Compito di Open Fiber è quello di contribuire a garantire questa opportunità, tutelando l’ambiente, favorendo un modello di lavoro inclusivo, sostenendo progetti che mettono al centro lo sviluppo del territorio e valorizzando le risorse umane coinvolte in questa impresa”. Una visione incentrata non solo sul tema dell’innovazione, ma anche su quelli dell’impatto ambientale e della valorizzazione delle persone.

Nel documento, Open Fiber definisce la sostenibilità secondo due prospettive: la cosiddetta sostenibilità essenziale (inerente a temi comuni a gran parte delle organizzazioni, come clima, risorse umane, governance, supply chain, tutela dell’ambiente) e la sostenibilità distintiva (collegata specificamente al settore Tlc e all’attività di Open Fiber). Un percorso che chiama in causa una riflessione sui modelli di innovazione e sviluppo: la ricerca di soluzioni di frontiera sul piano digitale va di pari passo con il rispetto dell’ambiente e la tutela delle risorse e alcuni numeri caratterizzano il lavoro svolto in entrambe le aree.

Giuseppe Gola AD e direttore generale Open Fiber
Giuseppe Gola, AD e direttore generale Open Fiber

Tra gli obiettivi più rilevanti evidenziati nel Bilancio di Sostenibilità c’è la copertura del territorio. Da quando ha avviato i lavori, Open Fiber ha collegato oltre 6 mila comuni e grandi città, oltre 17,1 milioni di unità immobiliari (famiglie, imprese e organizzazioni) passate con la Ftth o Fwa (Fixed Wireless Access). In particolare, nell’area cosiddetta “rurale” (corrispondente ai bandi Infratel, le “aree bianche”), Open Fiber mostra che la percentuale di riutilizzo delle infrastrutture esistenti per la posa del cavo di fibra ottica è in media pari al 75%. L’azienda adotta un modello di cantiere a basso impatto, riducendo nuove escavazioni e, di conseguenza, i disagi per le comunità locali. Ulteriori passi in avanti sono stati realizzati con la cablatura di oltre 21 mila scuole e di circa 1.570 strutture sanitarie, elementi portanti per garantire servizi digitali all’avanguardia anche nei settori chiave dell’istruzione e della sanità.

Ambiente e decarbonizzazione, piano Net Zero al 2040

Per quanto riguarda invece gli obiettivi relativi alla decarbonizzazione, Open Fiber ha approvato il proprio Net Zero Plan, volto ad azzerare le emissioni nette entro il 2040. L’obiettivo è ridurre in maniera drastica le emissioni di Scope 1 & 2, che derivano principalmente dal consumo energetico delle proprie sedi, dagli spostamenti e dall’alimentazione elettrica delle infrastrutture di rete, ma anche le emissioni di Scope 3, legate a fornitori e appalti esterni.

Da un lato, la fibra ottica si rivela un alleato naturale della sostenibilità, perché consuma fino all’80% in meno di energia rispetto alle reti in rame e non necessita di numerosi apparati attivi. Dall’altro, la strategia “verde” di Open Fiber si concretizza nell’acquisto di elettricità da fonti rinnovabili e nell’utilizzo di tecniche di scavo meno invasive, che limitano emissioni e rifiuti. 

Open Fiber Net Zero Plan
Open Fiber – Il suo Net Zero Plan dopo tre anni di emissioni in crescita delinea l’impegno alla riduzione delle emissioni (fonte: Open Fiber, Sustainability Report, 2023)

Governance, supply chain e inclusione

Il Bilancio di Sostenibilità 2023 di Open Fiber dedica spazio al tema della governance e della conduzione responsabile del business. Il CdA è coadiuvato da un Comitato di Sostenibilità, incaricato di supervisionare, validare e promuovere azioni concrete in tema di ambiente, società e governo dell’impresa. Significativa è l’attenzione dedicata alla supply chain, con l’adozione di sistemi di qualificazione e valutazione dei fornitori che includono non solo parametri tecnici ed economici, ma anche indicatori sociali e ambientali. L’intento è creare una filiera orientata a standard di qualità, sicurezza e rispetto dell’ambiente. Mentre in relazione alla protezione dei dati e alla continuità operativa, centrali per un’azienda del settore Tlc, Open Fiber ha conseguito la certificazione Iso 27001, e l’adozione di piani interni di business continuity confermano la maturità di Open Fiber sul fronte della sicurezza e della resilienza informatica.

L’azienda conta oltre 1.700 dipendenti (dati relativi al 2023) e continua a crescere, puntando su programmi di formazione specialistica e occasioni di sviluppo di carriera. Formazione tecnica, qualifiche in ambito Hse (Health, Safety & Environment) e piani di sviluppo individuale compongono un insieme di opportunità volto a valorizzare competenze e talenti. Sul fronte dell’inclusione, il Bilancio di Sostenibilità cita iniziative per la promozione della parità di genere, l’equità retributiva e il sostegno alla genitorialità. L’obiettivo è creare un ambiente di lavoro inclusivo, in cui diversità e benessere aziendale costituiscano una base per una performance di lungo periodo. A ciò si aggiunge la certificazione Top Employers e l’attestazione Great Place to Work, ottenute nel 2023, a testimonianza del percorso di miglioramento costante sul piano delle risorse umane.

Piano Italia a 1 Giga 2026 resta il punto di riferimento ultimo cui tendere attraverso l’estensione della copertura a più di 20 milioni di famiglie e imprese, portando la connettività ultra-broadband anche nelle aree più remote.

A tal fine, saranno determinanti la capacità di rinnovare le infrastrutture, di dialogare con le istituzioni (in particolare nei progetti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e di coinvolgere partner industriali e player tecnologici. Il documento sottolinea infine la necessità di continuare a investire in reti con tecnologie di frontiera, e nella ricerca e sviluppo (ad esempio con i progetti Restart finanziati dal Pnrr) e in soluzioni innovative come la sensoristica tramite fibra, la cybersecurity avanzata, il 5G e lo studio della copertura 5G per i tunnel di rilevanza internazionale.

Per approfondire l’approccio alla sostenibilità di Open Fiber:

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi l'articolo: