Nonostante i progressi dichiarati (e fin troppo spesso ‘sbandierati’), solo il 16% delle più grandi aziende del mondo è sulla strada giusta per raggiungere gli obiettivi Net Zero nelle proprie operations entro il 2050. Lo dice l’ultima edizione del rapporto di Accenture, Destination Net Zero. Un dato a nostro avviso allarmante, aggravato dal fatto che quasi la metà di queste aziende (45%) vede in verità aumentare le proprie emissioni di carbonio, mentre il 39% riesce sì a diminuirle ma troppo lentamente. Il report, giunto alla sua quarta edizione, analizza le attività di decarbonizzazione e i dati sulle emissioni delle 2.000 principali aziende globali per fatturato, evidenziando lacune e opportunità nella corsa alla neutralità climatica. Accenture per farlo raccoglie dati pubblici sui target di decarbonizzazione e sulle emissioni, analizza di documenti pubblici – come i report sulla sostenibilità – studia i modelli di emissioni sviluppati, effettua sondaggi regolari tra dirigenti aziendali e, per la prima volta, nel suo rapporto quest’anno incorpora i dati sull’impatto delle tecnologie emergenti nelle strategie di decarbonizzazione, come l’intelligenza artificiale (AI).

Progressi troppo lenti

La ricerca di Accenture evidenzia che l’adozione di obiettivi Net Zero completi, che includano le emissioni dirette (Scope 1), quelle energetiche (Scope 2) e quelle indirette lungo tutta la catena del valore (Scope 3), si è arrestata al 37%. Tuttavia, più della metà delle aziende ha in qualche modo ridotto le emissioni operative e l’intensità carbonica dal 2016, anno dell’accordo di Parigi. Questo dimostra che alcune strategie stanno funzionando, ma non abbastanza rapidamente da contrastare l’aumento complessivo delle emissioni globali. Settori come le utilities e i servizi finanziari mostrano progressi significativi, mentre settori complessi come energia ed healthcare sono indietro, con oltre il 60% delle aziende che non riesce a ridurre le emissioni.

Accenture - Emissioni in calo ma obiettivo Net Zero lontano
Emissioni in calo ma obiettivo Net Zero lontano (fonte: Destination Net Zero, Accenture, 2024)

Secondo Stephanie Jamison, global resources industry practice lead and global sustainability services lead di Accenture, “anche se la maggior parte delle aziende sta riducendo le emissioni mentre cresce il fatturato, è necessario accelerare ulteriormente e ripensare le catene del valore in modo collaborativo e con tecnologie trasformative. L’intelligenza artificiale può dare un contributo importante, ma il suo potenziale deve essere sfruttato con responsabilità per raggiungere un impatto positivo”.

L’intelligenza artificiale… Appunto. Rappresenta una delle sfide più complesse. Sebbene solo il 14% delle aziende utilizzi attualmente l’AI per ridurre le emissioni, Accenture sottolinea che questa tecnologia può svolgere un ruolo cruciale nella decarbonizzazione. Tuttavia, l’adozione dell’AI potrebbe inizialmente aggravare il problema delle emissioni: le previsioni stimano un aumento delle emissioni correlate ai data center, da 68 milioni di tonnellate di CO2 equivalente nel 2024 a 718 milioni di tonnellate nel 2030. Nonostante questo, la maggior parte dei dirigenti aziendali vede nell’AI un’opportunità. Il 42% ritiene che, nel breve termine (1-3 anni), l’AI ridurrà le emissioni globali, mentre una chiara maggioranza del 65% prevede una riduzione significativa nel lungo periodo (oltre 10 anni). Per realizzare questo potenziale, è essenziale che l’AI venga integrata strategicamente e utilizzata per ottimizzare le operazioni, ridurre i rifiuti e migliorare la gestione delle risorse.

Leve di decarbonizzazione e differenze geografiche

Un segno positivo di cambiamento è che molte aziende stanno incorporando nelle proprie operations e sulle supply chain leve di decarbonizzazione ormai considerate standard.

Stephanie Jamison Accenture
Stephanie Jamison, Global Resources Industry practice lead and Global Sustainability Services lead di Accenture

Tra queste: efficienza energetica e utilizzo delle fonti rinnovabili, la riduzione dei rifiuti e i principi di economia circolare, la decarbonizzazione degli edifici.

Questi strumenti sono utilizzati in una qualche forma da almeno l’80% delle aziende sotto la lente. Inoltre, circa il 30% delle aziende sta utilizzando 15 o più leve contemporaneamente, con percentuali più alte in Europa, dove quasi la metà delle aziende (48%) raggiunge questo livello. Questa regione si distingue anche per la quota maggiore di aziende con obiettivi Net Zero completi, pari al 64%, rispetto al 26% del Nord America e al 28% dell’Asia-Pacifico.

Il ruolo della tecnologia

Accenture sta lavorando attivamente per integrare soluzioni tecnologiche avanzate nelle strategie di sostenibilità delle aziende. Un esempio significativo è lo sviluppo di un modello linguistico avanzato per la rendicontazione Esg, basato su Meta Llama 3.1. Questo strumento, che ha richiesto oltre 16mila ore di formazione, aiuta le aziende a soddisfare i requisiti normativi e a migliorare la produttività nella raccolta e analisi dei dati Esg, riducendo i tempi del 70%.

Accenture - Come l'AI nel medio lungo termine si rivela leva strategica
Come l’AI nel medio lungo termine si rivela leva strategica (fonte: Destination Net Zero, Accenture, 2024)

Ma il rapporto evidenzia che per accelerare la transizione verso il Net Zero è necessaria una combinazione di strategie: fissare obiettivi credibili che includano le emissioni Scope 3 – le più difficili da ridurre-; implementare piani di transizione dettagliati, con tappe intermedie e convalida da parte di enti di certificazione esterni; aumentare l’adozione di tecnologie avanzate, con un focus particolare quindi proprio sull’AI e sulla digitalizzazione sostenibile. Il nodo centrale, per Accenture resta in ogni caso lavorare sulla capacità delle aziende di integrare la sostenibilità nel cuore delle proprie operations, utilizzando dati e intelligenza come strumenti per guidare decisioni strategiche.

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