Fa tappa a Milano GenAI at Work. E’ l’evento itinerante di Google pensato per scoprire come le aziende stanno già utilizzando l’AI per trasformare la produttività e l’innovazione. E così, per la data italiana, davanti a circa 500 persone, gli esperti di Google Cloud spiegano l’evoluzione delle tecnologie, e le aziende clienti raccontano casi d’uso ed esperienze dirette sul campo sfruttando il potenziale dell’AI di Google Cloud ed in particolare le proposte dell’AI Gemini con Workspace, NotebookLM Enterprise e Agentspace.

Spetta a Raffaele Gigantino, country manager Italia di Google Cloud, aprire i lavori della giornata e lo fa prendendo a prestito le parole di Sundar Pichai, Ceo di Alphabet: “Stiamo vivendo una Golden Age of Innovation”. Il momento attuale, spiega Gigantino, può essere paragonato all’arrivo di Internet o della telefonia mobile, ed è in questo contesto che Google, con la sua proposta di AI apre un nuovo capitolo, “fornendo strumenti che ci consentiranno di apprendere, creare, collaborare e accedere all’informazione in modo nuovo”. Il riferimento è certo alla proposta Gemini, ma anche al ruolo di Google nel campo degli Llm (Large Language Models), in riferimento allo sviluppo di DeepMind, e di Trillium, chipset (Tpu) specializzato nel training degli LLM, come di Willow, tecnologia quantistica.

Raffaele Gigantino
Raffaele Gigantino, country manager Italia di Google Cloud

Per esempio, il contributo su DeepMind si è tradotto nello sviluppo di AlphaFold, sistema di predizione della struttura tridimensionale delle proteine, “oggi accessibile al pubblico con oltre 200 milioni di strutture per accelerare la ricerca scientifica” per risultati che hanno portato a riconoscimenti prestigiosi, come il Nobel per la chimica attribuito nel 2024 ai ricercatori Google.

La rapidità di adozione dell’AI è al centro dell’attenzione. “Siamo ad un turning point”,  spiega Gigantino, sottolineando che “adottare l’AI non è più opzionale: dobbiamo farlo adesso, altrimenti le aziende si troveranno con uno svantaggio competitivo”. Attenzione particolare è dedicata quindi agli agenti intelligenti, capaci di “ragionare, pianificare, prendere decisioni, ma sempre supervisionati dall’intelligenza umana” un punto nodale, affinché questi strumenti si rivelino davvero preziosi nel trasformare la produttività aziendale e personale. Gigantino indica quindi quello che rappresenta il filo rosso dei temi AI per Google: “Elemento differenziante della nostra proposta AI è la presenza integrata e pervasiva di Gemini in tutti i servizi Google Workspace garantendo sicurezza e privacy a livello enterprise”.

AI integrata in Google Workspace

Il testimone passa così a Christian Strada, head of Google Workspace Iberia & Italy, che si inserisce nel solco già tracciato: “Oggi è fondamentale investire nella GenAI per acquisire un vantaggio competitivo significativo. Questa tecnologia, integrata nelle piattaforme di collaborazione e comunicazione aziendale, consente infatti agli utenti di trasformare completamente il modo in cui si lavora, incrementando la produttività e la creatività, elementi che si traducono in valore diretto per le aziende“.

Christian Strada
Christian Strada, head of Google Workspace Iberia & Italy

Secondo Strada, l’approccio delle aziende all’intelligenza artificiale non può essere improvvisato: “E’ essenziale stabilire obiettivi strategici precisi, definire chiaramente ruoli e responsabilità, monitorare l’adozione per identificare eventuali criticità e condividere best practice interne“. E altrettanto importante è “investire continuamente nella formazione dei dipendenti per garantire l’effettivo sfruttamento delle potenzialità offerte dalla GenAI”. Strada sottolinea quindi come la GenAI, in particolare quella multimodale, consenta di portare a termine attività complesse, organizzare grandi quantità di dati o generare contenuti sofisticati come documenti, presentazioni, immagini e video, senza richiedere competenze altamente specializzate. “In particolare la GenAI può ottimizzare i flussi di lavoro aziendali automatizzando attività ripetitive e permettendo così agli utenti di focalizzarsi su aspetti strategici”.

Scende nei vantaggi della declinazione tecnologica Silvio Croce, head of customer engineering di Google Workspace, e sposta l’attenzione su come l’integrazione dell’intelligenza artificiale proprio nella suite di Google non sia recente, bensì una componente essenziale da oltre dieci anni, definendola parte del “Dna di Google”. Dal  2017 Gmail utilizza algoritmi di machine learning per bloccare efficacemente spam e phishing, anticipando funzionalità oggi popolari come Smart Reply e Smart Compose.

“Gemini oggi è intelligenza artificiale avanzata integrata in Google Workspace, agisce come un assistente sempre presente nelle applicazioni quotidiane come Gmail, Docs e Google Drive. Può riassumere lunghe conversazioni email o generare bozze di risposta immediate, aumentando così l’efficienza e riducendo il carico cognitivo degli utenti.

Croce
Silvio Croce, head of customer engineering di Google Workspace

Ma di particolare rilievo, secondo Croce, “è il ruolo di Gemini Advanced, il chatbot conversazionale avanzato progettato per facilitare attività complesse come brainstorming, pianificazione strategica e ricerca approfondita”. Sono però i nuovi strumenti basati sull’AI come Google Vids e NotebookLM a prendersi la scena. Vids rappresenta una rivoluzione nel modo di creare presentazioni, trasformando semplici prompt testuali in video professionali completi di script, musica e transizioni. NotebookLM, invece, offre un nuovo modo di interagire con le informazioni, consentendo analisi avanzate e conversazioni dinamiche sui dati caricati dagli utenti. “Sicurezza e Privacy conclude Croce – restano pilastri fondamentali anche nell’era dell’AI generativa. I dati generati dalla GenAI di Google rimangono di esclusiva proprietà degli utenti e non vengono utilizzati per pubblicità né condivisi esternamente. Google Workspace, e in particolare Gemini, rispetta rigorosamente le policy di sicurezza aziendali e garantisce la conformità normativa, essendo già certificato per alti standard di sicurezza e privacy”.

Casi d’uso, Menarini e Credem

Tra le esperienze delle aziende che già credo nell’AI, il palco di Google AI at Work ospita Menarini e Credem. Nicola Portolano, Strategic Operations e AI manager di Menarini, racconta come l’azienda farmaceutica abbia abbracciato l’innovazione integrando Gemini per Workspace nei flussi di lavoro. “La scelta di Menarini è nata dalla necessità di ridurre il tempo dedicato a operazioni ripetitive, che rappresentano fino al 70% del lavoro quotidiano”. Dopo un progetto pilota, l’azienda ha rilevato benefici tangibili: “un risparmio medio di circa tre ore a settimana per ogni dipendente, un miglioramento significativo nella qualità del lavoro, e un aumento della soddisfazione del personale che supera il 95%”. Con la tecnologia che ha anche spinto i collaboratori a esplorare nuove metodologie lavorative più innovative e creative.

Menarini Credem
Da sinistra: Chiara Provasi, Sales specialist Google Workspace Italy; Nicola Portolano, Strategic Operations e AI Manager di Menarini e Piergiorgio Grossi, chief innovation e data officer di Credem

Diverso ma assimilabile il percorso di Credem, raccontato da Piergiorgio Grossi, chief innovation e data officer di Credem, che parla di un approccio dell’azienda verso Gemini Workspace nato sulla spinta di un’idea strategica e trasversale, coinvolgendo inizialmente circa 150-200 dipendenti: “La tecnologia si è dimostrata fondamentale in vari ambiti aziendali, dalla comunicazione interna alla compliance normativa, ma anche per marketing e cybersecurity”. Tra i casi concreti descritti da Grossi, è emersa quindi “l’efficacia della GenAI nel tradurre rapidamente idee raccolte durante sessioni di brainstorming in documenti tecnici strutturati e test automatizzati”. Così come l’uso della GenAI per creare documenti in linea con gli standard richiesti dagli enti regolatori.

Guardando al futuro, Menarini si propone di estendere ulteriormente l’uso della tecnologia con un’attenzione particolare alla formazione dei dipendenti, puntando sull’adozione degli strumenti più recenti di Google, come NotebookLM. L’azienda prevede inoltre l’implementazione di agenti AI specializzati per attività diversificate, come risorse umane, ricerca e sviluppo e marketing. Credem, invece, punta molto sull’engagement dei propri dipendenti, utilizzando strategie di formazione mirate e tecniche innovative per stimolare la creatività e l’innovazione. L’obiettivo è che ciascun team o area sviluppi autonomamente soluzioni basate sulla GenAI, creando un vero e proprio sistema operativo locale alimentato dall’intelligenza artificiale.

Passi avanti, il valore dell’Agentic AI

“L’integrazione dell’intelligenza artificiale (IA) nelle attività aziendali sta vivendo un’importante evoluzione con l’introduzione delle tecnologie ‘agentiche’, una frontiera che promette di rivoluzionare i processi aziendali tradizionali” è il passaggio evolutivo su cui insiste Paolo Spreafico, director customer engineering di Google Cloud, che così vuol fare emergere la visione Agentic AI di Google, come paradigma tecnologico che “combina autonomia decisionale e capacità operativa”, destinato a incidere nel modo in cui le organizzazioni gestiscono attività complesse.

Google Cloud AgenticAI
Google Cloud AgenticAI

L’AI agentica – declinata in Google Agentspace (anche con Project Mariner e Project Astra) – è quindi progettata per operare in autonomia, assumendosi compiti che tipicamente richiederebbero supervisione umana continua. Questa “capacità di eseguire autonomamente task complessi consente ai team aziendali di focalizzarsi su attività strategiche e di alto valore aggiunto, incrementando l’efficienza complessiva”.

Paolo Spreafico
Paolo Spreafico, director customer engineering di Google Cloud

Una caratteristica fondamentale dell’approccio agentico per Google è la capacità dell’AI di adattarsi dinamicamente a scenari mutevoli, “prendendo decisioni basate su dati in tempo reale e imparando continuamente dalle proprie esperienze”.

Questo approccio consente alle aziende di rispondere rapidamente a nuove opportunità e sfide, riducendo i tempi decisionali e migliorando la reattività operativa. Non solo, l’AgenticAI può svolgere un ruolo cruciale anche nella riduzione degli errori operativi e nella gestione del rischio.
Grazie alla sua capacità di analisi approfondita e predittiva, “l’AI agentica riesce ad anticipare problemi potenziali, suggerendo azioni preventive che mitigano i rischi operativi”. Solleva però anche una serie di interrogativi rilevanti in termini etici e di governance. È necessario, infatti, “definire chiaramente limiti e responsabilità per garantire che l’autonomia degli agenti intelligenti rimanga coerente con i valori aziendali e le normative, un richiamo che tuttavia è indirizzabile concretamente dalla tecnologia stessa”.

Google, un’iniziativa per i progetti sull’AI

Si chiude con una “call to action” la plenaria di Google AI at Work. Google Cloud annuncia l’istituzione dell’Italy AI Groundbreaker Award, il primo premio interamente dedicato ai progetti di intelligenza artificiale e Generative AI realizzati in Italia utilizzando tecnologie Google Cloud. L’obiettivo è valorizzare le eccellenze che stanno trasformando il mercato e stimolare ulteriormente la diffusione dell’innovazione AI nel Paese. Presenta così l’iniziativa Gigantino: “L’ambizione del premio è quella di ispirare nuove idee, promuovere collaborazioni tra imprese e professionisti e garantire un utilizzo responsabile dell’AI, con impatti positivi sulla società e sull’economia”. Le aziende di ogni dimensione e settore, incluse quelle della pubblica amministrazione, possono candidare fin da subito i propri progetti in quattro categorie specifiche: AI Transformation for Italy, dedicata alle soluzioni che stanno rivoluzionando i settori strategici; AI for Social Good, che premia i progetti impegnati in sfide sociali e ambientali; AI Startup of the Year, destinata alle startup più innovative che propongono soluzioni AI avanzate; e infine AI Pioneer, riservata ai leader visionari che guidano l’innovazione nell’intelligenza artificiale. Una giuria composta da esperti, rappresentanti istituzionali, analisti e opinion leader di settore, selezionerà i migliori progetti sulla base di criteri come innovazione tecnologica, originalità, impatto sul business e responsabilità sociale. Particolare attenzione sarà data alla funzionalità tecnica, all’applicabilità, alla user experience, all’efficacia della comunicazione e al potenziale di scalabilità. I vincitori saranno annunciati durante una cerimonia ufficiale al Google Cloud Summit di Milano, il prossimo 12 giugno, mentre le candidature possono essere inviate tramite l’apposito form online entro il 10 maggio 2025.

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