Arriva a fine giugno l’annuncio delle Commissione Europea relativo all’investimento di oltre 210 milioni di euro nell’ambito del programma Europa Digitale (Digital Europe Program), con l’obiettivo di rafforzare la cybersecurity e le capacità digitali in tutta l’Unione Europea.
Primo pilastro di indirizzo dei fondi è la protezione dei grandi impianti industriali e delle infrastrutture critiche, con un investimento di 35 milioni di euro. Serviranno per implementare soluzioni di cybersecurity avanzate che proteggano da quegli attacchi informatici in grado di compromettere la sicurezza nazionale e la continuità operativa di settori vitali come l’energia, i trasporti e le comunicazioni. Con l’adozione di tecnologie di difesa all’avanguardia, l’UE intende migliorare la resilienza di queste infrastrutture, garantendo la protezione dei dati e la continuità operativa.

Un secondo ambito di intervento riguarda invece il sostegno per i Soc (Security Operations Center) con la disponibilità di 12,8 milioni di euro destinati a creazione, supporto e ampliamento dei centri operativinazionali e transfrontalieri. E’ riconosciuto il loro ruolo strategico per monitorare, rilevare e rispondere rapidamente agli incidenti di sicurezza informatica. Il finanziamento mira a migliorare le capacità di monitoraggio continuo e di risposta rapida, ma soprattutto si vuole puntare a migliorare la cooperazione tra i diversi Soc a livello europeo. E’ una sinergia essenziale che richiede la condivisione di informazioni in tempo reale ed il coordinamento delle risposte agli attacchi su larga scala. Anche perché ogni Paese possa beneficiare delle migliori pratiche e delle risorse comuni per affrontare le minacce informatiche in modo efficace e coordinato.

Un ulteriore investimento di 35 milioni di euro (terzo pilastro) è destinato alla diffusione di tecnologie e strumenti all’avanguardia in materia di cybersec, così da supportare progetti che sviluppano nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale e il machine learning, per migliorare la capacità di prevenzione, rilevamento e risposta agli attacchi informatici.
Oltre alla protezione delle reti e dei sistemi critici, l’UE vuole indirizzare anche l’innovazione e la competitività nel settore tecnologico europeo. Ed in ultimo 20 milioni di euro saranno utilizzati per sostenere gli Stati membri nell’attuazione della legislazione dell’UE e delle strategie nazionali in materia di cybersecurity. Questo finanziamento è fondamentale per assicurare che le politiche europee vengano implementate efficacemente a livello nazionale, migliorando la coerenza e l’efficacia delle misure di sicurezza informatica in tutta l’Unione. Si parla di un’armonizzazione delle politiche di cybersecurity essenziali, per creare un fronte unito contro le minacce informatiche. Questo supporto finanziario aiuterà i Paesi membri a sviluppare e attuare piani di sicurezza nazionali, promuovendo un ambiente digitale più sicuro e affidabile.

Competenze e decennio digitale

Sono 55 i milioni stanziati per sviluppare competenze digitali avanzate con particolare attenzione alla progettazione e realizzazione di programmi di istruzione superiore nei settori chiave della tecnologia digitale. Questi fondi saranno utilizzati quindi per sviluppare corsi e programmi di formazione che rispondano alle esigenze del mercato del lavoro, preparando una nuova generazione di professionisti digitali che oggi mancano: intelligenza artificiale, sicurezza informatica, analisi dei dati e gestione delle reti, promuovendo la crescita economica e l’innovazione tecnologica sono i focus. 

Europa Digitale - La bussola e i quattro pilastri
Europa Digitale – La bussola e i quattro pilastri

Per aiutare i Paesi membri a raggiungere gli obiettivi del decennio digitale, 25 milioni di euro arrivano poi per attività volte a facilitare la realizzazione di progetti multinazionali attraverso consorzi per un’infrastruttura digitale europea (gli Edic). Questi consorzi servono a promuovere la collaborazione tra diversi Paesi europei, migliorando l’integrazione e la condivisione delle risorse digitali. Progetti per sviluppare un’infrastruttura digitale robusta e favorire la creazione di reti di qualità, migliorando l’accesso a servizi digitali avanzati in tutta l’UE. Un punto questo da mettere a fuoco. Ricordiamo infatti che gli obiettivi del decennio digitale, delineati dalla CE, mirano a trasformare l’Europa e a farle recuperare il ruolo voluto nell’ambito delle tecnologie digitali entro il 2030.

Quattro sono i punti chiave: le competenze digitali, appunto (fino a portare almeno l’80% della popolazione a  competenze digitali di base e formare 20 milioni di specialisti nel settore Ict); lo sviluppo dell’infrastruttura digitale – per garantire che tutti i cittadini europei abbiano accesso a connettività gigabit e che tutte le aree abitate siano coperte dal 5G; la trasformazione digitale delle imprese – per promuovere la digitalizzazione delle aziende, assicurando che almeno il 75% delle aziende europee utilizzi servizi cloud, big data e intelligenza artificiale; ed infine la digitalizzazione dei servizi pubblici – per assicurare che tutti i servizi pubblici essenziali siano disponibili online e che l’80% dei cittadini utilizzi un’identità digitale.

Digital Decade - Cooperation Cycle
Europa Digitale ed European Digital Decade – Cooperation Cycle

Altri 20 milioni di euro sono destinati allo sviluppo dei gemelli digitali locali europei, ovvero versioni digitali delle comunità locali.
I digital twin rappresentano modelli virtuali delle città e delle comunità, che possono essere utilizzati per pianificare e gestire le risorse in modo più efficiente.
Gli ultimi 8 milioni di euro del paniere saranno investiti negli osservatori europei dei media digitali (Edmo) per finanziare il lavoro di poli regionali indipendenti volti ad analizzare e contrastare la disinformazione nei media digitali. Gli Edmo svolgono un ruolo essenziale nel monitorare e analizzare i contenuti digitali, identificando e contrastando la diffusione di informazioni false. Il supporto previsto permetterà di migliorare le capacità di analisi e risposta, promuovendo un’informazione accurata e affidabile.
Alla base degli investimenti, di sicuro vi sono intenti ambiziosi, proprio per questo parliamo però di cifre – gocce nell’oceano – che a nostro avviso non sono del tutto proporzionate ad essi ed al bisogno di recuperare il terreno perduto in questi anni. 

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