La digitalizzazione rappresenta una leva strategica per la trasformazione della pubblica amministrazione italiana e pur persistendo ostacoli strutturali i progressi sono tangibili. E’ questo uno degli spunti chiave di Cio Survey PA 2025. La seconda edizione della survey di NetConsulting cube fotografa l’evoluzione dello stato della digitalizzazione degli enti intervistati ma vuole metterne a fuoco anche le traiettorie della digitalizzazione, quanto le PA sono pronte ad integrare l’AI nei processi e la maturità dei modelli di data governance, insieme alle sfide da sostenere ed ai passi da compiere ancora per completare la migrazione al cloud.

Questi anche gli interrogativi che sono stati posti a un centinaio tra i più importanti Cio italiani della pubblica amministrazione. Le risposte evidenziano che se da un lato la spesa It nel settore pubblico cresce a ritmi superiori rispetto al privato, trainata dai fondi del Pnrr e dagli investimenti in cloud e cybersecurity, dall’altro permane il divario tra ambizione progettuale e capacità realizzativa. Ecco quindi che la nuova edizione dell’indagine offre una fotografia aggiornata sull’adozione delle tecnologie chiave – dall’AI al Polo Strategico Nazionale – e mette in luce le sfide legate alla sostenibilità economica, alla maturità organizzativa e al capitale umano. 

La spesa IT nella PA continua a crescere con un tasso del 10,8% nel 2024, superiore alla crescita espressa dal settore privato, e proseguirà anche nel 2025. Sebbene i fondi Pnrr non rappresentino l’unica fonte di finanziamento, hanno indubbiamente dato un forte impulso agli investimenti per l’attuazione dei principali progetti, in particolare nella transizione al cloud e nel rafforzamento della cybersecurity, ambiti su cui i finanziamenti sono stati maggiormente impiegati. 

Come cresce la spesa IT nella PA
Come cresce la spesa IT nella PA (fonte: Cio Survey PA, NetConsulting cube, 2025)

I progressi in cloud e nella cybersecurity

Notevoli sono i progressi compiuti rispetto allo scorso anno, in particolare su cloud e cybersecurity, grazie anche al miglioramento del processo di accesso ai finanziamenti nel corso del 2024 attraverso il Portale PAdigitale 2026.  Il percorso di adozione del cloud evidenzia una forte crescita delle percentuali di workload per tutti i target, con una notevole accelerazione nei comuni e nelle regioni. I progressi importanti riguardano anche la migrazione su PSN scelto dal 71,4% delle Pubbliche amministrazioni centrali (Pac), 53,8% delle regioni e 46% dei comuni. Nella maggior parte dei casi il Polo Strategico Nazionale rappresenta una soluzione che si aggiunge a quella di altro provider. Nel caso delle regioni, ad esempio, il Psn si affianca al cloud della società in house regionale, anche per incrementare la resilienza o per gestire su cloud applicazioni e dati valutati critici. Cresce, tuttavia, la preoccupazione legata all’aumento delle spese Opex, citato principalmente dai comuni, che considerano questo come un fattore in grado di minare la sostenibilità economica del cloud nel lungo periodo. 

AI, serve definire strategie, budget e modelli organizzativi

L’intelligenza artificiale, pur essendo uno dei fattori strategici per innovare processi e migliorare l’efficienza, ad oggi non è ancora oggetto di una strategia che ne definisca budget e modello organizzativo. La  Pac si trova ad uno stadio più avanzato, evidenziando anche una maggiore maturità su data governance e data strategy, e nelle in-house. Regioni e comuni, nessuno dei quali ha già definito una strategia, si trovano ancora in fase di valutazione o di sperimentazione. Anche dal punto di vista dell’adozione dell’intelligenza artificiale, sono Pac e società in-house a registrare un utilizzo dell’AI più significativo, rispettivamente il 28,6% e il 50% dei rispondenti; regioni e comuni presentano un uso ancora molto limitato, anche in questo caso con approcci sperimentali.

L’AI generativa rappresenta la tecnologia su cui si concentreranno investimenti e valutazioni, con casi d’uso ancora in prevalenza sperimentali e focalizzati su servizi al cittadino e gestione documentale, anche se non mancano in alcuni enti della Pac soluzioni già in produzione (IstatInpsInail solo per citare alcuni esempi). Nelle regioni diverse sono le sperimentazioni che si concentrano su aspetti legati al monitoraggio delle gare di appalto (per esempio per individuare anomalie) o per gestire i bandi di gara (ad esempio per verificare i requisiti di eleggibilità). In generale, l’adozione dell’AI rappresenta per tutti un’opportunità da cogliere, pur nella consapevolezza che manca ancora la maturità organizzativa e le risorse per sostenere progetti di ampia portata e in grado di apportare benefici reali e concreti.

Migliorare efficienza e relazione con i cittadini
Lo studio sull’efficienza e il bisogno di migliorare la relazione con i cittadini (fonte: Cio Survey PA, NetConsulting cube, 2025)

Carenza di risorse e competenze

Se molti sono i progressi conseguiti sul fronte della digitalizzazione, sono ancora numerosi gli ostacoli rappresentati da carenza di risorse e competenze, evidenziata in modo generalizzato da tutti gli enti. Pur in presenza di un miglioramento rispetto allo scorso anno, determinato dallo sblocco delle assunzioni, si lamentano tempi lunghi nel processo di recruitment e difficoltà ad attrarre profili professionali in linea con le esigenze, in particolare sul project management, ancor più che sui profili tecnici. A questo si aggiunge una resistenza al cambiamento che non favorisce l’innovazione dei processi, fondamentale per rendere efficace l’innovazione digitale.  Una barriera che si riscontra in modo ancora più evidente quando si tenta di integrare l’intelligenza artificiale nei processi, scontrandosi con la scarsa fiducia nell’attendibilità degli algoritmi e con la complessità del quadro normativo. 

Risorse umane, tra le principali criticità
Numeri e criticità nelle risorse umane (fonte: Cio Survey PA, NetConsulting cube, 2025)

Resta elevata la preoccupazione sulla sostenibilità economica oltre il 2026 di quanto realizzato con il Pnrr,  timore che è particolarmente sentito nei comuni, che sono  anche quelli che hanno maggiormente beneficiato dei fondi Pnrr per sostenere il percorso di digitalizzazione. Serve pertanto rafforzare un approccio di sistema, prevedere finanziamenti ad hoc per il digitale in grado di sostenere il proseguimento del percorso intrapreso. Puntare su competenze digitali infrastrutture è elemento fondante per conseguire benefici concreti dalla digitalizzazione.

Le incertezze post-Pnrr
Le incertezze post-Pnrr (fonte: Cio Survey PA, NetConsulting cube, 2025)

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