“La tecnologia sembra imitare le capacità umane sempre di più, fino quasi a sembrare invisibile. E’ questo il cambiamento cui stiamo assistendo oggi, epocale perché riguarda direttamente il modo in cui le persone lavorano, vivono, imparano e perché porta con sé un’ondata di trasformazioni senza precedenti in tutti i settori, dalla vendita al dettaglio all’intrattenimento, alla medicina fino a tutti i sistemi di produzione”, così Paul Daugherty, chief technology and innovation officer di Accenture, modellizza il periodo di transizione che stiamo vivendo sottolineando in particolare che proprio “le organizzazioni che agiscono ora per reinventare il proprio business e il proprio modo di lavorare utilizzando tecnologie ‘human by design’, saranno anche in grado di ridefinire i propri percorsi e diventare punti di riferimento nel loro settore”.
La riflessione trae spunto dallo studio Human by Design: How AI Unleashes the Next Level of Human Potential . E’ il frutto di un sondaggio condotto su 3.450 C-level di 21 settori diversi e oltre 20mila consumatori intervistati da ottobre a novembre 2023 in 20 Paesi. Esplora come le tecnologie, in particolare l’intelligenza artificiale generativa, stiano diventando sempre più intrinsecamente umane, incentrate sull’uomo, volte ad amplificare la capacità delle persone di esprimere il proprio potenziale. Un numero: secondo Accenture, l’intelligenza artificiale generativa può arrivare ad impattare addirittura il 44% del complessivo monte ore lavorativo, consentire miglioramenti nella produttività misurabili in un incremento del valore fino a 6 a 8mila miliardi di dollari.
Tra i primi ambiti di impatto dell’AI nel modo di lavorare delle persone, quello relativo alla sfera della conoscenza.
La riorganizzazione dei dati facilita il ragionamento umano a vantaggio della creatività perché, invece di setacciare montagne di risultati dei motori di ricerca, per esempio, le persone possono ricevere risposte curate e personalizzate, consigli, la sintesi già di una vasta gamma di risultati, riferimenti di approfondimento come la proposta di saggi, immagini, etc. Di fatto la ricerca diventerà sempre di più sintesi e per questo chi guida le aziende dovrebbe “ripensare” come funzionano i flussi di condivisione delle informazioni all’interno dell’organizzazione ed offrire ai dipendenti strumenti di conoscenza aziendale abilitati dall’intelligenza artificiale.
La disponibilità di agenti che operano con l’AI è destinata a crescere sempre di più. Con essa i relativi ecosistemi. Accenture immagina infatti un mondo in cui gli agenti dotati di intelligenza artificiale riescono a svolgere specifici task, anche complessi, al posto delle persone assistendole, consigliando le vie migliori da seguire, ma anche intraprendendo azioni decisive sia nel mondo fisico che in quello digitale ed in questo modo moltiplicando la produttività. Il 96% dei dirigenti concorda già sul fatto che sfruttare gli ecosistemi di agenti AI rappresenterà un’opportunità significativa per la propria organizzazione nei prossimi tre anni.
L’umanizzazione delle tecnologie passa anche attraverso la possibilità di integrarle sempre di più con le funzioni del nostro corpo. Accenture parla a questo proposito di Our Bodies Electronic ad indicare la possibilità di utilizzare tecnologie innovative e integrate, come dispositivi indossabili basati sull’intelligenza artificiale, ma anche neurotecnologie che rilevano il cervello e tracciamento degli occhi e dei movimenti, per sbloccare una migliore comprensione di noi stessi, ed utilizzare le relative intuizioni per migliorare il modo in cui lavoriamo e viviamo. Il 94% dei dirigenti concorda sul fatto che le tecnologie di questo tipo ci permetteranno di comprendere meglio comportamenti e intenzioni, trasformando l’interazione uomo-macchina.
E direttamente legato a questo trend sono da leggere anche quelli che riguardano la possibilità di generare valore in nuove realtà digitali. Già oggi è possibile generare nuovi mondi immersivi di interazione personale estendendo il mondo fisico 2D in nuovi ambienti 3D creati utilizzando l’elaborazione spaziale, il metaverso, i digital twin e le tecnologie AR/VR che consentono anche di ‘riunire le persone’. Nel mondo della vendita al dettaglio, un terzo (33%) dei consumatori dichiara di essere, o di essere interessato, a utilizzare tecnologie o dispositivi di calcolo spaziale per fare acquisti oggi.
Alla base di tutte le possibili evoluzioni resta però di riferimento la raccomandazione di Daugherty: “Le tecnologie incentrate sull’uomo, come l’intelligenza artificiale generativa, sono pronte a liberare il potenziale umano e offrire una serie sbalorditiva di vantaggi aziendali e sociali, a patto però di adottare un approccio equilibrato, ‘human by design’ che garantisca che queste tecnologie siano utilizzate in modo equo e responsabile”.
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