Come provider di soluzioni cloud al servizio delle sfide tecnologiche del canale IT, CoreTech si muove sul mercato sfruttando le competenze acquisite negli anni. Come ci racconta in questa intervista Roberto Beneduci, fondatore e Ceo di CoreTech.

Partendo dal posizionamento dell’azienda sul mercato italiano, CoreTech si definisce oggi un cloud provider “white label” indirizzato al canale IT che fornisce soluzioni agli Msp per soddisfare le esigenze di sicurezza e performance dei clienti. Un’identità a cui CoreTech è arrivata passando dalle diverse vesti di system integrator, cloud provider, software company e distributore. “Abbiamo investito nel tempo puntando sulla leva della differenziazione con l’ambizione di crescere fino a diventare un punto di riferimento per il mercato IT italiano”, esordisce Beneduci che ha dato vita a CoreTech nel 2000 assumendone la guida. “Nel  percorso intrapreso avevamo l’obiettivo di creare qualcosa che avesse una propria identità e oggi ci troviamo con una piattaforma, frutto di 12 anni di sviluppo software, che cloud provider molto più affermati di noi non hanno. Per il futuro, vogliamo riuscire a portare a frutto l’esperienza del passato, un lavoro non facile perché stare al passo con l’innovazione è la sfida più grande“, afferma Beneduci. 

In questo contesto, evidenzia il Ceo, sviluppare prodotti ad alto valore aggiunto sfruttando le competenze e gli asset interni è stata l’unica via per competere con le piattaforme delle big tech che con le loro enormi potenzialità hanno creato un gap tecnologico rispetto alle imprese che erano già presenti da anni sul mercato Internet”.

Pertanto, CoreTech auspica un mercato in cui i clienti possano scegliere liberamente le soluzioni più adatte alle loro esigenze. “Ci poniamo nel nostro piccolo come antagonisti ai big player in ambito cloud. L‘Europa e l’Italia vivono sotto scacco di aziende che che hanno un centro di gravità molto lontano, che non condividono gli stessi valori dell’Europa”

L’ecosistema di canale

Con un modello di vendita b2b2b, CoreTech lavora esclusivamente via canale. “Un modello che siamo stati in grado di gestire perché, partiti come system integrator e diventati poi distributori, abbiamo costruito negli anni una rete di partner che quando abbiamo iniziato ad operare come cloud provider dedicato era già consolidata”, spiega Beneduci. Oggi CoreTech conta oltre 1.000 partner attivi (circa 600 focalizzati sul cloud). 

Il rapporti di partnership all’interno del canale sono gestiti all’insegna della cooperazione in un rapporto win-win. CoreTech fornisce supporto e formazione sulle soluzioni che attraverso la piattaforma white label (1Stack) i partner possono rendere disponibili con marchio proprio. Al servizio dei partner, i programmi di formazione sono una delle strategie chiave messe in campo per far evolvere il loro business. “La nostra formazione non è relegata ai prodotti che vendiamo ma si estende alle tecnologie, anche non nostre; facciamo ad esempio formazione sull’uso dell’intelligenza artificiale, sempre con l’obiettivo di stimolare nuove idee di innovazione”.

La stessa CoreTech sta sperimentando l’AI, scegliendo però di non trasferire tutte le informazioni ad esempio a ChatGpt, “la strada più breve che hanno scelto in molti  – sottolinea Beneduci -, ma che noi abbiamo accantonato perché vorremmo avere il controllo dei nostri dati; stiamo quindi lavorando in maniera tale da poter utilizzare l’intelligenza artificiale che possiamo governare direttamente noi”.

L’offerta di servizi cloud proposta da CoreTech sta sostenendo il business dell’azienda, che  crescere a ritmi costanti. Su un fatturato di oltre 4,8 milioni di euro nel 2023, generato per il 50% dal cloud e per il 50% dalla distribuzione, la crescita è nell’ordine del +30% anno su anno (sul cloud).

Gli obiettivi per il futuro? CoreTech punta a crescere sia in termini di competenze che di capitale umano. Il suo team è oggi composto da 25 persone, soprattutto giovani,  distribuite anche fuori dall’Italia. “I nostri piani di espansione dipendono più dalle persone che dalle località che vorremmo raggiungere – sottolinea Beneduci-. Forti ad esempio del fatto che una delle nostre persone risiede da anni a Cambridge abbiamo aperto una nuova entità legale in UK, mentre ci sono altre regioni sulle quali stiamo lavorando, come Spagna e Austria, dove abbiamo una presenza fisica ma non ancora un’entità legale”.

Le prospettive di crescita dell’azienda hanno anche sortito una proposta di acquisizione, respinta da CoreTech: “non è nei nostri desiderata in questo momento” ma, fa intendere Beneduci, non è escluso che in futuro possano essere valutate, “perché sappiamo come strumenti di carattere finanziario siano strategici per crescere”. L’azienda è infatti entrata nel circuito Elite di Borsa Italiana, private market del gruppo Euronext che facilita l’accesso al capitale per accelerarne la crescita di startup e Pmi innovative, e allena le aziende all’internazionalizzazione.

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