Lo studio delle soluzioni per ottimizzare le connessioni di rete nelle zone isolate, o nelle periferie, dove magari non vi è un’alta densità di realtà commerciali – ma invece vi sono quartieri ricchi di insediamenti civili o di realtà industriali – è al centro del progetto Smart Networks in tema di reti 5G standalone, avviato in Spagna, a Barcellona, e che vede la partecipazione della filiale spagnola di Italtel.

Un progetto interessante da più punti di vista: perché è innovativo nell’utilizzo delle tecnologie di slicing della rete, perché permette di testare sul campo nuove possibilità per abbattere il digital divide, ma anche perché vi sono coinvolti diversi attori – istituzioni pubbliche catalane, industrie e ricerca che incontreremo passo a passo nel nostro racconto – e quindi rappresenta un buon esempio dei vantaggi di partenariato tra pubblico e privato facilmente replicabile, anche in altri Paesi.

I vantaggi dello slicing

Entriamo nei dettagli, in primis svelando le potenzialità del network slicing. Si tratta di una delle caratteristiche chiave che consentirà al 5G di esprimere il massimo potenziale. Questa funzionalità permette di gestire più reti logiche come operazioni virtualmente indipendenti su un’unica infrastruttura fisica comune, in modo efficiente, senza richiedere elevate risorse di rete. Il progetto Smart Networks si distingue proprio perché rappresenta uno dei primi casi in Spagna in cui il metodo viene utilizzato per un proof of concept.

Poiché il 5G è tecnologia per la connettività chiamata a servire casi d’uso del tutto eterogenei tra loro – si pensi alle app mission critical in ambito IoT, ma anche alla chirurgia a distanza in ambito sanitario, alle esperienze con i veicoli a guida autonoma, e alla fruizione di contenuti in streaming – sono evidenti le peculiarità di applicazioni che hanno bisogno di requisiti di latenza, velocità, affidabilità molto diverse tra loro, con diversi livelli di criticità tanto più quando di fatto la rete fisica da utilizzare in condivisione per le diverse esigenze applicative è di fatto la stessa.

Eduard Martín, direttore del programma 5G presso MWCapital e Ceo di 5G Barcelona
Eduard Martín, direttore del programma 5G presso MWCapital e Ceo di 5G Barcelona

Ecco, proprio in questi contesti lo slicing permette di creare diverse reti virtualizzate sulla medesima infrastruttura fisica condivisa, ma con specifiche dedicate, come serve. In questo modo il 5G consolida e rende accessibile tutta una serie di tecnologie precedentemente disponibili solo separatamente, come Software Defined Networks (Sdn) e Virtualized Network Functions (Vfn). “Con il 4G – spiega Eduard Martín, direttore del programma 5G presso MWCapital e Ceo di 5G Barcelona – avevamo una strada a senso unico che non richiedeva ulteriori specifiche, ma ora, con il 5G, quello che abbiamo è un’autostrada con corsie diverse con esigenze diverse. E la strada per soddisfare le esigenze di ogni corsia è lo slicing”.

In questo specifico caso di sperimentazione sul campo, l’idea si inserisce all’interno dell’iniziativa 5G Barcelona, cui collabora anche l’operatore MásMóvil, l’Associazione Nazionale delle Telecommunicazioni (Aotec) e il Governo di Catalogna. E così ne parla Josep Ramon Ferrer, direttore vendite public sector di Italtel SA: “Queste iniziative così innovative sono il modo per collegare la potenza tecnologica del 5G e dell’IoT allo sviluppo di un’urbanistica moderna basata sulla sostenibilità ambientale e sull’efficienza energetica e delle risorse naturali”.

Josep Ramon Ferrer, direttore vendite public sector di Italtel SA
Josep Ramon Ferrer, direttore vendite public sector di Italtel SA

L’idea è stata sviluppata da Mobile World Capital Barcelona e dall’Istituto di architettura avanzata della Catalogna (Iaac), con il supporto di Caelum Labs, Neutroon e Italtel come partner e nasce proprio per generare nuovi progetti pilota che aiutino a fare crescere nuovi servizi in luoghi di difficile accessibilità (anche le aree rurali, per esempio) grazie all’implementazione di una rete 5G privata standalone, attivata da Neutroon, e a una rete Wifi-6 integrata da Italtel in questo specifico caso per testare e implementare nuove soluzioni in ambito IoT.

“]…[ I primi ad adottare i casi d’uso avanzati alimentati dal 5G saranno i grandi attori dell’Industria 4.0spiega infatti Christopher Gehlen, Ceo e co-fondatore di Neutroon – ma dobbiamo assicurarci di non lasciare indietro le Pmi e le comunità rurali. La nostra missione in Neutroon è semplice ]…[: rendere il 5G e il wireless avanzato in generale più convenienti, flessibili e più facile da usare per contribuire a ridurre il crescente divario digitale”. 

Tre quindi i progetti pilota. In primis, la generazione di una rete privata 5G SA per fornire connettività a una fattoria situata in una zona rurale dove l’Istituto per l’Architettura Avanzata della Catalogna (Iaac) gestisce i laboratori di Valldaura. Si tratta di una fattoria del XIX secolo, situata nel cuore dei monti del Collserola, accessibile solo da una strada campestre con una connettività che verrà quindi gestita con alcune delle tecnologie più promettenti.

In questo modo Iaac avrà a disposizione un vero banco di prova per testare le proprie diverse innovazioni in ambito di smart city. La rete ibrida fornita da Neutroon, in questo caso consente lo slicing end-to-end con pochi clic per garantire basse latenze e livelli di servizio garantiti (1).

Nell’ambito della produzione additiva, invece, rientra l’idea di creare di uno strumento di comunicazione peer-to-peer basato su credenziali di identità per generare una rete di comunicazione privata tra l‘Iaac e i diversi hub di stampa 3D in Barcellona. In questo modo si vuole permettere a chi ha bisogno di stampare 3D di sfruttare l’hub tramite la generazione di identità sicure da utilizzare senza compromettere la privacy per scegliere stampanti e materiali e generare il manufatto desiderato. Il ciclo virtuoso non finisce qui perché una volta terminata la fase di stampa la macchina stessa invia un messaggio al corriere per il ritiro e la consegna finale del pezzo all’autore. Una possibilità abilitata grazie alla soluzione Caelum basata su tecnologia blockchain e identity (2).

Il terzo progetto pilota, ma solo per interesse suscitato in chi scrive, è quello relativo all’esperienza basata sulla realtà aumentata sviluppata all’interno del progetto Iaac Biocities. In questo caso la connettività 5G abilita la possibilità di “visualizzare” un insieme di informazioni relative a pezzi di legno di provenienza a Km 0 utilizzati per la costruzione di una struttura specifica, ricavando informazioni relative a specie lignea, coordinate di provenienza dell’albero, volume, e carbonio sequestrato (3).

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