Una mobilità del futuro che renda più smart e sostenibili le città e innalzi la qualità della vita di chi le popola. E’ il modello a cui si ispira MCE 4X4, evento organizzato da Assolombarda e dalle Camere di Commercio di Milano, Monza e Brianza e Lodi, che riunisce nel capoluogo lombardo aziende e startup innovative che operano nel mondo dei trasporti con queste finalità e si incontrano per un confronto proattivo.
Trasposti smart, crescono le startup
Sono 125 le startup che partecipano alla call, contro le 110 dello scorso anno (16 le finaliste premiate per le migliori idee), numero in crescita che riflette un trend generale.
Al primo trimestre del 2019 sono infatti quasi 2mila le imprese di giovani e startup nei trasporti in Lombardia, contro le circa 10.000 startup innovative e 46.000 addetti a livello nazionale. Sono 1.585 le imprese guidate da under 35 in Lombardia sulle 28.000 totali nel settore, con 9.000 addetti.
Crescono in particolare le imprese che operano nella vendita di auto e veicoli leggeri. Gli aumenti sono del +7% in un anno a Milano, del +3% in regione e del +4% in Italia, per 498 imprese nel capoluogo, 1.539 in regione e 7.451 nel Paese. Milano guida a quota 765 imprese di giovani nella mobilità con 5.000 addetti.
Milano, sharing mobility city
A presentare i dati è Stefano Venturi, VP di Assolombarda per attrazione investimenti, competitività territoriale, infrastrutture per la logistica e trasporti e AD di Hewlett Packard Enterprise Italia, che sottolinea l’importanza di fare sistema per supportare lo sviluppo delle Pmi verso modelli più sostenibili anche dal punto di vista ambientale e la necessità di parlare di mobilità in modo più concreto e disruptive.
”Il tema della mobilità è ancora di frontiera nel sistema paese – dichiara il manager –, ma Milano si presenta già oggi pioniera nella sperimentazione delle nuove metodologie di mobilità più avanzate, a partire dal modello di consumo collaborativo”. Qui si contano 3.500 auto in car sharing per 95.000 utenti, 1.000 scooter e sta anche prendendo piede lo sharing dei monopattini come nuovo fenomeno.
“In questo contesto – aggiunge Venturi – le smart city devono essere e saranno sempre più data driven, perchè smart vuol dire mettere a fattor comune i dati. Già oggi i mezzi pubblici milanesi di Atm sono collegati e consentono un uso open dei dati, che vengono correlati e combinati, con enormi nuove opportunità sia a favore dei cittadini che dell’intera sharing economy city”.
La gestione dell’energia come strumento per rendere sostenibile la sharing economy. E’ il tema sottolineato da Alvise Biffi, membro di giunta della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi –, che dichiara: “Se città come Milano possono essere un esempio di come il percorso intrapreso sia quello corretto, dall’altro elementi come l’aumento del traffico e dei mezzi di consegna legati allo sviluppo dell’e-commerce e i relativi effetti collaterali, come la congestione e l’inquinamento dell’aria, richiedono di pensare a qualcosa di innovativo, perché in futuro necessiteremo di soluzioni logistiche sempre più sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico. In sintesi, bisogna risolvere i problemi senza crearne di nuovi”.
Fucina di idee innovative
Le startap rispondono a questi input con un insieme di idee innovative di imprenditori soprattutto giovani per una mobilità integrata.
Come Next Flymove, piattaforma italiana presentata da Antonio Guadagnino, AD di Next Flymove Paradigma, che affronta la mobilità in modo alternativo e sostenibile puntando a portare le soluzioni ad un livello che superi l’elettrico con soluzioni infrastrutturali, eliminando la ricarica da colonnina. Un’unica interfaccia che connetta sia mezzi di trasporto pubblici che privati, di persone e merci; un sistema basato sulla blockchain multilivello e connessione 5G che può portare potenzialmente ad una riduzione dell’80% del traffico. Brevetto già scelto a Dubai e Singapore come servizio di mobilità e che in Italia vede Padova come città pilota connessa.
O Wash Out, un semplice ma innovativo servizio, che il co-founder, Cristian Padovan ci descrive: un lavaggio a pagamento e senza acqua dove la novità è rappresentata dal servizio “a domicilio”: “L’utente segnala tramite app in qualsiasi momento la posizione della propria auto o moto, anche su strada pubblica; il veicolo viene raggiunto e lavato con prodotti che bypassano l’acqua. Un’offerta dalla proposizione green che consente risparmi fino a 160 litri per lavaggio. Stiamo oggi lavorando anche per fornire la pulizia degli interni ed abbiamo allo studio l’apertura delle auto da remoto”.
Gabriele Benedetto, amministratore delegato di Telepass illustra il progetto Telepass Pay, prima piattaforma mobility MaaS che consente di pagare in un’unica volta per poter utilizzare diversi mezzi di mobilità quando e dove ci si trovi effettuando pagamenti digitali. “Siamo nati nel 1990 con la prima auto connessa – racconta Benedetto -. A quel tempo abbiamo capito come giocare un ruolo e creare una piattaforma per tutta la mobilità su una sola app; ciò grazie a scelte di canale e numerose partnership che ci hanno supportati nel rendere un migliore servizio al cliente finale”.
Oggi, spiega il manager, Telepass rappresenta di fatto un monopolio seppure non regolato, “nato dal fatto di essere partiti con scelte dispruptive quando ancora non c’erano competitor sul mercato europeo. Per la nostra tecnologia il cliente paga oggi il costo più basso in Europa (1,2 euro al mese) ed abbiamo una comodità percepita elevata, sul modello di Netflix”.
Augusto De Castro, consigliere delegato E-Vai (Gruppo FNM), spiega il percorso dell’azienda che nasce nel 2011 come normale car sharing ma oggi punta a promuovere nuove soluzioni di mobilità sostenibile, offrendo per esempio auto per i dipendenti anche fuori dall’orario di lavoro o per i pendolari, con servizi aggiuntivi. Oggi E-Vai è un car sharing elettrico regionale integrato con il sistema ferroviario lombardo. La flotta è composta da veicoli di ultima generazione a basso impatto ambientale (l’88% è “full electric”) con risparmi di oltre 1.000 Ton CO2. “Utilizziamo modelli di gestione dei dati complicati e stiamo introducendo data lake, IA e ML per dare servizio migliore ai clienti”, spiega De Castro.
Giuseppe Giordano, amministratore delegato di Enerbrain racconta la startup torinese che sviluppa soluzioni energy saving per i grandi edifici non residenziali e che ha brevettato un sistema di regolazione dinamica degli impianti di riscaldamento, raffrescamento e ventilazione: un device che permette di migliorare il comfort degli ambienti azzerando gli sprechi, riducendo il consumo energetico in bolletta del 30% e le emissioni di CO2. “L’ambizione è oggi quella di replicare il progetto in altre città a livello globale”, spiega Giordano.
Dario Casiraghi, direttore generale SME solutions e new business development Arval Italia racconta i pillar e l’evoluzione dell’azienda che punta oggi sulla multicanalità e sulla distribuzione integrata e differenziazione prodotti. “Oltre 20 anni abbiamo iniziato con concetto di noleggio a lungo termine b2b per aziende medio-grandi e negli ultimi due anni e mezzo sulla scia del cambiamento della mobilità abbiamo cercato di evolverle a player della mobilità creando servizi con partner all’interno del gruppo che offrono servizi pe garantire differenziazione. Oggi è ancora abbastanza presto ma ci si sta muovendo per capire i ruoli da giocare nelle connected cars, autonomous cars e energy transition, al figital, primo store con concetto innovativo per passare al noleggio con semplicità mobilità sostenibile”.
UPS, network globale integrato
Incontriamo all’evento Emanuele Frezza, public affairs manager di Ups Italia, che ci parla delle sfide del trasporto nelle metropoli contemporanee dove la crescente urbanizzazione e il dilagare dell’e-commerce pongono una sfida alla sostenibilità e alla qualità della vita. “L’aumento demografico e la conseguente urbanizzazione (oggi al 50% della popolazione a livello globale, che salirà al 66% entro il 2050), richiede una riduzione del consumo dei carburanti tradizionali e dell’impatto sull’ambiente – spiega -. Noi ci siamo concentrati sul migliorare i servizi dell’ultimo miglio, il punto in cui il servizio diventa tangibile per il cliente realizzando una mobilità sostenibile in grado di rispondere alle esigenze in rapido cambiamento”.
In questa direzione, Ups utilizza le nuove tecnologie con l’obiettivo di ottenere un network globale integrato ed efficiente. Tra le soluzioni più strategiche implementate, Orion, un sistema di navigazione e ottimizzazione stradale che punta a ridurre i gas serra attraverso l’uso di algoritmi e dati telematici per determinare i tragitti migliori.
Sistema attivo anche nel nostro paese con tecnologie che combinano soluzioni a basse emissioni e sistemi innovativi di gestione delle consegne, come ad esempio la ciclo-logistica e i servizi Ups Access Point e UPS My Choice.
“Puntare sulla ciclo-logistica rappresenta una soluzione efficiente per le consegne nei centri urbani. In alcune città italiane come Roma e Torino vengono implementati servizi con soluzione di ciclologistica – tricicli a pedalata assistita per pacchi di piccole e medie dimensioni, o cargo byke bulling guidati da ciclisti professionisti riforniti da un furgone UPS che funziona da “centro di smistamento” ed effettua nell’area solo le consegne dei pacchi di dimensioni maggiori”, spiega Frezza.
Modelli in grado di ridurre le emissioni di carbonio di ogni singolo pacco del 60% nel ritiro in auto e fino all’81% se il consumatore lo ritira a piedi e, grazie all’uso degli Ups Access Point, anche il numero dei kilometri percorsi, le emissioni di CO2 e l’inquinamento acustico.
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