La capacità innovativa europea prosegue il suo cammino nonostante le incertezze geopolitiche e macroeconomiche. Lo dimostrano i dati appena pubblicati dall’European Patent Office (Epo): nel 2024 sono state presentate 199.264 richieste di brevetto. Un numero che, pur dopo tre anni consecutivi di crescita, di fatto è sostanzialmente stabile rispetto a quello del 2023 (-0,1%). Un dato inoltre che consente all’Europa di rafforzare la propria posizione, perché le domande da parte dei 39 Stati membri dell’Epo non sono invece in calo nel confronto rispetto a quelle provenienti da Paesi extraeuropei, che flettono dello 0,4%.
Effetto AI
Per la prima volta in Europa la computer technology – per Epo comprende anche le applicazioni di intelligenza artificiale come il machine learning – diventa il primo settore tecnologico per numero di brevetti depositati, con 16.815 domande (+3,3%). A trainare la crescita anche il comparto electrical machinery, apparatus and energy (+8,9%), spinto in particolare dallo sviluppo delle tecnologie per le batterie, che da sole registrano un incremento del 24%. Scende invece l’innovazione nel settore digital communication (-6,3%), mentre i brevetti richiesta per la medical technology calano del 3%, finendo al quarto posto tra i campi più brevettati. In flessione anche il settore farmaceutico (-13,2%), segnale di un anno più debole per le innovazioni in ambito sanitario.

Chi cresce, chi no
Gli Stati Uniti restano il primo Paese per domande di brevetto presentate all’Epo, seguiti da Germania, Giappone, Cina e Corea del Sud. Ma è proprio la Corea a registrare il tasso di crescita più elevato tra i top player (+4,2%), mentre gli Usa (-0,8%) e il Giappone (-2,4%) segnano un lieve calo. La Cina mostra a sua volta una crescita contenuta (+0,5%) rispetto ai ritmi sostenuti degli anni precedenti. Tra gli Stati europei, crescono le domande dalla Svizzera (+3,2%), dal Regno Unito (+3,1%) e – seppur di poco – da Francia (+1,1%) e Germania (+0,4%). L’Italia perde vistosamente terreno. Ha presentato 4.853 domande che sono però il 4,5% in meno rispetto a quelle presentate nel 2023. E, soprattutto, è in fondo alla lista dei Paesi indietro in termini di brevetti per abitante: solo 82,3 domande per milione, a fronte delle 1.112 della Svizzera, che guida la classifica in Europa, anche nel 2024, e della Svezia che pur è ampiamente distaccata (467,8 domande per abitante).

Le aziende che innovano
Samsung torna a essere la prima azienda richiedente brevetti in Europa (5.107 domande), e supera Huawei e LG. Nella top ten compaiono anche Qualcomm, Siemens, Rtx, Basf, Ericsson, Sony e Bosch. Se sono quindi i giganti tecnologici degli altri continenti a dominare l’innovazione, tuttavia il sistema brevettuale europeo si sta dimostrando sempre più accessibile anche alle realtà più piccole: il 22% delle domande europee, infatti proviene da Pmi o inventori individuali, mentre un ulteriore 7% è presentato da università o enti di ricerca pubblici e la stessa riduzione delle tariffe annunciata dall’Epo nel corso del 2024 ha contribuito ad avvicinare queste categorie all’innovazione protetta. Ma è interessante anche il dato secondo il quale ben un quarto delle domande di brevetto provenienti dall’Europa ha incluso almeno una donna tra gli inventori. E’ una proporzione in lieve calo rispetto all’anno precedente, ma il dato evidenzia comunque la conferma negli anni del coinvolgimento delle donne nei processi inventivi. Tra i Paesi europei, la Spagna guida con il 42% di domande con almeno una inventrice, seguita da Belgio (32%) e Francia (31%).
Il brevetto unitario
Nel 2023 è entrato in vigore il nuovo sistema di Unitary Patent. Il brevetto europeo con effetto unitario (“brevetto unitario”), rilasciato dall’Ufficio Europeo dei Brevetti (Epo) consente di ottenere la protezione brevettuale nei 18 paesi UE che hanno ratificato l’Accordo sul Tribunale Unificato dei Brevetti (sono Belgio, Bulgaria, Danimarca, Germania, Estonia, Francia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Austria, Portogallo, Slovenia, Finlandia, Svezia, Romania), attraverso il pagamento di una tassa di rinnovo. I dati del report Epo rivelano che il nuovo sistema ha superato le aspettative. Nel 2024, il 25,6% dei brevetti concessi ha richiesto l’effetto unitario, per un totale di oltre 28mila richieste (+53% rispetto al 2023).
Particolarmente significativa l’adozione da parte dei richiedenti europei (36,5%), ma anche aziende coreane (18,9%) e cinesi (17,9%) hanno mostrato un crescente interesse verso la protezione unica sui 18 Paesi UE aderenti. Tra i principali richiedenti del brevetto unitario ci sono per esempio Johnson & Johnson, Siemens, Samsung, Qualcomm e Volvo Group. Ancora si conferma l’attenzione su questo punto anche da parte di Pmi e università europee, in particolare, con un tasso di adozione del 57,5%, dimostrando come il nuovo sistema rappresenti un’opportunità concreta per semplificare e ampliare la protezione delle innovazioni anche per le realtà più agili.
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